Le sette vittorie di fila hanno di fatto convinto anche gli scettici più estremi che l’innesto di [b]Shaq[/b] non è destinato a fallire.
Era appena febbraio quando la squadra pareva aver toccato il fondo: Detroit sbancava l’US Airway Center per 116-86 con il moro della Louisiana che non incideva per niente (7 punti) e con la squadra che giocava fuori ritmo e senza sicurezza.
Dopo di allora solo due vittorie su sei gare, con la voce degli scettici di cui sopra che si faceva sempre più forte.
Oggi, alla vigilia tra l’altro della rivincita a Detroit, dopo sette vittorie di seguito (tra cui l’ultima contro i lanciatissimi Rockets) i consensi e il gradimento verso la squadra sono di nuovo ai massimi.
[i]Secondo molti, fino a qualche settimana fa non avremmo fatto i playoffs, oggi le stesse persone sono sicure che non perderemo più[/i], dice [b]D’Antoni[/b].
Secondo il coach, molto è dipeso dall’atteggiamento col quale la squadra sta scendendo in campo, questo si vede già dal rendimento nei primi quarti: nella su citata sconfitta con i Pistons, Phoenix mise a segno 16 miseri punti nei primi 12 minuti; nella sette vittorie di fila la media è di 33.4 (!), con 37 o più in tre delle sette partite. I Suns sono 21-6 quando riescono a segnare almeno 30 punti nel primo quarto.
Lo stesso [b]Stoudemire[/b] riconosce che quando la squadra parte forte riesce poi a mantenere più facilmente l’intensità giusta per tutta la gara.
E’ chiaro che a oltre all’atteggiamento mentale, D’Antoni è stato bravo e paziente a ricostruire la chimica di squadra dovendo fare a meno di Marion, che è un vero e proprio jolly, e dovendo inserire Shaq che non è proprio il giocatore più facilmente integrabile nel modulo dei Suns.
La scommessa si scoprirà se è stata vincente solo nei playoff, dove l’assenza di un vero centro di peso è forse stata la vera lacuna dei Suns negli anni passati.
Intanto arriva un doppio banco di prova nel mini viaggio ad est: Detroit e Boston, rispettivamente la seconda (90.8) e prima (90.4) difesa della lega.
A Phoenix tengono a ricordare però che contro Houston (la quarta difesa con 92 punti concessi a partita) ne hanno segnati 122…