Dopo le prime due gare, nonostante fossero state tutte due appannaggio di Detroit, la serie tra Pistons e Magic dava l’impressione di veder di fronte due squadre in sostanziale equilibrio, specialmente dopo gara2, dove la vittoria dei Pistons è stata viziata da un errore arbitrale, influente ma con tutto il tempo per i Magic per recuperare, e le conclusioni finali di Orlando fuori bersaglio.
E con gara3 questa impressione è stata confermata, con la vittoria dei Magic a riequilibrare il punteggio della semifinale sul 2 a 1 per i Pistons.
C’è ancora parecchia strada da fare per Orlando, soprattutto c’è da vincere, necessariamente, gara4 in casa, per non dare ai Pistons il match point sul loro campo.
Gara3 pareva andare in archivio abbastanza in fretta per la verità, con i [B]Magic che nel primo quarto raggiungevano ad un certo punto il vantaggio di 20 a 3[/B], complice l’1 su 12 iniziale di Billups e compagni. E proprio [B]Billups[/B] ha dato il là al trend negativo dei Pistons nel primo quarto. Non con una giocata negativa, ma [B]con un infortunio[/B]. In un tentativo di entrata, infatti, vistosi chiuso da Nelson, ha tentato un arresto complicato sotto canestro, purtroppo causando un movimento innaturale della gamba sinistra, che perdendo l’appoggio e scivolando via, ha costretto Chuncey a una spaccata abbastanza dolorosa agli adduttori. Billups si rialzava, ma non rientrava più in campo rientrando negli spogliatoi per le cure del caso. [B]L’impressione iniziale è che non sia nulla di grave [/B]e il play di Detroit arruolabile magari già dalla prossima partita, da giocarsi a Orlando Sabato.
Lo shock per l’infortunio di Billups, fin lì l’unico della sua squadra a segnare un canestro, ha un po’ minato la psiche del team del Michigan, che [B]per 5 minuti non hanno più segnato dal campo[/B], se non un libero per una difesa illegale di Orlando. L’attacco dei Pistons sembrava disorganizzato, e tutte le conclusioni erano frutto di iniziative personali. Poi [B]Stuckey prendeva un po’ di ritmo, Afflalo dava qualcosa di nuovo al gioco offensivo, e Prince e Hamilton capitalizzavano[/B] il gioco con conclusioni più precise, ricucendo un po’ lo strappo che mandava Detroit al primo intervallo a meno 14.
Dall’altra parte, se [B]nel primo quarto Nelson e Howard[/B] sono coloro i quali hanno dato la spallata al break di Orlando, [B]nel secondo è iniziato il personalissimo show di Lewis[/B], che ha iniziato a bombardare il canestro in tutti i modi possibili e trovando il canestro anche in entrata. Per lui, nel secondo quarto ci saranno 12 punti con un 3 su 3 da due e un 2 su 2 da tre che gli darà molta fiducia e gli farà concludere la gara con il suo [B]career high ai playoff di 33 punti, frutto di un 6 su 9 da due e un sorprendente 5 su 6 da tre[/B].
[B]Nel terzo quarto, però, Detroit si portava sotto, chiudendo la frazione 27 a 19 e portandosi a sole 4 lunghezze da Orlando[/B] a chiusura del quarto. Merito della rimonta, và a un sorprendente [B]Stuckey, che chiuderà con 19 punti[/B] e 9 su 9 ai liberi e a un sempre concreto [B]Prince, che avrà a fine gara 22 punti e 7 rimbalzi[/B].
Orlando però non si faceva intimorire e tutti i suoi giocatori davano alla causa un contributo molto importante. Turkoglu continuava a creare scompiglio all’interno dell’area Pistons con le sue iniziative in penetrazione, e Lewis metteva in grossa crisi il suo diretto marcatore, mandando [B]Wallace fuori giri[/B] e portandolo a compiere 4 falli già a metà del terzo quarto. [B]Dwight Howard[/B], seppur parso sempre un po’ in imbarazzo a gestire i rimbalzi con i lunghi di Detroit alle calcagna, teneva ottime percentuali al tiro e [B]contribuiva, alla fine, con 20 punti e 12 rimbalzi[/B].
Il [B]4° quarto[/B] in realtà durava molto poco, perchè [B]dopo meno di 4 minuti Lewis, Turkoglu, e il redivivo Dooling, portavano i Magic ad un vantaggio di sicurezza di 17 punti[/B], 90 a 73, approfittando anche di un nuovo blackout offensivo di Detroit, e in particolar modo di un Wallace nervoso e impreciso, che chiuderà la gara con uno scadente 4 su 15 al tiro e soli 4 rimbalzi.
[B]Negli ultimi 2 minuti si svuotavano le panchine[/B], e anche il DJ di Orlando, Augustine, si iscriveva alla festa Magic con 2 punti di pregevole fattura.
Il punteggio finale è di 111 a 86, ma a quest’ora tutti saranno già focalizzati su gara4, dove Detroit dovrà fare degli aggiustamenti per provare a strappare la vittoria. Se nelle prime due gare infatti aveva funzionato la tattica di riempire l’area a Howard e alle entrate ed eventualmente farsi battere da fuori, a Orlando giustamente non la si è potuta riproporre, perchè in casa propria da oltre l’arco si hanno più punti di riferimento e si è molto più pericolosi. Il problema però è che [B]difensivamente questa Detroit è stata “in the middle”[/B], ovvero concedeva troppo facilmente le entrate ai vari Nelson, Turkoglu e Lewis, ma non copriva abbastanza nemmeno l’arco dei tre punti, come testimonia [B]l’ottimo 45,8% avuto dai Magic stanotte[/B].
Certo, non capiterà facilmente nemmeno che Lewis abbia una serata del genere e che i [B]Pistons dai 7,25 tirino con il 20% scarso[/B], ma forse qualche cambiamento andrà fatto tecnicamente, magari esplorando la possibilità di mettere un po’ più di McDyess sulle piste di Lewis, con Wallace da centro che in attacco provi a portar fuori Howard. Ovviamente importantissimo sarà anche il recupero di Billups, che dà alla squadra una leadership fondamentale.
Per Orlando invece, non c’è che da sperare di ripetere la prestazione di stanotte, chiedendo forse qualcosa di più ad Evans in marcatura su Hamilton (ieri autore di 24 punti) e Billups, quando sulle orme dell’uomo mascherato viene messo Nelson per l’anticipo sui blocchi. Il buon Maurice, infatti, starebbe in campo per dare molto nella propria metàcampo, ma in questa serie non sembra stia dando il meglio.
Infine, una [B]menzione d’onore a Van Gundy[/B], che dall’inizio dell’anno ha dato un gioco piacevole e soprattutto vincente a questi Magic, facendo convivere e rendere al meglio 2 giocatori come Lewis e Turkoglu che tendenzialmente avrebbero lo stesso ruolo. E sta facendo vedere come sia sempre pronto a mettere in piedi soluzioni ed adattamenti per tenere vivi i Magic nella serie.
Complimenti a lui quindi e a questa Orlando, sperando di goderci un altro bello spettacolo nelle prossime sfide.