Giunti ormai alla boa di metà campionato, la sinfonia non cambia: San Antonio leader della classifica (record che mantiene tale dal 2010), con altre 2 squadre ipoteticamente ai Playoffs, però tutto ancora da decifrare, in una conference davvero molto combattuta.
I Memphis Grizzlies con un record di 13-17 sono la peggior squadra di division, 12esima invece per quanto riguarda la Conference, a sole 4 partite e mezzo dall’ultimo posto disponibile occupato attualmente da Dallas. Le prossime tre partite, tutte abbordabili per Zach Randolph e compagni (Phoenix,Denver e Detroit) potranno dire qualcosa in più sulle reali possibilità del team allenato da David Joerger, che nella giornata di ieri ha potuto esultare per la vittoria 95-91 contro Chicago, per chiudere in bellezza il 2013, che gli ha visti arrivare fino alle finali di Conference, poi perse 4-0 contro i ragazzacci di Gregg Popovich. Colonne portanti del team sono Zach Randolph (che ha annunciato ad inizio stagione il proprio ritiro) e Mike Conley, con 17.3 punti e 6.3 assist il migliore dei suoi in entrambe le specialità. L’unico che mantiene la doppia cifra nelle statistiche è il numero 50, costretto a tenere in piedi la squadra a rimbalzo data l’assenza di Marc Gasol, ancora infortunato al ginocchio sinistro, non ancora chiaro i tempi di recupero per lui. Deludente invece Tayshaun Prince, ormai in declino fisicamente e mentalmente, è brutto vederlo soffrire così, lontani i tempi di Detroit 2004. Forse qualche ritocchino entro Febbraio ci starebbe, sempre se non decidono di investire il tutto nella prossima stagione, lasciando il team nelle mani del destino. Voto: 5
Salendo in classifica troviamo i New Orleans Pelicans, poco distanti dai Memphis, a quota 15 W e 14 L. Per Anthony Davis e compagni, dopo la sfida contro Minnesota, si prospetta un interessante Tour a Est, contro le prime due della classe (Miami e Indiana), in più Boston e Washington. La squadra è molto giovane, e in continua crescita, sia in termini di gioco sia in termini di Roster, visto che per la prossima stagione si prospetta un nuovo innesto da affiancare a Davis per puntare a posti più blasonati in classifica. Certo la Conference adesso come adesso non aiuta, visto le innumerevoli stelle e squadroni presenti (probabilmente ad Est sarebbero entrati tranquillamente ai Playoffs), ma il talento non manca. Nota statisticamente rilevante sono i 6 giocatori con più di 10 punti che Coach Monty Williams riesce a schierare; rende l’attacco molto più imprevedibile, grazie anche a Holiday, che con 8 assist è il degno erede del dopo era Chris Paul, che ancora a New Orleans stanno rimpiangendo ( l’unica vittoria di Division è datata 2007-2008, poi il nulla). Nota tecnica da sottolineare è l’utilizzo di Tyrike Evans, per lui, su 27 partite, 0 presenze nel quintetto base e 26 minuti di media, classico sixth men vecchio stile. Voto: 6
Li davano per spacciati, e loro sono ancora in corsa a lottare per i Playoffs (traguardo che ora come ora stanno mantenendo). Si tratta dei Dallas Mavericks di Mark Cuban, che tiene botta a tutti gli acciacchi dell’età dei vari Shawn Marion, Vince Carter e Nowitzki, con il loro attuale record di 18 vinte e 13 perse sono la ottava forza a ovest. Merito di Coach Carlisle, uno degli allenatori più sottovalutati della lega, capace di unire teste calde come Carter e Marion alla regia dello spagnolo Josè Calderon e al talento del tedesco Dirk Nowitzki. La squadra è ben coperta in ogni singolo reparto, e tutti stanno dando una mano ai più anziani per centellinare al meglio ogni singola goccia di energia. Punto forte del team sono gli assist: 5° squadra in tutta la Nba in questa stats, mica male considerando lo stile di gioco degli interpreti. Nel 2014 gli aspettano al varco Washington, Los Angeles Clippers e New York, trittico importante sia per consolidare la posizione sia per partite con il piede giusto questo nuovo anno, che come plausibile sarà l’ultimo prima della ricostruzione. Voto: 8
“Houston abbiamo un problema” – “anzi, lo stiamo risolvendo” – Il sesto posto non accontenta i Gm della formazione Texana, ma i miglioramente dell’ultimo mese (esclusa la brutta sconfitta contro Indiana) fanno ben sperare. Quarta per punti fatti a partita, settima per rimbalzi presi (direte facile con Howard in campo) sono le statistiche su cui si basa il gioco di Mchale, copertura sotto canestro e lasciare spazio per i tiri dalla lunga distanza (ventiseiesimi per punti concessi, molto deludente), non a caso sono una delle squadre che subisce più tiri da tre nell’arco della partita. L’infortunio di Jeremy Lin complica ulteriormente le rotazioni abbastanza corte (Beverley, visto in Europa, non è un giocatore da Nba) e quindi un possibile scambio con Boston, la quale era interessata a Omer Asik, può essere molto plausibile. James Harden è cresciuto ulteriormente, 24 punti di media per lui con 5.4 assist di media, lo portano a formare con Dwight Howard uno dei Pick’n’Roll più devastanti della lega. Quest’anno festeggeranno i 20 anni dal loro ultimo titolo, chissà che questo non prometta bene. Voto: 7
Concludiamo in bellezza, gli eterni risorti, guidati dall’allenatore più pragmatico e illuminante di tutta la lega, I San Antonio Spurs e il loro record di 25 W e 7 L, al secondo posto di Conference (superati solamente per una partita dai Thunder) con il nostro miglior italiano oltreoceano, il talento cristallino di San Giovanni in Persiceto Marco Belinelli, uno dei migliori giocatori della lega nel tiro da tre punti, vera e propria arma letale con un Tony Parker affianco, e un Tim Duncan ormai logoro ma sempre combattivo sotto canestro, supportato dalla crescita di Tiago Splitter. Il roster non è profondo, ma da Gregg Popovich ci si può aspettare di tutto. Le partite in casa contro New York e Los Angeles Clippers saranno decisive perchè potranno far balzare in testa alla classifica i neroargentati giocatori texani. Statisticamente parlando, sempre il trio Ginobili,Parker,Duncan a spadroneggiare le classifiche di punti, Rimbalzi (per Duncan) e Assist (Parker). Ogni anno li danno per finiti, e loro ogni anno rispondono annichilendo i pessimisti, Chapeau. Voto: 8.5