Saliamo sempre più di giri in questa serie.
Gara5 allo Staples Center ha visto unultimo quarto giocato a livelli eccellenti e unintensità da veri playoff, senza, per fortuna, un minimo accenno a screzi e altre cose banalotte, anche se un tecnico dato a Vujacic sembrava poter minare questo stato di competitività ai massimi livelli.
Altra partita sopra i 100 punti per entrambe le squadre (111-104 per i Lakers), con prestazioni personali non di immenso valore, come Kobe in Gara 3: solo 26 punti per il #24 (il migliore dei suoi nonostante un fisico molto debilitato) e 27 per Deron Williams, cui ha aggiunto i canonici 10 assist.
Kobe Bryant, dolorante dal primo tempo di Gara 4 dopo un colpo subito alla schiena, ha ridimensionato il suo ego per esser un vero leader, nonostante nellultimo decisivo quarto ha segnato solo tre punti, tutti da tiri liberi. Ha certamente sentito lodore del sangue come un killer, ma ha declinato il principale compito di far vincere la gara a Gasol e Odom.
Lo spagnolo, negli ultimi minuti di partita ha realizzato quattro decisivi punti, di cui due viziati da una spinta fallosa in area su Okur non fischiata che ha sancito la sconfitta dei Jazz.
Odom, da canto suo, ha segnato sei punti nellultimo periodo e, finalmente, non ha ceduto di fronte al momento importante della gara, cosa che sempre ci si deve aspettare dal talento di New York.
Gli altri Lakers, a parte Fisher e Radmanovic, non han dato il supporto adeguato e anche The Machine Vujacic, bombarolo di prima categoria ha fallito il suo principale compito di tiratore realizzando un brutale 1-11 al tiro con sette bombe fuori bersaglio.
Fisher, 14 punti 5 assist e 4 rubate, e Radmanovic, 15 punti con 3/5 dallarco han sostenuto il Big Three aprendo la difesa di Utah e lasciando maggior spazio giocabile a Pau Gasol, cosa di cui questultimo ne ha giovato molto (21 p, 6 rimb tutti offensivi, 8 assist e 4 stoppate).
Per Utah, solita brillante prestazione di Deron Williams, e buon contributo dagli altri quattro membri del quintetto di partenza: Brewer, 16 p in 22, Kirilenko, 12 punti e 4 rubate, Boozer, 18p e 12 r e Okur con 13 p e altrettante carambole.
In totale, Utah ha realizzato 86 punti con il gruppo di partenza, e solo 18 punti con i panchinari.
Korver e Harpring han sostenuto la bandiera della seconda divisione con 6 punti a testa e questo magro bottino non basta al team di coach Jerry Sloan. Ci si attende un altro contributo per le prossime (speriamo 2) gare, la prossima in programma Venerdì notte su Sky Sport 2 e leventuale Gara 7 Lunedì notte allo Staples Center.
La prossima Gara 6, allEnergy Solutions Arena nello Utah, vedrà il ritorno sul parquet di Ronny Turiaf, ala losangelina espulsa in Gara 4 per un gravoso fallo su Ronnie Price nel secondo quarto, e questo comeback metterà maggiore pressione ai lunghi di Sloan, visto limpegno difensivo che porrà in campo il francese.
Altro fattore da tenere in considerazione dalla sponda dei Lakers, è la condizione di salute del loro leader Kobe Bryant. Schiena dolorante e mano destra distrutta (visto il tutore) basteranno a bloccare il super talento, o nemmeno queste avversità intaccheranno lo stato danimo e lo stato fisico. Personalmente, mi attendo da lui una gran prova in casa dei Mormoni, ma a Salt Lake City si sa quanto sarà difficile uscire vincitori e non basterà una prova monstre del Capitano per superare il turno.
Certamente sarà una superba gara ad alto punteggio senza tanti fronzoli e con un Phil Jackson più irritabile che mai.
Tutti insieme fremiamo per Gara 6.
A risentirci