Varese, 11 gennaio 2014 – Sono state le regine della scorsa Regular Season con prestazioni eccellenti sponda biancorossa varesina, leggermente meno eccellenti nel campionato ma parimenti esaltanti sponda giallorossoblu sino alla Finale scudetto persa e s’incontrano domenica per chiudere un girone d’andata che ha sorriso solo ad una delle due. Varese ha decisamente deluso al momento: fuori dai preliminari di Euroleague in settembre e per mano della non irresistibile tedesca Oldenburg al primo turno in Lituania; sconfitta in Supercoppa italiana per mano di Siena; fuori anche dalle “Last 32” di Eurocup, con un pessimo record fatto da 2 sole W e ben 8 L, nonchè fuori (e non da ieri…), dalle F8 di Milano che si terranno ormai tra meno di un mese. Era prevedibile che sarebbe stato complesso ripetersi per la Cimberio ma trovarsi già fuori su 3 fronti e sconfitta in Supercoppa è stato decisamente inaspettato, al momento ripeto la squadra più deludente dell’intero ranking. Roma invece sta decisamente meglio: anche lei non ha brillato in Europa uscendo come Varese al primo turno d’Eurocup seppur con un record leggermente meno peggiore dei lombardi, 3 W e 7 L (anche se, a giudicare dal primo turno delle “Last 32” le avversarie promosse BMC Gravelines, Alba Berlino e Saragozza non è che abbiano incantato, anzi….), ma è almeno già qualificata alle F8 da almeno due turni nonostante lo scivolone domenicale subito in casa da Venezia. Inutile quasi scrivere che la vittoria serva come il pane sia ai ragazzi di Frates, sconfitti a Siena che ad un’ACEA che non può permettersi il lusso di cadere un’altra volta in campionato.
Cimberio Varese
Nello sport è difficile vincere o quantomeno far bene in una stagione, figurarsi il ripetersi se perdi l’asse del tuo gioco in un colpo solo: il centro titolare Dunston accasatosi all’ombra del Partenone con i bi-campioni in carica d’Europa dell’Olympiacos ed il playmaker Mike Green attratto dai rubli russi in quel del Khimki, visto proprio mercoledì 8 gennaio all’opera contro “l’odiata” Siena al Palaestra. Ma pochi avrebbero potuto prevedere una Cimberio così poco decisa specie lontana da Masnago, umorale in negativo capace di vincere fuori casa solo a Cremona e comunque contro una squadra al momento non in un momento brillantissimo. Sei sconfitte su sette gare esterne ed in più tre sconfitte contro le nemiche di sempre: Milano, Cantù e Siena.
L’ambiente non è, non può essere sereno, soprattutto se ti chiami Varese e se vieni da una stagione da cioccolata calda e profumata ogni domenica, tornare al pane e salame non è spesso accettato come un qualcosa di logico e la tifoseria rumoreggia, parecchio anche.
Non mancano però le attenuanti a questi risultati poco brillanti. Fabrizio Frates, uscito un pò malconcio dal tritacarne EA7 Milano dell’anno scorso, ha preso le redini della squadra con la voglia di dimostrare il suo valore ma ha dovuto cozzare prima contro la gestione dell’irrequieto Aubrey Coleman, autentico genio e sregolatezza specie fuori dal campo che ha minato la solidità di un gruppo in itinere e dopo ha dovuto far quadrare i conti con il rientro a casa del figliol prodigo Adrian Banks, una mossa certamente azzeccata (17,7% punti di media nelle 7 gare già giocate), ma che deve essere ancora metabolizzata dal gruppo: difficili gli inserimenti in un roster quando si è già a metà stagione ma il tempo gioca a favore del coach milanese.
Ed allora si può dire che al momento stan deludendo coloro che l’anno scorso avevano contribuito nella sostanza e nella forma a rendere Varese bella e scintillante nell’insieme, oltre ai due già citati partenti assieme all’estone Talts, sto parlando di capitan Ere che è meno decisivo nonostante abbia comunque un notevole 43,7% dalla lunga; sto parlando di Sakota, l’anno scorso vera e propria arma quasi illegale sui due fronti del campo che quest’anno viaggia a soli 7,7 punti di media; sto parlando della coppia tricolore De Nicolao–Polonara che han migliorato di qualche decimale i propri numeri ma che dai quali si attende lo scatto in avanti che il loro talento promette da tempo, specie in termini di personalità e risolutezza nei momenti decisivi, fattori che al momento si son visti a sprazzi.
Ma se le cose non van bene di solito la colpa è del gioco ed il gioco è basato sull’asse play-pivot, sul banco degli imputati ci sono perciò Kiki Clarke e Franklin Hassell. Il play ex-Venezia mostra forse ancor di più i suoi limiti nella gestione del gioco e difatti è il miglior realizzatore della squadra con i suoi 13,9 punti a gara e le sue percentuali non sono male (forse gli assist dovrebbero essere un pò di più che i 3,6 che serve a gara per un vero play), segno che la squadra gioca poco con lui o che lui stesso gioca molto per sè. E di questa situazione Hassell sembra soffrirne di più: 10,7 punti a gara con 6,9 rimbalzi catturati non sono male ma non incide più di tanto, se poi Scekic che lo sostituisce non porta molta carne al fuoco come lo si era visto a Cantù in passato (in verità il serbo è forse un pò in calo di rendimento non essendo più un pivellino), il quadro è completo. Serve quindi poco poi constatare che questa Cimberio è ad oggi il secondo miglior attacco della Lega dalla lunga con il suo buonissimo 40,6 (Cantù è la prima ma con 40,7….), ed è il quinto per tiri da due con un lusinghiero 53,4.
Però, proprio sulla base di questi numeri, la Cimberio diventa difficile da battere in casa, solo due sconfitte e contro Cantù e Brindisi. Eppoi l’equilibrio offensivo c’è, guardare come Clark, Ere, Polonara, Hassell e soprattutto il redivivo Banks vadano di media sempre oltre la doppia cifra, significa 5 potenziali bocche da fuoco da fermare.
Semmai l’equilibrio non c’è in difesa. Dietro a Pesaro, Cremona e Montegranaro, la Cimberio è la quarta peggior difesa del campionato che concede una media di 82,2 punti agli avversari. Servirà quindi una partita dura ed intensa per battere una Virtus Roma che di solito da il meglio di se lontano dal Pala Tiziano.
Ultimissime: dubbi sulle condizioni di Hassell e Banks mentre Rush ha recuperato in pieno.
ACEA Virtus Roma
La battuta d’arresto contro la miglior Venezia della stagione è stata indigesta. Una Virtus che ha giocato con poca intensità difensiva, distratta nel concedere ai lagunari la propria arma migliore, il “Run&Gun” aprendo quindi il campo agli avversari con soluzioni offensive non esattamente lucide o ad altissima percentuale di realizzazione scatenando la transizione orogranata, innescata da un ottimo Luca Vitali per il braccio armato di Andrè Smith.
Peccato perchè la quarta vittoria consecutiva avrebbe consolidato il primo posto seppur in coabitazione in questo campionato “bastardo” così, come ama definirlo Dalmonte. E “bastardo” lo è davvero se appena ci si distrae si becca. Certo, Venezia è una squadra ricca di talento ma Roma ha lasciato una strana, sgradevole sensazionale se volete. Una sensazione amara se, sempre citando il coach romagnolo, non appena i suoi ragazzi non vestono i panni di quelli Brutti, Sporchi & Cattivi le prendono di santa ragione: 92 punti in casa sono davvero tanti. Il ricordo mi viene allora istintivo alla gara interna contro Cantù, in campionato, dopo la splendida vittoria in Eurocup contro l’Alba nella quale l’ACEA rasentò la perfezione tecnica-agonistica: una discreta dose di supponenza ed al tempo stesso di eccessiva confidenza nei confronti di un avversario che non attendeva altro (e che avversario, questa Cantù targata Sacripanti), condussero la Virtus ad un’inaspettata sconfitta all’overtime.
Sarebbe quindi quasi futile od inutile scrivere che l’Urbe non ha al momento quella caratura, quella statura, quella convinzione per concedersi qualche distrazione di troppo e vincere comunque i matches che si mettono male per questa o quella lacuna di troppo, finendo per soccombere anche forse aldilà dei propri limiti. Ma c’è l’avrà mai questo livello questa Virtus 2013-14? Arriverà ad un insieme di gioco e di tenuta mentale atta a sostenere questo peso?
L’arrivo ed il tesseramento ufficiale due giorni fa di Symon Szewczyk tenderebbe a questo obiettivo. L’ala polacca dovrebbe consentire maggiore presenza a rimbalzo nonchè una doppia dimensionalità di spessore più elevato del connazionale Ignerski, poco presente spalle a canestro. A Varese non so se potrà avere un minutaggio importante ma il suo arrivo evidenzia la voglia della squadra di tararsi su di un livello prestazionale medio-alto ed è comunque un buon segno, sotto questa lente d’ingrandimento la trasferta di Varese pone dei quesiti importanti, una vittoria ridarebbe slancio e fiducia ad un gruppo che ancora deve stabilizzarsi. Inoltre per l’ala di Szeczin è una grossa chance di poter giocare per traguardi importanti in Italia, un’occasione che dovrà far fruttare al meglio dopo l’esperienza veneziana non molto positiva.
Occorrerà frenare la mitragliatrice dai 6,75 della Cimberio ma sarà indispensabile contrattaccare con il cervello, cercando di far girare la sfera una volta di più del solito anche perchè Varese, l’ho già scritto, non brilla per le capacità difensive ma se la si lascia giocare come Venezia può fare male. Ci si aspetta un pronto riscatto dall’Urbe che deve ripartire, adesso che Hosley gioca con la dovuta intensità (possibilmente però aumentando un bruttino 43% da due), e che JT mostra progressi sensibili. L’ex Phil Goss ci tiene a ben figurare davanti al suo pubblico e Bobby Jones vuole comandare la difesa assieme ad un Mbakwe sempre più calato nel suo ruolo.
Infine, le parole di Dalmonte rilasciate durante la presentazione di Szewczyk, by Alessio Teresi:
“La Varese delle ultime settimane non ha niente a che fare con la loro classifica attuale. A Siena hanno giocato un partita alla pari decisa solo nell’ultimo minuto. Con l’arrivo di Banks hanno trovato la quadratura del cerchio. Hanno due giocatori diversi come Clark e De Nicolao nel ruolo di play, reparto esterni omogeneo con Ere che considero una delle migliori ali piccole del campionato, due 4 perimetrali e nello spot di 5 una coppia omogenea che ben si integra, ossia l’atletico Hassell e Scekic.
Apprezzo molto come viene allenata ed oggi si vede il risultato del lavoro di Frates che ha dato organizzazione ed identità alla squadra.
Noi dobbiamo recuperare ciò che abbiamo perso domenica contro Venezia, ossia la funzionalità difensiva e ripartire da lì.
Non ho aspettative su Symon per domani nè per le prossime partite e vi chiedo di non averle neanche voi visto che 4 settimane ci vorranno prima di vederlo a posto. Vediamo quindi di risolvere il problema di Varese da soli”
Precedenti: 33 sfide a Masnago, 23 vittorie per i padroni di casa con la vittoria dell’anno scorso che arrivò perentoria e roboante il lunedì 1 aprile, lunedì di Pasqua.
Arbitri: Lanzarini-Weidmann-Rossi
Si gioca: Masnago, domenica 12 gennaio 2014, ore 18:15. Diretta su ROMAUNOTV per la sola zona di Roma
Fabrizio Noto/FRED
1 Comments
Davide
se la settimana passata ero sicuro che avremmo perso, ero altrettanto convinto che a varese si sarebbe fatto bene. Spero di aver avuto ragione…