I Lakers cancellano la pessima prestazione fornita in gara 3 e vanno a cogliere una vittoria pesantissima sul parquet dell’AT&T Center al termine di una gara punto a punto, sofferta fino alla sirena e con qualche dubbio sul contatto Fisher-Barry sulla tripla allo scadere tentata dal nero-argento.
A chiudere la “polemica” è stato proprio il coach degli Spurs, che nel post partita ha chiuso la questione con queste parole: “Se fossi stato l’arbitro, non avrei fischiato”.
Anche lo stesso Barry ha confermato le parole del suo allenatore affermando: “Quel tipo di contatto non verrà mai fischiato nelle Finali della Western Conference; potrebbe esserlo durante la regular season, ma non può esserlo nelle Finali di Conference”.
Il ricondurre la vittoria o la sconfitta ad un solo episodio è una cosa della quale noi italiani siamo spesso i migliori al mondo, ma in questo modo si sminuirebbe una gara intensa che ha visto i Lakers sempre in vantaggio, entrare nei 56 secondi finali e fare di tutto per perderla, con scelte offensive troppo forzate che hanno permesso agli Spurs di rientrare dal -7 (86-93) al -2 (91-93) con la palla della rimonta.
Come al solito, è stato KB24 il faro dei compagni in questa impresa (ricordiamo che finora gli Spurs non avevano mai perso in casa dall’inizio dei playoff): 28 punti e 10 rimbalzi.
Stavolta però Kobe non ha predicato nel deserto ma ha trovato l’apporto di tutti i suoi compagni, soprattutto di un concreto Gasol (10 punti, 10 rimbalzi e 6 assist) di un ritrovato Odom (16 punti e 9 rimbalzi) e di un sorprendente Radmanovic (11 punti e 6 rimbalzi).
Dall’altra parte Duncan ha provato a tenere in piedi gli Spurs con la solita stratosferica prestazione dei momenti caldi: 29 punti, 17 rimbalzi, 3 assist e 3 stoppate!
Purtroppo per il caraibico, solamente Parker e il jolly della serata Barry, hanno dato il loro contributo chiudendo con 46 punti compessivi, equamente divisi, col francese autore anche di 9 assistenze.
Il giocatore che è mancato agli speroni è stato, senza ombra di dubbio, Manu Ginobili: l’argentino sembrava l’ombra di se stesso; girava con un solo cilindro, incapace di attaccare il canestro, lento nei movimenti, evidentemente sofferente per la caviglia, capace di mettere i suoi primi punti a referto quando sul cronomentro mancavano 1 minuto e 32 secondi.
Con questa vittoria i Lakers si portano sul 3-1 e avranno la possibilità di approfittare del campo amico per approdare alle Finals (ultima apparizione dei lacustri gialloviola: 2004).
Per gli Spurs adesso si fa davvero ardua, specialmente con un Ginobili in queste condizioni: difficile però è che i detentori del titolo lascino facilmente strada ai Lakers: ci sarà ancora da lottare…
Tutti ad L.A. per gara 5!