Bilancio di metà campionato con il capitano biancorosso Gek Galanda che, come al solito, non si risparmia di fronte ai taccuini dei giornalisti per la consueta conferenza stampa di metà settimana: “Siamo stati autori di una prima parte di campionato sicuramente positiva -afferma Gek- ma dobbiamo essere consapevoli di non aver raggiunto ancora alcun traguardo. Guai se ci mettiamo a fare calcoli e tabelle o a pensare di poter speculare sui problemi altrui: la realtà è che mancano ancora tante gare e noi dobbiamo restare concentrati settimana per settimana, partita per partita, a cominciare da quella di domenica contro Cantù. Dopo un inizio difficile -prosegue Galanda- ci siamo compattati e questo grazie anche alla Società che non ha mai messo in discussione nessuno, dando anzi a tutti grande fiducia e tranquillità. Adesso che siamo una squadra con una propria identità dobbiamo concretizzare il grande lavoro fatto finora“.
A livello personale, ovviamente le 39 primavere pesano, ma Galanda sa benissimo qual è il suo ruolo:
“Personalmente ho sempre anteposto il risultato della squadra alla valutazione della mia prestazione -spiega il capitano biancorosso- e questo vale a maggior ragione ora che, necessariamente, ho un ruolo più marginale in campo. Siamo una squadra con tanti giocatori atletici, è logico che il mio contributo sia più di natura tattica, ma va benissimo così“.
Domenica scorsa, a Caserta, è arrivata una sconfitta in volata in una partita che Pistoia avrebbe anche potuto riportare a casa: “Ogni sconfitta è un’occasione persa -dichiara Galanda- e devo dire che a Caserta non abbiamo fatto una buona gara. Siamo stati poco incisivi, poco lucidi e soprattutto poco concentrati: parlo soprattutto a livello difensivo, in cui abbiamo faticato pur se loro non hanno disputato la miglior prova stagionale. Le cause? Anche logisticamente non è stata una trasferta facile: il viaggio in pullman, il palasport particolarmente freddo, il fatto che venivamo da una serie di partite abbastanza ravvicinate. Di positivo, comunque, c’è l’aspetto caratteriale: anche in una serata non buona, abbiamo comunque tenuto botta contro una squadra ostica e solida, su di un campo difficile“.
Il girone di ritorno ricomincia con la gara interna contro Cantù: all’andata, la debuttante Tesi Group perse ma senza sfigurare al Pianella. Stavolta la musica sarà diversa? “Cantù è una squadra che mi piace -afferma Gek- perché sono solidi, giocano una pallacanestro efficace e senza fronzoli. Noi però avevamo allora sicuramente molti più margini di miglioramente di loro: vediamo a distanza di quindici partita quanto siamo cresciuti. Sicuramente non dobbiamo essere appagati di quanto fatto finora -spiega Galanda- anche perché questo non rientra nel nostro dna. Certo, le nostre rotazioni rispetto ad altre squadre sono limitate, e questo è un problema perché basta un giocatore non al meglio per condizionare la prestazione di tutta la squadra, ma sono sicuro che domenica sera come minimo ci sarà partita“.
Ultima battuta su giustizia sportiva e provvedimenti disciplinari: “Ho seguito distrattamente la vicenda dei due DASPO arrivati nei giorni scorsi nei confronti di due nostri tifosi -le parole del capitano- ma mi pare evidente che ci sia la ferma intenzione di educare, giustamente, al rispetto e alla sportività. Ci vuole sempre però equità nei provvedimenti, senza farsi condizionare e finire per utilizzare due pesi e due misure. Il campanilismo è uno dei pilastri del tifo, ma sarebbe bello se tutto rimanesse entro la cornice della goliardia. I cori dei tifosi virtussini contro di me? Mi sono sembrati patetici, francamente, visto che il mio passato in Fortitudo è ormai roba vecchia di dieci anni. Personalmente -conclude Galanda- mi farebbe piacere se la multa pagata dalla Virtus a causa dei cori dei propri tifosi nei miei confronti finisse interamente in beneficienza“.
In conclusione, il pensiero del capitano va al proprio coach, colpito dal grave lutto della morte del padre: “In questo momento siamo tutti vicinissimi a Paolo -afferma Galanda- e ci stringiamo a lui in questo momento di dolore. Sarà una settimana particolare per lui, e di conseguenza anche per noi, ma domenica cercheremo la vittoria anche per il coach“.
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