Il 28 Aprile si è chiusa la stagione dei Toronto Raptors, dopo la sconfitta patita in gara 5 contro gli Orlando Magic, che hanno interrotto ogni velleità di gloria al primo turno della postseason, proprio come la scorsa stagione. Francamente l’annata dei dinosauri è stata [B]piuttosto deludente[/B], perchè se è vero che la squadra si è confermata solida partecipante ai playoff, è anche vero che [B]è mancato quel salto di qualità che i tifosi e la dirigenza si aspettavano[/B] da una franchigia giovane e con ottime prospettive di crescita.
Se lo scorso anno la stagione terminata con l’uscita con i Nets, sempre al primo turno, era stata vista come una stagione molto positiva, al contrario questa uscita contro i Magic è stata vista come un [B]fallimento[/B], soprattutto perchè mai nel corso della stagione questa squadra ha dato un segnale di miglioramento nel gioco e nella mentalità per aspirare a costruire qualcosa di importante, recuperando un posto per i playoff solo per mancanza di validi avversari in un est di sicuro meno agguerrito dell’Ovest, e con un inizio di stagione perdente in cui [B]il coach ha palesato tutte le sue lacune[/B] sotto il profilo tattico.
Il giorno dopo l’uscita dai Playoff, l’opinione più diffusa tra gli addetti ai lavori, era che si dovesse [B]intervenire in modo sostanziale sull’organico[/B], per permettere alla squadra di compiere un passo avanti nella lotta alle zone di vertice della lega, e Colangelo, che è GM capace, ha subito mosso le sue pedine e ha piazzato il [B]colpo a sorpresa[/B]: da Indiana infatti è in arrivo [B]Jermaine O’Neal[/B], in cambio di TJ Ford, Rasho Nesterovic, Maceo Baston e la diciottesima scelta, poi trasformatasi in Hibbert, centro di Georgetown non con grandi margini di miglioramento, ma, a giudizio di chi scrive, un buon role player da NBA.
In realtà l'[B]annuncio ufficiale è previsto proprio in queste ore[/B], essendo il 9 luglio la data in cui termina la clausola del contratto di TJ Ford per cui il valore del contratto, se scambiato, valga solo al 50%.
Proviamo ad analizzare Toronto alla luce di questo scambio e degli altri aggiustamenti in corso d’opera. In primis, l'[B]estensione che ha appena firmato Calderon[/B], che con l’allontanamento di Ford avrà finalmente chiara la [B]leadership nel ruolo di playmaker[/B], senza l’ombra ingombrante di un Ford che comunque è considerato alla stregua di una star, seppure, anche a causa dei guai alla schiena patiti negli ultimi anni, a Toronto non abbia brillato in fatto di conduzione del gioco.
E ovviamente la possibilità di poter servire un’altra bocca da fuoco come O’Neal è un plus di tutto rispetto. E se consideriamo in modo asettico l’inserimento del lungo da Indiana, non possiamo che considerare la [B]trade molto positiva[/B], dal momento che un lungo come Jermaine non è facile da prendere, soprattutto scambiandolo sostanzialmente con un play injury prone e con un centro prettamente difensivo.
Il problema, se così lo si vuol chiamare, è che poi il numero 7 và calato nel contesto del roster, e qui iniziano a intravedersi i primi [B]dubbi[/B]. Perchè se sano e motivato, O’Neal può fare il [B]centro a tempo pieno[/B] e fare a sportellate sotto canestro, ma se è quello che si è visto nelle ultime stagioni alla Conseco Field House, si rischia che faccia un po’ scopa con [B]Chris Bosh[/B], guarda caso la presunta stella della squadra, e ci si trovi con due PF che giocano perlopiù fronte a canestro e si accontentino del tiretto dai 5-6 metri. Poi ci sarebbe un altro [B]problemuccio che a noi italiani starebbe parecchio a cuore[/B]. Due anni fa, infatti, i Raptors di Colangelo e Gherardini, avrebbero scelto con la prima chiamata assoluta al draft un certo [B]Andrea Bargnani[/B], altra PF che di giocare centro proprio non ne vuole sapere e anche lui giocatore perimetrale anzichenò.
Ci sarebbe da capire come un allenatore preparato possa provare a far [B]coesistere i 3 sopracitati[/B], considerando che il Mago sarebbe il maggior indiziato a fare il cambio dei due, ma si vedrebbe costretto a ridurre di molto il suo minutaggio e quindi anche il suo percorso di crescita, che per una prima scelta al terzo anno suonerebe come una bella bocciatura. Ma, e qui si noterà una certa vena polemica dell’autore, in Canada non siede in panchina un allenatore preparato a tal punto da trovare una alchimia del roster attuale, almeno fino a quando il coach resterà Sam Mitchell.
La soluzione potrebbe essere quella di [B]scambiare il mago per provare ad accaparrarsi una guardia/ala[/B] penetratrice e capace di muovere le difese, considerando che Kapono ha sì dimostrato di essere una pedina importante per i Raptors e di guadagnare minuti, ma accoppiato in quintetto con Anthony Parker, formerebbe una coppia di esterni poco incline a muovere le difese e ad aprire spazi per i tiratori canadesi, considerando oltretutto che Delfino sembra in procinto di tornare nel vecchio continente. Un innesto del genere nel ruolo di SG/SF, inoltre permetterebbe un utilizzo di Jamario Moon come specialista difensivo per 15-20 minuti al massimo, e non per 40 come a volte visto nella passata stagione.
Allora Bargnani più filler per un giocatore alla Maggette, poteva essere una soluzione. Poteva, perchè Maggette ormai può essere firmato solo con l’utilizzo della MLE. Ora ci si deve buttare su un altro giocatore dalle caratteristiche però simili.
Alternative ? Una. [B]Scambiare Bosh[/B] per una all star e lanciare il Mago. Ipotesi però al limite del fantascentifico. Difficile che Colangelo possa partorire un coupe de theatre così rischioso cedendo un ragazzo di 23 anni che garantisce [B]20 punti e 10 rimbalzi a partita[/B], e che è stata indicato come il giocatore franchigia. Sebbene, appunto, una sua cessione permetterebbe di arrivare a una star di altissimo livello e considerando che Bosh non è mai parso così decisivo nei momenti topici della stagione.
Di sicuro però in canada succederà ancora qualcosa nel mercato estivo, perchè ora c’è da adattare il roster dopo il grande scambio. E se la probabile firma di Ukic come play di riserva, la firma di Hassan con un biennale e l’arrivo nell’affaire O’Neal di Jawai da Indiana non accendono la fantasia dei tifosi e fanno parte dei movimenti cosiddetti minori,
qualcosa ancora in pentola bollirà nella cucina di Colangelo e Gherardini, che non si accontenteranno più di una impalpabile uscita al primo turno.
[B]Ultima chiamata[/B] quindi per coach Mitchell pare, chiamato a dare un’impronta più netta alla squadra, e a un utilizzo più corretto degli uomini che la dirigenza gli ha messo a disposizione. Sarà in grado coach Mitchell di portare più in alto i Raptors ? Sam avvisato…