La stagione 2007/2008 si è chiusa per i Suns con poche luci e molte ombre.
Una regular season chiusa con un record ben lontano da quello dellanno precedente ed uneliminazione piuttosto veloce nei playoff dalla bestia nera di sempre, quegli Spurs che già lanno scorso negarono alla franchigia dellArizona la soddisfazione di arrivare allo showdown.
Del resto la scelta di firmare Shaquille ONeal è apparsa quasi obbligata dalla necessità di presentarsi allo scontro con i texani con unarma in più per vincere la battaglia sotto canestro. Probabilmente nessuno a Phoenix pensava che la strada nei playoff sarebbe stata così breve.
La scelta di prendere ONeal è sembrata quella di chi è arrivato allultima spiaggia, oltretutto in chiaro contrasto con quella che era la filosofia di gioco di coach DAntoni, infatti poi salutato a fine stagione. La dirigenza di Phoenix ha ritenuto prendendo il moro della Lousiana di togliere ogni alibi alla squadra, visto che tutti avevano sempre detto che il gioco dei Suns non era vincente nei playoff, avendo poco peso sotto canestro, dove nonostante la classe immensa di Stoudemire il team aveva sempre sofferto il gioco fisico di Duncan e compagni.
Alla fine nonostante Shaq, lepilogo è stato lo stesso: Spurs avanti e Suns in vacanza.
La prima mossa della dirigenza è stata quella di firmare Terry Porter come nuovo coach, al quale in conferenza stampa la prima domanda postagli è stata Coach, lanno prossimo avremo una squadra da titolo o quantomeno capace di battere gli Spurs?. Questo la dice lunga su come in Arizona sentano la rivalità con San Antonio.
Porter sa di non avere una situazione facile da gestire: letà media della squadra è abbastanza elevata ed il livello medio della Western Conference, già elevato, pare in costante crescita. Terry non ha potuto fare a meno di avallare la dichiarazione di Steve Kerr sul fatto che i Suns sono tuttora una squadra che ha i numeri per puntare al titolo, però è cosciente di dover apportare degli aggiustamenti.
Il gioco pur rimanendo offense oriented sarà un po più controllato e con una maggiore attenzione allaspetto difensivo (parte del gioco sempre criticata a Mike DAntoni). La difesa non sarà assegnata ad uno specialista, ma sarà lo stesso Porter ad implementare la filosofia alla squadra.
Comunque è chiaro che non sarà possibile stravolgere completamente lo stile di gioco (visto che chi comanda la danza è sempre Steve Nash), sarà opportuno coinvolgere maggiormente Shaq.
Lo stesso Kerr e Jerome Kersey (compagno di squadra di Porter a Portland) completeranno lo staff.
Sarà necessario allungare la panchina cercando di far crescere i giocatori più giovani così da garantire maggiore riposo agli over 30 (Bell, Grant Hill, Nash e ONeal).
Del resto letà media elevata della squadra è un dato voluto e non casuale. Da quando la squadra raggiunse il record di 62 vittorie nel 2004/05 la dirigenza ha costantemente cercato di trovare gli aggiustamenti per raggiungere la vetta. Da qui la decisione di cedere ai Knicks una prima scelta nel 2005 (Nate Robinson) per Kurt Thomas, di cedere due scelte al primo giro a Seattle per farsi carico dellingaggio di 8 milioni di dollari per i due anni successivi. Dopo di ciò hanno ceduto Rondo a Boston nel 2006, una delle due prime scelte cedute al miglior offerente per diminuire il monte salari. Raja Bell arrivò insieme a Thomas nel 2005, lanno successivo fu la volta di Marcus Banks, Jumaine Jones e Jalen Rose, seguiti da Grant Hill e Shaquille ONeal lo scorso anno.
Tutti questi giri non sono stati fatti a buon mercato, e tutte le vittorie di regular season che non hanno comunque portato alcun titolo hanno alimentato la domanda principale: come innestare talento giovanile in una squadra abbastanza matura mantenendo intatte le possibilità di vittoria dellanello.
Con uno starting five che dice 32 anni di media (oltretutto con il 25enne Stoudemire che abbassa tale dato) e una panchina troppo avara di riserve affidabili, era indispensabile muoversi con saggezza nel draft di questanno. La scelta numero 15, concretizzatasi in Robin Lopez, non si tocca. Il messaggio arrivato dalla dirigenza è stato chiaro, anzi con il pool di scelte di questanno pieno di talento bisognava cercare di pescare bene anche al secondo giro. In effetti, Goran Dragic non arriverà in Arizona solo per problemi di buyout col Tau Ceramica.
Lobiettivo dichiarato apertamente da Steve Kerr è quello di combinare una squadra ancora competitiva oggi con delle solide basi per il futuro. Le pedine di scambio designate sono Barbosa o Diaw. In particolare per il Brasiliano cè un concreto interesse di Portland e New Jersey, mentre Toronto e Charlotte potrebbero rilevare gli ultimi tre anni del contratto di Diaw da $36 milioni.
I canadesi offrirebbero TJ Ford (già noto a Porter che lo ha allenato a Milwaukee), Ford però non pare essere la point guard con attitudini difensive che servirebbe per alternarsi a Nash e particolare non irrilevante, ha ancora $25 milioni di contratto per tre anni.
Diaw e Barbosa erano tra i preferiti di DAntoni, i Knicks potrebbero essere linterlocutore numero uno per uno scambio, però non si vedono pedine interessanti, quindi parrebbe essere un fronte chiuso.
Altro interesse è stato mostrato per Rasho Nesterovic, che potrebbe dare ampi minuti di riposo a ONeill, lo slavo ha ancora solo un anno di contratto da $8,4 milioni. Questo costringerebbe però a cercare altrove la riserva per Nash.
Grosse speranza vengono anche dai sophomore Alando Tucker e DJ Strawberry che dopo un anno di noviziato dovrebbero dare un maggiore impatto alle rotazioni.
Lesito del draft ha comunque dato molta soddisfazione alla dirigenza di Phoenix, in un parco scelte considerato molto talentuoso, prendere alla 15esima chiamata un 7 piedi che sa correre e difendere (come sembra confermato dalle prime uscite in Summer League a Las Vegas) ha fatto apparire molti sorrisi negli uffici dei Suns.
Robin Lopez dovrebbe poter colmare unaltra lacuna, quella di un big man che sappia anche uscire sul perimetro e difendere su tagli e blocchi, pur avendo lattitudine a proteggere il canestro. E sicuramente ancora molto grezzo, soprattutto in attacco, ma ha un tiro morbido anche dalla distanza ed è bravo a tenere la palla viva sui rimbalzi in attacco. Lopez dovrebbe completarsi bene con ONeal e Amare, essendo votato al gioco sporco anche senza palla. Porter si aspetta già molto da lui e come detto le prime indicazioni della summer league paiono essere confortanti.
La seconda scelta è stata lo stesso soddisfacente: Goran Dragic gioca già in un team professionistico (TAU Ceramica) e pareva potesse essere scelto già al primo giro. A Phoenix ritengono possa diventare la point guard titolare in un prossimo futuro.\ Difficilmente lo si vedrà però al sole dellArizona il prossimo anno, dato che il buyout è troppo alto.
Articolo scritto da Pasquale Scarpellino