Era da tempo che si aspettava una vittoria prestigiosa in trasferta e questa sera è arrivata a casa dei campioni dell’Olympiacos. E’ stato confezionato lo sweep negli scontri diretti, con l’EA7 che compie un passo fondamentale verso la qualificazione agli ottavi.
E’ vero che c’è un asterisco di fianco al risultato, ovvero l’assenza di Vassilis Spanoulis, ma questa Milano ha il cuore e la fame per rendere la serata un momento da ricordare.
Paradossalmente l’inizio è tutto di marca greca. I giocatori di Bartzokas azzannano la partita in difesa e mietendo canestri dall’altra parte a ciclo continuo. In pochi minuti Dunston domina, Perperoglu scalda i motori e siamo 10-0. La partenza dalla panchina di Langford è un campanello di allarme sulle condizioni dell’americano, ma la sua permanenza di fianco a Banchi dura poco, perchè Gentile fa più danni della grandine.
Proprio Keith mette in partita i suoi e apre le danze in attacco, ma dall’altra parte l’Olympiacos segna con una disarmante facilità. Si viaggia sempre sulla decina di punti di vantaggio sino al finale di quarto quando l’unico cameo di Mardy Collins regala la palla a Langford per il 2+1 (dopo la tripla) che regala un 6-0 a Milano in 10″.
Se vogliamo trovare un momento decisivo del match è proprio questo, perchè Milano dopo aver rischiato di finire il quarto sotto di 12, si trova a -6 senza apparenti meriti e avendo giocato una brutta pallacanestro.
Da quel momento la squadra rimane incollata agli avversari. Samuels lotta sotto i tabelloni ma soffre difensivamente Dunston, Langford comincia a mettersi al lavoro, mentre la variabile positiva per l’EA7 è la presenza di Jerrells che segna con regolarità da fuori. La squadra di Banchi c’è e va al riposo con 50 punti segnati e un +3 a tabellone, difficilmente preventivabile dopo l’inizio.
Nel terzo quarto cominciano a delinearsi le chiavi che decideranno il match. L’intensità fisica di Milano comincia a spossare le riserve di fiato dell’Olympiacos, la presenza interna di Lawal crea non pochi problemi a Dunston e il solo Perperoglu riesce ad essere sempre efficiente dal punto di vista offensivo.
La pallacanestro si fa più fisica, ma una tripla di Jerrells chiude il 7-0 di parziale milanese che permette di arrivare all’ultimo riposo ancora avanti sul 65-63.
La prima fuga milanese arriva in apertura di quarto quando Langford e Lawal fanno il vuoto. Il 15-2 di parziale a cavallo delle due frazioni è chiuso con il canestro di Lawal dopo l’errore ai liberi di Langford e garantisce la doppia cifra di vantaggio.
Pensare che l’Olympiacos sia morto è il peccato di superficialità peggiore possibile, infatti Lojeski segna da fuori come Perperoglu e sulla tripla di Mantzaris, Banchi è costretto a fermare il match con il vantaggio ridotto a una sola lunghezza.
Perperoglu segna il sorpasso uscendo dai blocchi, ma risponde subito Hackett con il jumper dal palleggio. Qui la difesa di Milano si chiude come una muraglia. Un sanguinoso 0-2 di Dunston mette in difficoltà i suoi, che subiscono il canestro della staffa da Langford con un tiro da campione, nonchè da nove metri. Sull’85-81 Kangur prende un provvidenziale rimbalzo offensivo e sigilla l’impresa milanese dalla lunetta. C’è ancora tempo per il canestro da metà campo di Sloukas e sebbene rievochi brutti ricordi, non può togliere agli uomini di Banchi la vittoria.
E’ una grande vittoria e un passo a dir poco fondamentale per la qualificazione, nonchè una prova di forza e attributi davvero speciale.