
Andrea Penso in un time-out
A cinque giornate dalla fine della regular season, l’Albignasego Basket è chiamato a tirare la volata finale verso l’ambito traguardo playoff. Agganciato Castelfranco in classifica, sabato sera (ore 18.30) nel conforto delle pareti domestiche, i gialloneri dovranno difendere la posizione acquisita dagli assalti della Virtus Lido. Come anticipato, sarà un duello molto sentito dal nostro tecnico Andrea Penso (nella foto), nato al Lido di Venezia, e pertanto desideroso di non sfigurare di fronte alla squadra del proprio paese d’origine.
PICCOLA BATTERIA. Nelle ultime settimane, due vittorie consecutive hanno rianimato i veneziani, penalizzati di 4 punti assieme a Cittadella e Riese per aver pagato in ritardo i parametri Nas. La formazione di coach Davide Giangaspero comunque non si era mai data veramente per vinta e in tutte le partite fin qui disputate ha dimostrato di meritare la categoria. E adesso che con Riese (64-69) e Limena (63-51) ha intascato quattro punti fondamentali rifondando le proprie speranze di salvezza, ad Albignasego sarà pronta a vendere cara la pelle pur di portare a casa il suo terzo successo filato. La compagine del Lido fa affidamento soprattutto su un’affiatata batteria di piccoli, tutti classe ’92-’93, composta da Giulio Saoner (11.7 punti di media), Marco Rosada (10.6) e Giacomo Frison (9.9).
ENZO. In mezzo all’area, invece, gioca Gianluca Enzo (classe 1991), altro giovane talento padovano di estrazione petrarchina, che negli ultimi anni ha vinto la sua personale battaglia debellando ben due tumori. A soli 17 anni, Enzo era stato precettato dall’Olimpia Milano, ma era poi tornato sui suoi passi soffrendo alcune annate difficili in C e B Dilettanti a Perugia e Benevento. In seguito, era finito sotto i ferri per estirpare il cancro tornando in campo soltanto all’inizio di questa stagione.
Ecco la sua storia raccontata recentemente dalle pagine del mattino di Padova.
La lotta di Gianluca fuori e sottocanestro. «Guarito con il basket»
La pagina del giornale
VENEZIA. Ha smesso per ben due volte di giocare a basket per cercare di vincere ben altra competizione. Ma, alla fine, Gianluca Enzo (23 anni), centro padovano di 2 metri e 5 centimetri, ha ottenuto la sua vittoria più importante debellando due tumori. E quest’anno, dopo l’operazione, ha ripreso nuovamente a giocare con la Virtus Lido in C Regionale, riprendendosi con tenacia quel posto sottocanestro che la sorte gli aveva tolto. Già perché Gianluca è un vero talento e, forse, se non si fosse ammalato, calcherebbe ben altri palcoscenici. La sua parabola cestistica, infatti, inizia qualche anno fa con il passaggio dalle giovanili del Petrarca all’Olimpia Milano.
Nel 2007, Gianluca saggia l’A/1 con il club meneghino, accomodandosi in panchina accanto a Massimo Bulleri e Danilo Gallinari. «Avevo solo 17 anni, ma la stagione a Milano si rivelò un’esperienza fantastica», racconta Enzo, «Ho avuto tre grandi allenatori, come Sasha Djordjevic, Zare Markowski e Attilio Caja. Vivevo in una foresteria davanti al carcere di San Vittore con alcuni compagni di squadra, i giocatori della Primavera di Milan e Inter, gli studenti dell’istituto aeronautico Lindberg e i ballerini della Scala. Certi ragazzi in convitto, come Mattia Destro o Davide Santon, sono diventati calciatori di serie A. L’anno successivo andai alla Stella Azzurra Roma. In quel periodo, ho conseguito il diploma di maturità linguistica. Ora lavoro nella reception di un hotel al Lido di Venezia».
Dopo due annate sfortunate a Perugia in C Dilettanti e Benevento in serie B, Enzo è costretto a cercarsi una nuova squadra: «Arrivò una proposta da Castelfranco e colsi l’occasione per riavvicinarmi a casa». Dopo tre mesi, però, il 2 dicembre 2011 Gianluca nota qualcosa che non va. La diagnosi è atroce. I medici gli dicono che ha un tumore e l’8 dicembre lo operano d’urgenza. Mamma Maria Grazia, papà Ennio e il fratello Daniele lo assistono. «I miei genitori erano molto preoccupati. Mio fratello, invece, aveva capito che ero convinto di poterne uscire. Ho affrontato la malattia con la consapevolezza fosse un problema risolvibile».
Ma a febbraio 2012, il tumore riprende a “camminare”. Enzo deve sottoporsi a un’altra operazione. «È stata dura, ma sono riuscito a rialzarmi e sette mesi più tardi, durante una vacanza al Lido di Venezia, partecipai al torneo dei Sestieri e la Virtus Lido si accorse di me». Poi, lo scorso agosto, un altro cancro lo riporta su un letto di ospedale. «Stavolta fu più facile, sapevo già tutto. La malattia mi ha aperto gli occhi. Il basket mi ha aiutato a guarire insegnandomi a condividere tutte queste emozioni».