La Scavolini – Spar non convince ma vince contro l’insidiosa compagine di Caja e riprende così la propria crociera da dove l’aveva lasciata, prima della forzata sosta della settimana scorsa.
Che non fosse una partita facile ce lo si aspettava perchè, oltre che con la bontà della formazione allestita da Caja, c’era da fare i conti con la forzata pausa di due settimane dall’ultima partita disputata e, soprattutto, con la forzata assenza di Van Rossom che, proprio quando sembrava aver preso confidenza con il campionato italiano, in settimana si era fratturato un piede costringendo la Vuelle a rinunciare a lui per almeno ad un paio di mesi.
Il match inizia con un fase di due studio tra le due squadre; i giocatori sono ancora un po’ freddi e probabilmente non aiuta la oramai consueta atmosfera ovattata dell’Adriatic Arena, ove purtroppo ci si sta abituando ad un pubblico non eccessivamente numeroso ed anche un po’ distaccato.
In attacco Pesaro si regge esclusivamente sul grande inizio di Hicks, il quale segna tutti i primi 9 punti dei padroni di casa, mentre in difesa rotazioni spesso approssimative permettono ai ragazzi di Caja di andare al tiro un po’ troppo facilmente.
Così dopo quasi metà quarto si è ancora sostanzialmente in equilibrio sul 9-10; quando sembra svegliarsi anche un concretissimo Hurd, la Scavolini Spar pare poter aver la forza di allungare, portandosi immediatamente sul 14-10.
In realtà si tratta di un fuoco di paglia perchè un eccellente Romero, autore di tutti i suoi 12 punti nel primo quarto ma poi appassitosi repentinamente, consente ai suoi di metter nuovamente la freccia; alla fine del primo quarto, infatti, il punteggio è sul 21-22, ma solo perchè sulla sirena Stanic insacca i suoi primi punti dal campo della stagione, nello specifico con una provvidenziale tripla.
Nel secondo quarto entra finalmente Akindele, mentre Caja comincia a ricorrere semnpre più spesso al suo quintetto da corsa, insrerendo Antonutti e spostando Torres in pianta stabile da 4.
Ciò che si vede in campo dà ragione al tecnico pavese; se Akindele rompe subito il ghiaccio portando i suoi avanti con un facile appoggio alla tabella, nel prosieguo la Scavolini – Spar dimostrerà di patire le pene dell’inferno contro la difesa rapida ed appiccicosa della Snaidero.
La coppia di lunghi Torres – Ortner fa danni inenarrabili alla difesa di casa, portando gli udinesi in men che non si dica sul 23-31 con un parziale di 9-0; Sacripanti si vede costretto a chiamare un immediato time out ma al rientro, nonostante due tiri liberi di Akindele, riprende la gragnuola di canestri da parte degli arancioni.
Sono ancora gli scatenati Ortner e Torres, con l’aiuo non trascurabile di una fiammata di Anderson, a propiziare il nuovo parziale di 11-0 con cui la Snaidero tocca il massimo vantaggio della partita sul +17 quando mancano meno di cinque minuti all’intervallo (25-42).
Il pubblico si spazientisce ed inizia a fischiare sonoramente la Scavolini Spar ma quando Hurd segna, propiziando nel contempo il terzo quarto dell’indiavolato Ortner, la magia udiense improvvisamente svanisce.
Curry ed Hicks segnano due triple in pochi secondi portando Pesaro sul 34-44 e gasando finalmente il pubblico di casa; è ancora l’immenso panamense a trascinare i suoi nella rimonta con un’imperiosa schiacciata ed un’altra tripla che consentono ai biancorossi di chiudere sul 39-47.
In tutto questo bailamme Udine ha avuto il merito di non perdere la testa e di riuscire a tamponare in qualche modo l’emorragia, ma oramai è evidente che, nonostante il margine di vantaggio sia ancora di 8 punti, la partita sia stata completamente riaperta.
In effetti al rientro Pesaro riprende da dove aveva iniziato; la facce dei giocatori sono quelle giuste e finalmente la compagine di casa riesce ad innescare a dovere l’arma Akindele contro il quintetto “nano” di Caja, formato da Jackson, Anderson, Antonutti, Torres e Romero.
Il nigeriano, infatti, spazza letteralmente via il sempre più confuso Romero e con sei punti segnati senza la minima opposizione avversaria (saranno 10 quelli segnati dal centro pesarese nel solo terzo quarto), porta i suoi sul 45-47, prima che una tripla di Hurd non dia il nuovo vantaggio interno da parecchio tempo, suggellando un parziale di 9-0.
Udine traballa paurosamente ma la banda di Caja riesce a non perdere la testa, nonostante anche Torres sia gravato di tre falli; il tecnico pavese chiama immediatamente time out ed al rientro i suoi giocatori sembrano aver ritrovato la dovuta calma, mentre in difesa, causa falli e rotazioni accorciate, si vede una zona 2-3 piuttosto “bulgara” ed addirittura, a tratti, la mitica 1-3-1.
Sta di fatto che nonostante l’onnipotenza di Akindele ed anche il risveglio di Myers, la partita prosegue sui binari dell’equilibrio, perchè dall’altra parte la velocità di Ortner continua a rimanere un rebus irrisolto.
A inizio terzo quarto le squadre sono pertanto sul 64 pari e pronte per lo sprint finale. A 5 punti filati di Myers risponde il solito austriaco e, quando mancano poco più di 5 minuti alla fine, si è ancora sul 71-70; a questo punto Hicks riprende la propria sinfonia, lasciata in sospeso per dare spazio ad Akindele, e riporta i suoi sul più tre.
Improvvisamente però Udine va in riserva; il quinto fallo di Ortner e 5 liberi sbagliati consecutivamente si riveleranno delle vere e proprie mazzate per la Snaidero, anche perchè prima Curry con una tripla e poi Hicks con una giocata tanto delisiozsa quanto decisiva portano la Scavolini Spar sul 79-73.
Mancano 40 secondi ed una Snaidero mai doma, forgiata nel carattere dal suo allenatore, prova ancora a reagire; nella bagarre finale Anderson estrae dal cilindo due triple siderali, ma Pesaro si dimostra tutto sommato sufficientemente fredda ai liberi, chiudendo così sull’83-79 finale.
Play of the game: probabilmente le giocate più spettacolari sono altre, ma il canestro con cui Hicks ha di fatto chiuso la partita a meno di un minuto dal termine, sullo scadere dei 24 secondi, riveste un’importanza capitale. Detto questo, va aggiunto che in ogni caso il l’ala pesarese, oltre a rivelarsi decisivo, nell’occasione a sciorinato un canestro di gran classe: il panamense passa sul blocco, si arresta con equilibrio precario e, nonostante la mano in faccia di Romero, insacca la palla nella retina prendendosi anche il fallo dal venezuelano.
Caja: alla fine la Scavolini ha dimostrato di avere qualcosa in più di noi. Finchè il nostro quintetto base ha retto fisicamente siamo stati in partita poi, quando Torres è uscito a 4 minuti dalla fine per un problema fisico, abbiamo ceduto. Noi abbiamo fatto bene in difesa, riuscendo spesso a sporrcare i giochi di Pesaro, ma alla lunga la loro esperienza e la loro panchina hanno fatto al differenza. Tuttavia noi potevamo fare anche meglio perchè ad un certo punto abbiamo smesso di tirare ed abbiamo commesso troppe sciocchezze in attacco. Ho fatto ricorso alla zona per cercare di limitare Akindele, contro cui avevamo poche armi, e nella speranza di limitare i nostri falli. Alla fine qualche rammarico c’è, ma cerchiamo di guardare avanti. Di Giuliomaria non ha giocato per scelta tecnica; il mio progetto definitivo è quello utilizzare Torres quasi solo da “4” e quini per lui, a questo punto, lo spazio si è ridotto notevolemte; ciò nonostante si sta dimostrando un ragazzo corretto ed attaccato alla squadra.
Sacripanti: credo che sia la più importante delle vittorie che abbiamo ottenuto fino ad adesso e questo principalmente per tre motivi. 1) venivamo da due settimane trascorse senza giocare, neppure in amichevole, ed in fatti all’inizio per noi non è stato facile trovare il ritmo partita 2) l’assenza di Van Rossom è stata molto importante perchè il ragazzo stava crescendo, veniva da una prestazione importante contro la Virtus Bologna e ci permetteva di poter variare la nostra pallacanestro 3) Udine non è una squadra facile da affrontare, con grandi tiratori ed un Ortner che a me piace da matti, tanto che quest’estate avevamo fatto un tentativo per portarlo a Pesaro; inoltre il loro assetto con Torres utilizzato spesso da ala forte ci ha fatto soffrire parecchio. Siamo stati molto bravi a reagire al parziale negativo nel secondo quarto, anche grazie al pubblico che ci ha sostenuto; in particolare nel secondo tempo siamo riusciti ad avere la cattiveria giusta per sopperire ad un inizio per noi strnamente soft in difesa. Avrei voluto far giocare Tomassini, era previsto nel piano partita, poi noi siamo sprofondati inaspettatamente sul -15 e quindi a quel punto ho dovuto modificare le rotazioni per far fronte all’emergenza.
Scavolini Spar Pesaro: Tomassini n.e., Zukauskas (0/1 0/1), Stanic 5 (1/5 da tre), Curry 6 (0/1 2/5), Akindele 14 (5/7), Myers 10 (2/2 2/5), Hicks 24 (6/10 3/9), Gjinaj n.e., Shaw 4 (2/3), Amici n.e., Van Rossom n.e., Hurd 20 (4/6 3/6)
Snaidero Udine: Contento n.e., Anderson 23 (3/8 5/12), Musso 2 (1/2), D’Ercole 2 (0/2 da tre), Ortner 19 (8/12), Antonutti 2 (1/5 0/2), Di Giuliomaria n.e., Romero 12 (3/4 2/5), Torres 12 (4/4 1/3), Maganza n.e., Gomez n.e., Jackson 7 (3/6 0/1)