Vittoria di puro orgoglio e volontà dell’Olympiakos in gara 3 contro il Real Madrid. Una vittoria voluta, sudata e costruita che, però, stava per sfuggire proprio nel finale. Già, perchè dopo 39′ al comando agli uomini di Bartzokas è venuta la più classica delle paure di vincere, accompagnata dalla crescita della difesa spagnola. Soluzioni forzate, tiri sbagliati, palle perse. E così, a 45″ dalla fine Sergio Rodriguez mette il canestro del primo sorpasso Real in tutta la partita. Ma i biancorossi hanno già dimostrato tante volte di avere abbastanza cuore per ribaltare situazioni ben più complicate. E chi, se non Giorgios Printezis può andare a mettere la tripla del contro sorpasso nel possesso successivo? Ne nasce una lunga sequela di falli sistematici, con le squadre che preferiscono affidarsi alla scarsa mira degli avversari dalla lunetta piuttosto che provare a difendere. 1/2 Reyes, 0/2 Petway, 1/2 Rodriguez e 2/2 Sloukas per il 78-76. Ci sono ancora 6″. Abbastanza per un fallo (non volontario) di Spanoulis su Lull. Che sbaglia però il primo tiro libero, costringendosi a fare altrettanto con il secondo sperando in un rimbalzo offensivo dei suoi. Che non arriva. Festa greca per 24 ore, perchè fra due giorni bisogna tornare in campo a sudarsi la bella.
E’ stata una vittoria, come detto, meritata da parte di Spanoulis e soci, e anzi una sconfitta avrebbe davvero avuto il sapore di una terribile beffa per l’andamento dell’incontro. I Campioni in carica sono arrivati pronti a vendere cara la pelle e sospinti da un pubblico capace di far esplodere il palazzo della Pace e Amicizia ad ogni giocata dei propri beniamini, creando un ambiente davvero angusto dove giocare da avversari. Bartzokas è partito subito per la giugulare degli avversari, sapendo dove andare a far male: palla a Spanoulis, pick’n’roll con Dunston e Petway aperto in appoggio per scoraggiare gli aiuti di Mirotic. Bourousis preso in mezzo a tutto ciò e impossibilitato ad adeguarsi. Risultato: pioggia di punti per l’ex Varese e subito allungo greco. L’Olympiakos ha approcciato la partita maggiormente di squadra, al confronto di un Real affidatosi molto di più alle pazzesche invenzioni di Rudy Fernandez (18, 4 rimbalzi e 3 assists), Sergio Rodriguez (19 con 8/16 al tiro) e Sergio Llull (16 punti). Dunston (21, 9 rimbalzi, 4 asissts e 32 di valutazione) e Spanoulis (17 e 4 assists) sono stati i leader del gruppo, ma ognuno ha portato il proprio mattoncino importante. Da Petway, fondamentale per spaziare l’attacco, a Lojeski, elemento chiave oggi, passando per l’energia di Sloukas e Mantzaris ma anche dai pochi minuti di Papapetrou e Collins, senza dimenticare quella tripla di Printezis, che continua a giocare in condizioni fisiche imperfette. Il vantaggio è stato spesso in doppia cifra, pur non riuscendo mai a dare lo scossone decisivo. Così che il rientro del Real, dopo un tentativo abortito a inizio secondo tempo, è riuscito nell’ultima frazione.
Cresciuta la pressione degli esterni, tolta maggiormente la palla dalle mani di Spanoulis e trovato qualche piccolo rimedio sul pick’n’roll (soprattutto con Slaughter dentro per Bourousis e Mejri) i blancos hanno rosicchiato punti su punti, lenti ma inesorabili, fino al sorpasso a 45″ dalla fine. Lì è mancata una rotazione sul tiro da tre successivo di Printezis e, soprattutto, freddezza in lunetta (1/4 tra Rodirguez e Llull davvero sorprendente). Certo, il fatto che solo in tre abbiano giocato all’altezza della situazione per coach Laso non ha aiutato ad avere la giusta freddezza nel finale. Mirotic, Bourousis, Slaughter, Darden (10 punti complessivi con 4/12 al tiro): sono tutti i nomi di chi oggi ha fatto più da spettatore non pagante che da protagonista attivo. Un peccato che rischia di incidere parecchio. Gara 4 ora diventa ancora più pesante per il Real, che di sicuro non ha molta voglia di tornare in Spagna con il fardello di una gara 5 in cui si gioca tutto il proprio futuro europeo contro una squadra che gli spagnoli sanno bene essere una delle più pericolose in queste situazioni. Il reparto lunghi, soprattutto, ha destato parecchie preoccupazioni. Tolto il solito encomiabile Reyes, Bourousis continua a sembrare la brutta figura di sè stesso, Mejri è troppo acerbo, Slaughter piatto come non mai e Mirotic continua ad incappare in partite come questa in cui non incide in nessun modo. Se sugli esterni di sicuro il Real è ai massimi livelli continentali, è dal pitturato che potrebbero arrivare gli interrogativi più grossi per il futuro prossimo.
OLYMPIAKOS – REAL MADRID 78-76
Parziali: 23-15; 22-23; 20-20; 13-18;
Progressione: 23-15; 45-38; 65-58; 78-76;
MVP: Bryant Dunston è stato il mistero irrisolvibile per Madrid. Anche dopo gli aggiustamenti iniziali il centro americano ha continuato a far danni sul gioco a due con Spanoulis, pescando anche il prezioso assist per la tripla di Printezis a 21″ dalla fine.
WVP: Ioannis Bourousis. Tornato davanti a quello che è stato il suo pubblico per tanti anni, ha mostrato ancora come sembri aver perso un giro a certi livelli. Martoriato sui pick and roll, battuto fisicamente. Laso dopo un pò ci ha rinunciato preferendogli Slaughter e Reyes.
Nicolò Fiumi