[b]Scavolini Spar Pesaro NGC Cantù 84-86 (16-19; 36-38; 63-60)[/b]
Campionato bastardo lha definito Dal Monte in sala stampa nel dopo-partita, volendo definire un girone d’andata (quello delle 15 damigelle della regina Mens Sana) estremamente equilibrato, nervoso, imprevedibile e sfuggente ad ogni logica.
E forse questa è stata una partita che ha rappresentato al meglio questo tipo di campionato; un match oggettivamente non bello ma, per lappunto, nervoso, non lineare ed imprevedibile ogni qualvolta la vittoria poteva sembrare prendere una direzione invece che laltra.
Esaurita la sbornia del match contro la Fortitudo, in cui gli ottomila spettatori accorsi allAdriatic Arena si erano spellati le mani e si erano bruciati la gole per festeggiare la trascinante vittoria dei propri beniamini, latmosfera del Palas contro Cantù è certamente più rilassata, visto che le presenze sono tornate nuovamente a superare di poco le cinquemila unità e visto che le tifoserie sono gemellate da tempo ed ultimamente ancora di più, visto il comune affetto nei confronti di coach Sacripanti.
La Scavolini parte senza alcun nerbo e per Cantù è facile prendere immediatamente il largo, banchettando a rimbalzo offensivo ad avendo facilmente la meglio sui morbidi attacchi avversari, nonostante i suoi giocatori non abbiano fatto nulla di trascendentale.
Prova ne è il fatto che, dopo linevitabile time out chiamato da Sacripanti sul 4-12 di metà quarto, alla Scavolini basta rientrare in campo con le idee un po più ordinate per colmare rapidamente il gap; in particolare è lingresso di Akindele, praticamente non marcato dai lunghi avversari, a dare la scossa necessaria ai biancorossi, fin lì sostenuti solamente dalle giocate di classe di Curry; a fine quarto è una tripla di Nardi a fissare il punteggio sul 16-19.
Al ritorno in campo unimmediata tripla di Curry sembra dare la spinta necessaria ai suoi ma, subito dopo, il secondo fallo di Akindele costringe il coach a richiamare frettolosamente in panchina il nigeriano, privandosi della sua arma forse più letale per gli avversari.
Infatti, nonostante un trittico di azioni pennellate deliziosamente dal solito Curry porti i suoi al massimo vantaggio (28-21) dopo 2:30 minuti, i brianzoli piano piano recuperano; la partita si assesta su un livello di rara bruttezza in cui, oltre ai ripetuti errori marchiani da una parte e dellaltra, anche gli arbitri fanno la loro parte, spezzettando continuamente il gioco con fischiate che definire fiscali è forse poco.
Sta di fatto che, sospinta da un discreto Toure a da un contributo poco più che apprezzabile degli altri, Cantù chiude il primo tempo in vantaggio sul 38-36, mentre tra i pesaresi è inspiegabilmente nullo il contributo dato dai solitamente concreti Hicks e Hurd.
Al ritorno in campo la partita non si schioda dai binari dellequilibrio, unico pregio di un match altrimenti noioso e deludente; il terzo quarto è in particolar modo loccasione per Hicks da una parte e Gaines dallaltra di svegliarsi e di dare inizio ad una insistita sfida individuale al termine della quale il panamense avrà prodotto 10 punti e lamericano 12 in un solo quarto.
Alla fine del tempo sono due tiri liberi di Hurd, comunque deludentissimo ed incapace di segnare dal campo alla fine della partita con un orrido 0/10 al tiro, a fissare il punteggio sul 63-60, che dà al pubblico di casa lillusione di poter portare a casa la vittoria.
Tuttavia, come si diceva, si tratta di una partita bastarda e così, mentre Hicks si spegne inaspettatamente e Curry esce piano piano dalla partita, Gaines prosegue nel suo show cui si aggiungono, complice qualche ingenuità dei padroni di casa, delle preziose giocate da parte di Elder, Rich e Pinkney.
Sacripanti si aggrappa al suo totem Akindele che, come si diceva, è praticamente immarcabile per i lunghi brianzoli e sorregge sulle sue possenti spalle lattacco dei biancorossi; tuttavia la NGC comincia a tenere costantemente la testa avanti e infatti a 4 minuti dalla fine, quando Gaines ha già 23 punti e Akindele ha commesso il suo 4° fallo, Cantù è avanti sul 79-74, costringendo Sacripanti a chiamare time out.
Al ritorno in campo la Scavolini Spar si produce nel massimo sforzo mentre lattacco canturino diventa più timoroso; è ancora Akindele a spronare i suoi con una delle sue imperiose schiacciate, cui segue una tripla di Stanic e due tiri liberi dello stesso play argentino.
A meno di un minuto dalla fine si è ancora in parità quindi, ma a questo punto è Rich a pescare il jolly con un pesantissimo canestro in penetrazione con 5° fallo annesso di Akindele; la partita in teoria non è ancora finita ma moralmente sì, perché la Scavolini non riesce più a replicare ma, al contrario, si vede privata anche di Hurd, anchegli autore del 5° fallo.
Due tiri liberi di Pinkney portano avanti gli ospiti biancazzuri sul + 5 prima che la tripla della staffa di Stanic fissi il punteggio sul definitivo 84-86, lanciando Cantù verso quella probabile final eight che questanno i pesaresi potanno solo guardare da casa.
[b]Play of the game:[/b] in una partita esteticamente non memorabile ed in cui forse sono stati più gli errori che i gesti tecnici particolarmente apprezzabili, non è stato facile trovare una giocata da menzionare in questo spazio. Alla fine andiamo con un perfetto assist schiacciato di Stanic, con il quale il play serve direttamente dal palleggio in corsa il panamense Hicks il quale, dal post basso deposita facilmente nel cesto avversario senza alcuna opposizione avversaria.
[b]Sacripanti[/b]: [i]è stata una partita molto equilibrata nella quale non siamo stati capaci di avere il necessario instinct killer nei momenti decisivi per portare a casa la vittoria. Credo che noi paghiamo il numero eccessivo di giochi da tre punti concessi agli avversari, in particolare a Gaines, Rich, Elder e Pinkney; inoltre abbiamo pagato molto il fatto che Akindele è potuto stare poco in campo a causa dei suoi problemi di falli. Lamarezza è tanta, perché si tratta di unaltra partita persa nel finale, però non credo che abbiamo giocato male perché in questo momento Cantù sta andando alla grande ed è unavversaria veramente difficile. Abbiamo fatto troppi errori nelle finalizzazioni delle azioni, come ci dimostrano i numerosi episodi apparentemente sfortunato in cui, dopo unottima azione, abbiamo mancato il canestro per un nonnulla. Non ho utilizzato Nardi nel secondo tempo soprattutto perché ritenevo che in difesa ci fosse bisogno di un corpo più imponente, come quello di Curry, per contenere la forza fisica di Gaines.[/i][b]
[b]Dal Monte[/b]: [i]questo è un campionato bastardo, nel senso che è equilbratissimo e quindi, in certe partite, bastano un paio di episodi per indirizzare la vittoria da una parte: così è successo anche oggi. Noi avevamo un piano pre-partita ben preciso: non fare correre Pesaro. Ci siamo riusciti e questo grazie a tutti. Abbiamo giocato con grande presenza mentale e, pur non essendo stati bellissimi, con grande concretezza. Il nostro maggior merito è stato quello di essere riusciti a controllare il ritmo e ad obbligare la Scavolini ad attaccare la difesa schierata, impedendogli di arrivare al tiro nei primi 6-7 secondi dellazione.[/i]
[b]Scavolini Gruppo Spar Pesaro[/b]: Tomassini, Zukauskas 3 (0/2 1/2) Stanic 16 (1/1 4/7), Curry 17 (5/5 2/6), Nardi 3 (1/4 da tre), Akindele 17 (8/10), Myers 8 (0/2 0/2), Hicks 16 (5/9 2/3), Gjinaj n.e., Shaw (0/2), Amici n.e., Hurd 4 (0/8 0/2).
[b]NGC Cantù[/b]: Gaines 25 (6/7 3/6), Zacchetti 2 (1/1 0/2), Rich 9 (4/9), Berti n.e., Toure 12 (2/6 1/1), Mazzarino 3 (0/2 1/2), Squarcina, Lydeka 8 (4/6), Elder 16 (5/8 2/6), Pinkney 11 (3/4 0/3), Brienza n.e., Binetti.