Quando si parla di roster profondo, futuribile e ricco di talento non possono non venire in mente i Chicago Bulls. Tutte qualità, se restiamo nellambito squisitamente accademico, in campo la chimica e le tensioni del turbolento spogliatoio dei Bulls non producono gli stessi auspicabili risultati.
Il caso di questa stagione è abbastanza emblematico: la scelta di Derrick Rose è assolutamente condivisibile se parliamo del valore e della personalità del prodotto da Memphis.
Personalità strabordante che è anche però la caratteristica principale del suo compagno di reparto Ben Gordon, tiratore mortale se in serata ed abituato a gestire un numero di tiri, e di possessi, piuttosto elevato.
Rose e Gordon rappresentano un back court forse daltri tempi per talento ed incoscienza, a questo aggiungete la gestione del non particolarmente carismatico Vinny Del Negro che non riesce ancora a dare continuità ed un gioco convincente a tutta la squadra.
Il problema dei doppioni e degli eccessi di ego da parte di molti Tori è un guaio che affligge sostanzialmente tutto il roster, pensiamo alla compatibilità tra Nocioni e Deng, oppure quella tra Noah e Tyrus Thomas diversi nel ruolo ma non nelle caratteristiche tecniche ed emozionali.
Thomas è atleta di primissimo livello con ancora ampi margini di miglioramento, al suo fianco forse avrebbe bisogno di un centro meno esplosivo di Noah e forse più tecnico.
Come del resto il celebre padre in campo tennistico anche Joakim ha doti di saltatore e rimbalzista stratosferiche, ma resta al momento un diamante grezzo con palesi limiti che solo lesperienza ed il lavoro potranno migliorare.
Le potenzialità dei due ragazzi sono state assai visibili anche nella recente gara al Garden con New York, per alcuni minuti hanno letteralmente dominato la contesa scherzando letteralmente con la modesta front-line dei Knicks.
Poi come sempre dopo aver ricamato come autentici sarti hanno perso smalto nel finale con errori puerili sia nei possessi difensivi che in quelli offensivi, consentendo ai padroni di casa di rientrare e vincere con due magie di Duhon.
Una coppia promettente ma straordinariamente alterna che ricorda in parte, almeno sul versante caratteriale prima che tecnico, quella Chandler-Curry poi scaricati da Chicago dopo qualche anno di complessa convivenza.
Lincostanza della coppia Thomas-Noah ha di fatto lasciato minuti importanti a disposizione di Drew Gooden le cui cifre sono probabilmente più lusinghiere rispetto al vero impatto dellex Magic.
Assai più pericolante è la posizione di Andres Nocioni in preda ad una pericolosa involuzione, largentino è in calo progressivo e sembra palesemente innervosito dal minutaggio alterno che gli concede coach Del Negro.
Fattore che deve far riflettere visto che lex Tau da sempre ha fatto della continuità e della grinta il suo biglietto da visita di tutta la carriera.
La pressione di un cambio come Nocioni che può alzare il quintetto e rendere ancora più tosta la front-line dei Bulls, ha innervosito anche Luol Deng apparso meno devastante, complice anche qualche infortunio, rispetto allo scorso anno.
Paradossalmente il roster esteso e ricco di potenziali protagonisti causa una bulimia di talento, e conseguenti invidie, che rischia di portare i Bulls verso una pericolosa sindrome da Knicks.
Lunica garanzia per Chicago è che, fortunatamente, John Paxson non è certamente assimilabile al pirotecnico Isiah Thomas.
I problemi non mancano al tremendo tiratore del primo threepeat dei tempi di Jordan, basti pensare allaventino di Larry Hughes in partenza dal primo binario, ma etica e sacrificio sono il motto che ha reso celebre proprio il team straordinario di coach Phil Jackson come conferma lo stesso GM dei Bulls:Non credo che polemiche e difficili rapporti possano far cambiare latteggiamento di ogni professionista, i ragazzi devono concentrarsi sui nostri obbiettivi che sono i playoffs e di vincere più partite possibili nel corso della seconda metà di stagione. Adesso è solo il momento di lavorare sodo e di restare uniti, le polemiche non devono avere spazio nello spogliatoio e soprattutto non devono rappresentare un alibi.
Parole da duro e da conoscitore profondo di questo sport, vedremo se riuscirà a dare una svolta e soprattutto credibilità, oltre ad un solido ombrello protettivo, a Del Negro che può vantare in ogni caso eccellenti professionisti preparati tra i suoi assistenti come Del Harris e Bernie Bickerstaff.
Coach navigati che dovranno aiutare lex trevigiano a migliorare le rotazioni apparse in alcuni casi davvero sin troppo estese generando incertezze e rivalità in qualche modo preventivabili.
Il rientro di Hinrich in regia può fornire più affidabilità e meno gestioni instabili, il rischio è comunque quello di dover ricorrere ad un Ben Gordon ancora sesto uomo extra lusso.
Un ruolo che potrebbe essere assai congeniale per la guardia da Uconn magari in una squadra da titolo, oggi potrebbe venire vissuta come una retrocessione in seconda linea proprio nel momento in cui si sente probabilmente il numero 1 della squadra.
Da dirimere resta quindi il quesito se prevarrà la furia e la frenesia dei giovani oppure la saggezza dellesperienza e la pazienza di costruire, il vero dilemma per il futuro dei Bulls passa soprattutto da qui.