[b]Fondo classifica[/b]
I Pacers hanno al momento un record di 19 vittorie e 30 sconfitte. Sono ultimi nella Central Division e tredicesimi complessivamente nella Eastern Conference. [b]Teoricamente le possibilità di accedere ai playoffs non sono affatto compromesse[/b]. L’ottava piazza è attualmente occupata dai Bucks, che hanno tre partite e mezza di vantaggio su Indiana, ma Redd è fuori per infortunio fino al termine della stagione ed è quindi presumibile che il rendimento di Milwaukee cali. Davanti ci sono anche New Jersey, Chicago, New York e Charlotte, ma sono tutte squadre che per un motivo o per l’altro non garantiscono un rendimento stabile. [b]Il problema è che i Pacers non sembrano in grado di poter piazzare una striscia di vittorie convincente che li riporti effettivamente in lotta per quel posto al sole[/b]. E’ pur vero che il roster è stato afflitto da diversi infortuni, primo fra tutti quello di Dunleavy Jr., che ha saltato i primi due mesi di stagione, il periodo più nero di Indiana. Dal suo ritorno il record della squadra di O’Brien è vicina al 50% – 7 vittorie e 9 sconfitte – e in generale dà l’impressione di potersela giocare con tutti. Con una migliore gestione degli ultimi possessi e un po’ di fortuna, Indiana avrebbe potuto portare a casa qualche partita in più, visto che non raramente sono finite punto a punto.
[b]Un raffronto con l’anno passato[/b]
Addetti ai lavori, commentatori assortiti e anche i membri della dirigenza si aspettavano, invero, qualche miglioramento rispetto alla stagione precedente. A guardare il record attuale, non si può stare tanto allegri. A parte la parziale scusante dei molti infortuni, [b]i Pacers non hanno dato l’impressione di essere migliorati nelle fasi del gioco in cui un upgrade era necessario[/b]. I numeri parlano di una squadra sostanzialmente uguale a quella dell’anno passato: un sistema offensivo ad alto numero di possessi, tanti tiri nei primi secondi dell’azione e una difesa tra le peggiori della lega. Indiana segna quasi 105 punti a gara ed è il terzo miglior attacco in circolazione, ma difensivamente cè stato addirittura un peggioramento rispetto allanno scorso.
[b]Gli avversari dei Pacers, infatti, segnano in media 107.1 a sera, quasi due in più rispetto allanno scorso[/b]. Mancano gli uomini adatti o è un problema strutturale? Detto che il roster non è quello di un team difensivo, cè da considerare come un potenziale grande difensore come Granger, causa le aumentate responsabilità offensive, non abbia le energie per essere un fattore nella sua metà campo. Non a caso lesterno più pericoloso è stato spesso affidato a Marquis Daniels. Il settore lunghi ha due centri di mestiere come Nesterovic e Foster ma nello spot di 4 può contare solo su Murphy, grande rimbalzista ma difensore sulluomo molto sospetto. Rimane comunque il sospetto che il problema sia più mentale che tecnico, sembra proprio mancare lattitudine per trasformarsi in una squadra credibile difensivamente, e qui il coach deve avere qualche colpa
Come se non bastasse, [b]Indiana non ha ancora imparato a gestire in maniera decente gli ultimi minuti delle partite tirate[/b]. E vero che Granger ha messo dei tiri decisivi, e si sta dimostrando un clutch player di assoluto livello, ma spesso i problemi di esecuzione e lincapacità di fermare gli attacchi avversari nei momenti importanti hanno portato a sconfitte dolorose.
[b]Roster e possibilità di mercato[/b]
I Pacers hanno finalmente un roster al completo. Ci sarebbe, invero, laffaire Tinsley ancora da dirimere, perché il play newyorkese è tuttora virtualmente a roster pur non avendo praticamente più nessun rapporto con alcun membro della franchigia. [b]Lagente del giocatore Raymond Brothers ha chiesto che il suo assistito venga scambiato entro la deadline del 19 febbraio oppure che venga negoziato un accordo[/b] che permetta a Tinsley di uscire dal contratto, ma Bird ha risposto che non cè la possibilità di un buy-out. Dunque o si trovano acquirenti sul mercato o il giocatore rimane a Indianapolis, almeno fino al termine di questa stagione.
Per il resto non sembra ci sia lintenzione di muoversi per mettere in piedi degli scambi al momento. Si è parlato di un interessamento dei Magic per uno dei due playmaker, più Jack che Ford in realtà, ma è una voce che per ora non ha dato seguito ad alcuna trattativa (e Orlando dovrebbe essere a posto dopo il recente scambio Bogans-Lue).
Granger è indiscutibilmente diventato il giocatore franchigia, come molti si auspicavano allinizio di questa stagione, fugando i dubbi anche dei più scettici. [b]La convocazione allAll Star Game è il degno riconoscimento per un annata finora di livello eccezionale e che lo legittima come candidato al titolo di giocatore più migliorato dellanno[/b]. Lui e Dunleavy rappresentano lasse portante di un roster che però pare bloccato in un limbo senza grandi prospettive, presenti ma anche future. Perché i contratti grossi sono tutti a media e lunga scadenza, e le possibilità di agire sul mercato sono relativamente poche. Anche Murphy, Ford e Foster oltre al già citato Tinsley sono a libro paga fino al 2011, rendendo molto poco flessibile il monte stipendi dei Pacers.
Per questanno lunica strategia possibile è provare a vincere partite e sperare nellaccesso alla post season. La strada, lo ribadiamo, è decisamente in salita. Ma in un Est dove, tolta lelite, cè ancora tanta mediocrità, nulla è necessariamente precluso.