
Haynes in azione nel match del Pala Tiziano del 30 marzo scorso
Roma, 3 giugno 2014 – Dopo 3 anni torna il basket di vertice al Palalottomatica e riapre per due sfide che potrebbero comunque rappresentare la fine del campionato dei padroni di casa. Già, dopo la sbrasata subita ieri sera al PalaEstra la Virtus Roma è già spalle al muro, proibito perdere Gara 3 quindi. Poche alchimie e chiacchiere, occorre vincere contro i campioni d’Italia in carica, apparsi in difficoltà in Gara 1 ma straripanti in Gara 2, una Montepaschi che ha sfruttato al meglio le indecisioni o se preferite le scarse convinzioni degli avversari in maglia blu.
ACEA Virtus Roma
Non c’è domani quindi per l’ACEA, se si perdesse anche Gara 3 Siena avrebbe ben 4 match ball per qualificarsi alla Finale scudetto, due di queste da disputarsi nel fortino di Via Sclavo, impresa ai limiti del sovrannaturale.
Se a questo poi aggiungiamo che per la sfida sul parquet dell’Eur coach Dalmonte sta provando a recuperare Lollo D’Ercole sia Phil Goss, i grandi assenti di queste prime due gare, il quadro psicologico della Virtus è complesso. Oggi pomeriggio la guardia toscana ha provato ad allenarsi in gruppo per poi effettuare un test decisivo domattina, al momento nulla è trafelato ma c’è un pò d’ottimismo. Ancora dubbi invece per Capitan Goss, le cui condizioni e il conseguente impiego verranno valutati soltanto nell’immediato prepartita. Oggi il capitano ha effettuato una risonanza che ha evidenziato quanto si sospettava, cioè una sofferenza del muscolo adduttore. Il giocatore ha dolore, ma domattina proverà anche lui ad essere della sfida.
Incerottata e malconcia, con un parziale da 0-5 in stagione totale contro la Mens Sana, l’ACEA dovrà dare tutto quella che ha per battere un’avversaria che dovrà essere aggredita in modo sistematico su tutto il campo, esattamente il contrario di quanto visto in Gara 2. Ha ragione Luca Dalmonte quando dice che nei playoffs perdere di un punto o di 30 conta poco, perciò resettare la sbandata di ieri e dare il massimo, non ci sono altre misure da prendere. Cavalcare Mayo e Mbakwe e sostenere moralmente un Jimmy Baron assolutamente deludente, su Jones non ci dovrebbero essere dubbi sulle sue capacità di rispondere presente alla chiamata come anche per Kanacevic e Szewczyk, idem per Moraschini mentre un caso a parte merita Hosley. E’ da tempo che sembra evidente quanto sia incredibilmente strano questo lunatico e cervellotico talento, capace di alternare prestazioni di spessore a periodi di buio assoluti. Dopo le belle prove di sostanza contro Cantù (Top Scorer per la Virtus in Gara 2 con 16 punti sui 64 globali della squadra), si sperava che l’ala di New York si fosse messo finalmente a fare sul serio, invece nelle due gare al PalaEstra si è rivisto il solito, svogliato quasi e deludente Hosley sublimato nel suo atteggiamento nell’ultimo canestro indirizzato verso il canestro senese in Gara 1, quello che avrebbe potuto mandare all’overtime il match. Purtroppo spiace puntare il dito su questo giocatore ma se oggi Roma si trova a dover quasi uscire dalla serie, anche perchè giunta sesta in stagione regolare dopo aver sprecato molto in stagione regolare, la sua diretta responsabilità è elevata, non determinata ma elevata.
Chiavi del match? Banale forse, limitare l’attacco dal perimetro dei toscani ma soprattutto evitare pause lunghe in attacco, non occorre aggiungere altro.
Ecco intanto come Dalmonte ha presentato la partita:
“La legge del playoff ci impone di avere forza e capacità mentale per resettare partite come gara 2 a Siena. Siamo arrivati qui con le nostre mani, ce la siamo conquistata sul campo, attraversando parecchie difficoltà per esserci, per questo dobbiamo avere la forza di essere pronti fin dalla palla a due. Le assenze? D’Ercole è in miglioramento, Goss verrà valutato. Decideremo per entrambi immediatamente prima della gara. Dobbiamo comunque essere pronti e performanti, a prescindere da possibili defezioni. Il ritorno a tre anni di distanza al PalaLottomatica rappresenta un onore per tutti noi, da rispettare andando oltre il valore e il significato che gara 3 ricopre nell’economia della serie”.
Montepaschi Siena
Missione compiuta, due gare in casa e due vittorie per andare in Gara 3 e 4 a Roma per chiudere la serie e se Roma è quella vista i Gara 2 non dovrebbe risultare così complicato Ma Crespi sa benissimo che non deve fidarsi della bestia ferita perciò massima concentrazione ed attenzione a Roma ed anche all’atmosfera che si respirerà al Palalottomatica.
Inutile dire che la parola d’ordine sarà “disciplina” e “sangue freddo”, Roma potrebbe mettere in campo quella grinta e quella determinazione che s’è vista solo in Gara 1 e se così fosse non bisogna farsi travolgere. Ma si dovrà anche provare a mettere in difficoltà quel satanasso di Mbakwe, a questo compito saranno deputati i vari Ress, Ortner con Hunter che al momento appare il più valido in fase offensiva del trio dei lunghi. Resta comunque una Mens Sana a trazione posteriore, con una netta predominanza di realizzazione nel settore dei piccoli, settore che al momento vede Roma fisicamente e numericamente in difficoltà. Perciò insistere su Carter, finalmente destatosi da un periodo di torpore, Janning e soprattutto un lucidissimo Jeff Viggiano, vero mattatore con Carter di Gara 2 non tanto nei numeri quanto nella sostanza, senza dimentica Spencer Nelson. Quindi se MarQuez Haynes una sera prova a prendersi un turno di riposo, i suoi compagni lo devono surrogare al meglio.
Vincere domani per Siena sarebbe veramente un piede e mezzo in finale, la settima consecutiva e la storia a questo punto andrebbe riscritta.
Si gioca: Palalottomatica, mercoledì 4 giugno ore 20:30.
Arbitri: Carmelo Paternicò (Piazza Armerina, EN), Manuel Mazzoni (Grosseto), Denny Borgioni (Roma).
Fabrizio Noto/FRED