Cleveland non trova resistenza, Detroit si arrende dopo soli due quarti. Le aspettative di una vittoria facile si sono rivelate tali. I Pistons non riescono ad arginare il [b] prescelto[/b].
Inaspettatamente non sono le difese a farla da padrone nel primo quarto. Inizio forte da parte dei Cavs, ma i Pistons restano a contatto mantenendo lo svantaggio a soli cinque punti dopo il primo periodo. [b]Lebron[/b] è già in clima playoffs con 12 punti, ma alla sua prestazione iniziale risponde [b]Stuckey[/b] con 10.
Punteggio che rimane basso nei secondi dodici minuti di gioco per i Pistons, limitati a 20 punti complessivi, ma continua a regnare l’equilibrio e le difese tornano ad incidere come ci si aspettava. I Cavs tirano decisamente meglio, superando il 60% dal campo e sfruttano tutte le occasioni a disposizione mostrando un gioco più fisico ed equilibrato. Grazie ad un allungo
nel finale di tempo e un parziale di 9-1, Cleveland si trova avanti di 12 (57-45).
[b]King James[/b] va al riposo lungo con 22 punti, 6 rimbalzi, 4 assists e l’80% al tiro, infilando un buzzer beater allo scadere da metà campo, che fa esplodre la Quicken Loans Arena. Buone prestazioni per Ilgauskas e Joe Smith. I Pistons offrono poco e niente, l’unico a mettere insieme una prestazione degna di nota è [b]Hot Rod Stuckey[/b] che chiude la prima metà con 14 punti, ma con 4-11 al tiro. Prince sembra quasi spaesato, meglio [b]Wallace ed Hamilton[/b], ma questo non basta per arginare lo strapotere di Cleveland. Terzo quarto transitorio dove le due squadre si studiano e rispondono colpo su colpo. Il vantaggio per Cleveland resta pressochè invariato, James lavora molto per la squadra, ma continua a brillare di luce propria mettendo a referto altri 8 punti. Stuckey sembra essere l’unico a crederci veramente, il resto della squadra non apporta il contributo sperato.
Questo ci introduce agli ultimi 12 minuti di gioco. Detroit parte in quarta decisa a rimettere la partita in piedi con un parziale di 7-2, ma questo non basterà a ribaltare una gara dimostratasi un’impresa impossibile per i Pistons fin dai primi minuti di gioco: Cavs troppo superiori dal punto di vista mentale che si limitano ad amministrare il vantaggio fino alla fine, giocando se possibile, ancora meglio.
Nel complesso è stata una partita fisica, come lo stesso [b] Mike Brown[/b] ha dichiarato nel post-partita: “[i] è stata dura, e Joe Smith ha fornito un’ottima prestazione dalla panchina, ma abbiamo bisogno di un continuo apporto da parte delle nostre riserve per portare a casa la serie[/i]”. La gara è andata piano piano spegnendosi nel quarto periodo nel quale i Pistons hanno decisamente mollato la presa. [i] “abbiamo cercato di imporre il nostro ritmo difensivo, ma non siamo stati in grado di protrarlo fino alla fine”[/i] ammette Curry a fine partita.
I Cavaliers hanno avuto vita facile per tutto l’incontro, facendo girare decisamente bene la palla ed essendo più aggressivi in difesa, hanno dato l’impressione di voler vincere questa partita fin dal primo minuto e così è stato. [b]James[/b] ha avuto vita troppo facile attaccando
continuamente il ferro (38 punti) senza incontrare particolare resistenza da parte dei Pistons: [i]”affronto ogni gara cercando di essere aggressivo e sfrutto ogni opportunità che mi viene offerta dalle difese, ma nei playoffs bisogna mantere una concentrazione più elevata”[/i]. Bene anche [b]West, Williams e Smith[/b]. Una prestazione corale degna di nota.
Per Detroit si è sentita la mancanza di un vero playmaker in cabina di regia, i Pistons hanno faticato molto nella circolazione di palla, hanno perso la battaglia sotto i tabelloni e non hanno mai dato la sensazione di poter livellare la differenza qualitativa con Cleveland.
Serve un cambio di marcia già dalla prossima gara, soprattutto da [b]Tayshaun Prince[/b],il quale ha fornito una prestazione deludente chiudendo con 2-7 al tiro per 4 punti.
La sensazione è che questa serie non andrà oltre le cinque partite, se siamo fortunati.
La strada da percorrere per i ragazzai di coach Curry sarà dura, l’impressione è proprio che la squadra abbia smarrito quella competitività difensiva che l’ha portata ad eccellere nella lega per diversi anni. Giocare a Motown gara 3 potrebbe dar loro nuova linfa vitale, ma prima ci sarà un’infuocata gara 2.
Massimiliano Famiglietti.