Spesso sentirete dire ai protagonisti dello sport, quando regolato da formule come quella dei playoffs, che han fatto tanto per arrivare a giocarsi gare come questa. Una gara 7, la tipica partita senza un domani, vincere o andare a casa. I Celtics ne sanno qualcosa visto che sulla strada per il loro 17° titolo, esattamente un anno fa, di gare 7 ne han dovute giocare 2, in entrambi i primi turni. Chicago è formazione giovane e futuribile, con un coach (Del Negro) anch’esso all’esordio. L’esperienza, si è detto diverse volte, non si compra.
I Bulls provano a shockare il Garden con una partenza al fulmi-cotone, guidati da quel Gordon vero MVP della serie per i “Tori”, dopo che gara 1 aveva mostrato al mondo intero, o almeno, a quella parte che ne era ancora all’oscuro, quanto bene farà in futuro il Rookie of the year Derrick Rose. Già, futuro…ma ora conta il presente e l’inglese da UConn (33 punti) è pronto, subito. Chicago ci mette anche il fisico nel tentativo di esorcizzare le proprie inevitabili incertezze derivanti dal giocare una gara decisiva su questo parquet. Rondo non punito dalla Lega per i fatti di gara 6 lo è invece da Miller e soci, almeno in un paio di circostanze, col tacito consenso della terna. Sta di fatto che al primo intervallo Chicago è avanti, 23-28.
Un vecchio adagio del quale Coach Tomjanovic è accreditato come l’ideatore recita: mai sottostimare (traduciamo così) il cuore di un campione. In questo caso, il cuore dei Celtics che nei successivi 12 minuti chiudono la faccenda a proprio favore. L’acclamato (da me) Eddie House è stavolta della partita: chiuderà con 16 punti in quasi 22 minuti, con 4/4 da dove conta 3. E’ lui insieme a Pierce ad affondare Chicago. Un parziale devastante che porta Boston in vantaggio di 14 punti (!!!) all’intervallo lungo. La gara finisce qui.
In realtà soprattutto nell’ultimo quarto i Bulls hanno la forza di rimanere a contatto e poi avvicinarsi grazie ad un Hinrich davvero ispirato per tutta la serie, ma dalla lunetta Boston segna 11 liberi consecutivi, fermando il tentativo di rimonta di Chicago e, tra l’altro, evitando l’ennesimo overtime della serie. Boston avanti, con merito, Chicago fuori ma a testa davvero alta: il futuro si ritengerà presto di rossonero!
[b]Quotes[/b]
D.Rivers:”Non ho visto una grande serie, ho visto una dura serie! Per un allenatore c’è solo un comandamento: vincere ogni serie!”
P.Pierce:”E’ stata probabilmente la serie più lunga e dura alla quale ho partecipato. Fortunatamente abbiamo dimostrato quanto siamo battaglieri e siamo passati. Restiamo noi i campioni in carica finchè qualcuno non ci butterà fuori”
V.Del Negro:”Abbiamo davvero tanti ragazzi giovani che si affacciavano a questa esperienza per la prima volta, e questo ci aiuterà di sicuro nel futuro. Un’esperienza così può solo migliorarti, capire come si gioca e quanto sono duri i playoffs, è stata una grande lezione per tutti noi”.