Mutuiamo una frase molto di moda in questi tempi nella NBA per rendere l’idea sull’incredibile partita di questa sera.
Non ci sono favoriti né underdogs in una finale, cè solo la voglia di non mancare loccasione di entrare nella [b]storia[/b] dalla porta principale ed iscrivere il proprio nome negli almanacchi del basket.
A Berlino va in scena la finale eurolega forse annunciata ad inizio stagione, forse no, perché le due semifinali ci hanno rivelato che il livello di Barcellona e Olympiakos è molto, molto vicino a quello di Panathinaikos e CSKA, ma la differenza la fanno i particolari ed ora (per lennesima volta) Messina ed Obradovic si trovano davanti in una finale di Eurolega.
Linizio parla di un buon CSKA con Holden e Khryapa, infatti si porta subito sul +5, ma nel momento in cui si accende [b]Nikola Pekovic[/b] per la truppa di Messina si fa buia. Le attenzioni che il centro serbo attira nel pitturato sono da allarme rosso ed un semplice pick and roll centrale diventa unazione in superiorità numerica per il palleggiatore, perché lui è in grado di sigillare ogni difensore.
Pekovic riceve in post e genera attacco, ma il primo strappo di 10-0 arriva con lentrata di Diamantidis, che dopo la semifinale anonima, si iscrive subito al match con una tripla e una penetrazione.
Il CSKA subisce oltremodo la pressione difenisva del Pana che fa sentire il fisico, ma soprattutto mette in campo delle rotazioni e degli aiuti esiziali. Il quintetto che scava il solco è formato da Jasikevicius (noto “non difensore”) assieme a Tsartsaris, Diamantidis, Batiste e Perperoglu. La truppa di Messina non vede più il canestro, Langdon non ha uscite aperte dai blocchi, Siskauskas deve inventarsi un paio di canestri di talento, mentre lunico a improvvisare qualcosa di positivo dal palleggio è Holden con 12 punti nel primo tempo.
La siccità di 12 punti nel secondo periodo per il CSKA, si contrappone alla incredibile vena balistica degli avversari che orchestrano gli ultimi sei attacchi del quarto con un movimento di palla e uomini degno dello showtime losangeleno ed arrivano le triple di Fotsis, Diamantidis e quella nel finale di Nicholas, che sanciscono il riposo lungo con 20 incredibili punti di vantaggio per i biancoverdi.
Sembra l’ultima spiaggia per il CSKA e Jasikevicius si preoccupa di infilare una tripla pesantissima al primo attacco biancoverde.
Alla successiva tripla di Fotsis le statistiche recitano 10-17 da dietro l’arco per il Pana e 0-7 per il CSKA. Cifre insostenibili per la truppa di Messina, che fa partire la sua lenta ma continua rimonta del terzo quarto dalla propria metà campo. Difesa con cambi sistematici, ritrovata pressione fisica sugli esterni e un attacco molto più oculato e chirurgico, sono la ricetta per un parziale che fa tornare, con 5 punti in fila di Langdon, al -13.
Il finale di quarto è tutto di [b]Khryapa[/b] che, prima con due liberi e poi con una difesa assolutamente incredibile su Spanoulis, regala tanta vita all’armata rossa in vista dell’ultimo periodo.
Il quarto finale si apre subito nel segno di uno dei tanti campioni in campo, infatti Smodis fa -6 con una tripla pesantissima, risposta immediatamente da Fotsis con un tiro aperto, ma completamente privo di ritmo.
In questo momento arriva il protagonista inaspettato ed è Stratos Perperoglu con sei punti filati, ma che ancora non mettono la parola fine, perchè Holden risponde per il -5 e Spanoulis per il nuovo +8. Khryapa segna la tripla aperta come quella di Fotsis in precedenza e Smodis con un’altra bomba fa -4. La asfissiante difesa del CSKA obbliga ad un’infrazione di 24″ prima e di 8″ poi, portandosi sul -1 con l’ennesima tripla di [b]Siskauskas[/b]. Diamantidis è glaciale dalla lunetta, come lui Siskauskas, mentre Jasikevicius fa 1-2 dando l’ultimo possesso all’armata rossa con due soli punti da recuperare. Il target della rimessa è Siskauskas che va per la vittoria, ma il suo tiro si spegne sul ferro, togliendo i battiti a molti cuori, greci e non.
[b]Obradovic[/b] vince la seconda eurolega in tre anni contro Messina, sempre per due punti (93-91 tre anni or sono e 73-71 quest’anno), ma dire che un tecnico sia migliore di un altro è davvero dura. Due campioni, due vincenti di razza, così come gran parte dei giocatori in campo: il miglior spettacolo possibile per una competizione che con tutta probabilità è la più bella del mondo.
[b]MVP:[/b] Vassilis Spanoulis. Era davvero dura trovare il miglior giocatore in queste final four, forse viene premiato il più costante, anche perchè la grande ascesa del suo rendimento è arrivato nel momento cruciale della stagione.
Nota in calce il grandissimo gesto di Diamantidis che chiama Alvertis ad alzare la coppa con lui, dopo che il veterano ha giocato solo tre minuti in questa stagione, dando un significato ulteriore alla vittoria. Il gesto di un campione dentro e fuori dal campo.