Con vicessitudini diverse Celtics e Magic arrivano al secondo turno dei playoffs, o come si dice “di là”: Eastern Conference Semifinals. Traducetelo come vi pare, a noi sembra solamente un turno preliminare per guadagnarsi la chance di affrontare in finale di conference LeBron James e i suoi Cavs. Auguri.
Boston arriva dalla tremenda serie contro i Chicago Bulls dove ha fatto sì vedere di poter vincere anche senza Garnett, ma al tempo stesso ha scoperto quanto la sua panchina sia corta (non certo quella della scorsa stagione coronata col 17° titolo) e quanto sia dipendente dalle serate al tiro di Allen e Pierce.
Orlando ha tremato inizialmente contro Philadelphia, ma proprio quando qualcuno ipotizzava un upset di quelli da ricordare è venuta fuori la forza di questa squadra e del suo uomo chiave, il difensore dell’anno Dwight Howard. Ma Orlando non è solo Superman…
La squadra di Stan Van Gundy ha trovato la quadratura del cerchio in cambina di regia dove una point-guard come Rafer Alston sta riuscendo a dare i tempi giusti alla squadra, soprattutto in campo aperto dove Skip 2 My Lou è ancora uomo decisivo per inventiva e capacità di penetrare e scaricare. Ai Magic non mancano i tiratori, così come un secondo (in realtà primo) playmaker nella persona di Hedo Turkoglu. Il n°15 di Orlando è sicuramente tra i giocatori più importanti e in un certo senso sottovalutati dell’intera Lega: all-around se ce n’è uno, ha capacità di giocare sul perimetro come in avvicinamento, pescando il compagno libero o concludendo in prima persona. Essenziale la marcatura su di lui di Pierce se Boston vorrà “tagliare” la testa al vero cervello di Orlando. Idem nell’altra metà campo dove la marcatura dello stesso Pierce e di Allen saranno chiavi fondametali per il proseguio del cammino dei Magic in questi playoffs 2009. In attacco Howard rimane comunque il pericolo numero uno per gli avversari e il giocatore che i Magic cercheranno con più costanza possibile nel “pitturato”.
La difesa su Dwight è una delle chiavi – possibili – di svolta nel destino della serie, e una priorità assoluta per i Celtics. Perkins avrà vita davvero difficile, potrà resistere in quanto a potenza ma difficilmente controllerà l’energia e la reattività di Howard, e la sua capacità di saltare più volte consecutivamente a rimbalzo. I Celtics dovranno trovare quella strategia di rotazioni e raddoppi che è mancata contro i Bulls, e faticheranno ovviamente per l’assenza di KG. Il personaggio a sorpresa della serie, in questo senso, potrebbe rivelarsi Mikki Moore, leggerino per tenere uno contro uno Howard, ma abbastanza veloce per arrivare a raddoppiare, se Boston non sceglierà una strategia “double-down” ovvero un raddoppio col piccolo sul lungo, che scoprirebbe però l’arco concedendo spazio ai tiratori di Orlando. Pick your poison! Una sfida che si preannuncia divertente e spettacolare sarà quella tra il già citato Alston e il suo pariruolo in maglia biancoverde: Rajon Rondo. Rondo si è rivelato come l’autentico trascinatore dei suoi e se i numeri, a volte, non mentono, l’uomo in più dei Celtics contro Chicago. Non sempre sottocontrollo il folletto da Kentucky saprà certamente fornire il suo solito contributo fatto di assist e penetrazioni, ma anche difesa e contropiede.
Pronostico: 4-3 Boston.