Forse la serie più complicata che poteva capitare alla squadra di Jackson, forse la serie che più di tutte metterà alla prova Kobe, costretto a dover affrontare due dei migliori difensori dell’intera lega Battier ed Artest. Dopo due impegni piuttosto semplici, i Jazz per i gialloviola e i Blazers per i texani, le due squadre sono chiamate a continuare il cammino iniziato nel migliore dei modi e, siccome la sfida si prospetta piuttosto equilibrata, andiamo ad analizzare nel merito le armi che ciascun team potrà sfoggiare per approdare alle Conference Finals e giocarsi dunque un posto alle Finals contro la vincente della parallela serie Nuggets-Mavericks.
I Lakers si presentano in ottima forma e oltretutto riposati dopo aver chiuso la pratica Utah in 5 gare: la dimostrazione di superiorità, mai messa in discussione da Williams&co., ha visto protagonisti su tutti Lamar Odom e Trevor Ariza, dimostratisi ormai fondamentali nella chimica di gioco losangelina per aggressività, esplosività e sangue freddo, soppiattando spesso dal palcoscenico il solito Bryant, che si è “limitato” a fare il suo (facile) compito e nonostante questo a risultare sempre il giocatore fenomenale che tutti conoscono.
La 2nd unit è rimasta però la pecca come già nella RS: spesso infatti, i vicecampioni NBA dopo aver conseguito cospicui vantaggi ridanno nel secondo tempo, con i panchinari, la chances agli avversari di rientrare in partita, è successo nella gran parte delle gare contro Utah e così forse si ripeterà anche contro i Rockets senza grandi ripercussioni, ma, in vista di un’eventuale finale, questo potrebbe ricreare situazioni simili a quelle viste contro i Celtics il che sarebbe un’ennesima beffa dopo una strepitosa stagione vissuta sull’onda della voglia di rifarsi dall’amaro 4-2 finale dello scorso Giugno.
In casa Houston, invece, i Rockets hanno trovato nuovi equilibri dopo l’infortunio a T-Mac dando dimostrazione di grande solidità mentale. La vittoria al primo turno contro i Blazers è stata convincente, mantenendo il fattore campo, chiudendo gara 6 in scioltezza e potendo festeggiare finalemente una qualificazione ornai divenuta maledetta. A sorpresa l’MVP della serie è stato Luis Scola, miglior marcatore dei Razzi a 16,2 punti a partita, anche se dietro si è avuto una gran contributo da parte del play Brooks e di Battier. La solidità difensiva dei ragazzi di coach Adelman è stata incredibile, ma, la perdita di McGrady, ha tolto alla squadra la prima opzione offensiva stravolgendo offensivamente la squadra:possibile che ora i Razzi attacchino meglio, giochino un basket più fluido ma nei momenti clou, se ogni squadra da Playoff ha il proprio go to guy, ora come ora, i Rockets ne sono privi: Yao è un centro e per quanto incisivo nell’arco del match andare nei finali da lui sembra un’ipotesi quanto mai azzardata e difficilmente testabile.
La squadra texana, per quanto priva di una vera arma da contrapporre all’armata lacustre, potrà però tentare il colpaccio con maggiori chance rispetto alla truppa di Sloan: i matchup Kobe-Artest/Battier e Yao-Gasol/Bynum saranno determinanti per dare un chiaro e forte segnale ai reciproci avversari che, seppur in RS siano stati mandati solo dalla California, potranno dar luce anche ad una sorpresa. Gialloviola avvisati, gialloviola mezzi salvati…
[b]La grande sfida: Kobe vs Artest[/b]
Il 24 giallo-viola si troverà difronte 2 dei migliori difensori dell’Nba, se non dovesse funzionare uno, proveranno con l’altro:per Kobe sarà un test difficilissimo perchè avrà sulle sue piste i due Razzi per tutti i minuti che sarà in campo. Come contro i Jazz il problema potrebbe derivare da una giornata storta al tiro da fuori: in questo caso una poca vena realizzativa potrebbe dare qualche possibilità a Houston, ma è difficile pensare che il Mamba sbagli 4 partite…
[b]Pronostico[/b]
[u]4-2 Lakers[/u]: Il 4-0 in stagione è significativo, l’attacco giallo-viola anche contro questa difesa ha troppe armi, dopo gara-1 (di cui so solo il risultato finale) vedo più difficile un 4-1, ma la sostanza non cambia, le motivazioni sono bene diverse e per quanto i texani vogliano continuare questo sogno, dall’altra ci sono 12 ragazzi in missione guidati da un capo-truppa ancor più concentrato. Nulla è scontato, saranno match equilibrati, ma è difficile dare più chance di così a Yao&co.