ANDAMENTO STAGIONE
E finita la stagione, si tirano le somme ed in casa Lottomatica Virtus Roma ci si lecca amaramente le ferite.
Infatti la squadra che secondo la maggior parte dei tanti addetti ai lavori avrebbe dovuto contendere il titolo di campione dItalia allirrefrenabile Montepaschi di Siena, anche alla luce della finale scudetto dello scorso anno (quantomeno più combattuta di quella appena finita), ha fatto tilt unitamente alle altre pretendenti letteralmente elette al ruolo di anti-Siena, dilaniate eppoi sbranatesi dallinterno a causa dei troppi problemi tecnici mai completamente risolti e dalle incertezze societarie, il tutto ingigantito dalla straordinaria capacità messa in campo dalla Montepaschi di risultare impietosa ed al tempo stesso spettacolarmente vincente e concreta.
Eppure la Virtus Roma era partita bene sia in campionato che in Eurolega; poi la larga sconfitta interna contro Siena aveva generato mugugni e malesseri, troppi i 20 punti di scarto ma più che altro la sensazione che il gap si fosse addirittura allargato invece che diminuito, le cinque sconfitte consecutive in campionato ed il terremoto dei primi di dicembre scorso, allultima di questo striscia negativa, con le inattese dimissioni di coach Repesa dopo la sconfitta di Ferrara ed il relativo allontanamento del talento incompreso Allan Ray (da fonti certe carattere ribelle e poco avvezzo al.Bene comune), e lavvento di Gentile come head-coach.
E tutto sembrava esser tornato sereno nelle mani di Nando Gentile ma mentre in campionato le cose andavano più che bene, record di 9 vittorie di fila per la franchigia romana, le cose iniziavano a balbettare in Eurolega ove, sino dallora, la squadra aveva retto molto bene lurto dellallontanamento del coach croato andando addirittura a qualificarsi alle TOP16 ben 2 turni prima della chiusura del girone eliminatorio, cosa mai accaduta prima.
Ma la sconfitta di Teramo di fine febbraio sanciva ufficialmente la fine della magica striscia e di fatto apriva una nuova crisi di risultati e di gioco con la seconda parte della stagione che regalava ai tifosi romani una Virtus molto, troppo arrendevole in Eurolega nella TOP16 ed addirittura quasi sulle gambe nellappuntamento alle F8 di Casalecchio, eliminata esattamente come lanno scorso dai padroni di casa della Virtus Bologna nei quarti (3 sconfitte contro di loro in altrettanti incontri stagionali), e con laggravante di aver ingaggiato da poco Ruben Douglas dopo strani, diversi tentennamenti.
Per il resto una lunga volata per il secondo posto in RS a scapito della Virtus Bologna letteralmente implosa proprio a favore dei capitolini che però, è cronaca recente, affondavano in casa miseramente per mano dei bucanieri biellesi di coach Bechi dopo unincredibile gara 5 persa contro ogni pronostico.
CHIAVE SUCCESSI ED INSUCCESSI
Tre i fattori determinanti, a nostro avviso, che hanno reso assolutamente deludente la stagione 2008-09 per Roma:
1. un roster sì lungo e ben assortito per il campionato italiano ed anche ben mixato per lEurolega ma carente in due reparti cardine: playmaker e pivot.
2. leccessiva lentezza con cui la Dirigenza capitolina ha smarcato il doppio-problema Repesa in primis e quello Allan Ray in secundis.
3. Il deludente modo con cui sono stati affrontati i playoffs ed il relativo allontanamento dei tifosi dalla squadra.
Punto 1.
E chiaro che a certi livelli non puoi vincere rinunciando quasi contemporaneamente ad un playmaker puro ed ad un pivot di provata capacità, figurarsi senza nessuno dei due ruoli ben definiti, o meglio.
Partendo da questo assunto la Virtus Roma Repesiana ha affidato troppo il ruolo di playmaker essenzialmente alla coppia Jaaber-Becirovic e perciò a due giocatori che play non sono e compromettendo le doti fisiche dello sloveno per leccessivo minutaggio che a fine novembre lo costringeva a lungo al pit-stop in officina per restauro; con lavvento di Gentile poi si è passati, causa infortunii dddi Saniboy, al trio Jennings, Giachetti e Jaaber (a proposito: era così importante compromettere un visto di extra-comunitario per un ottimo prospetto futuribile come BJ ma che poi, alla prova del campo, è stato liquidato nel playoff contro Biella a favore dellala croato-slovena Jurica Golemac ?), ruolo in cui poi nessuno dei 3 abbia mostrato seria affidabilità. Inoltre Jaaber aveva fatto ben capire, numeri alla mano, che il playmakin non era certo il suo ruolo prediletto e che da pointguard garantiva molto ma molto di più viaggiando alla media di 18 punti a partita.
Come se non bastasse, è stato clamorosamente insufficiente lapporto di Primoz Brezec alla causa che, ai blocchi di partenza, avrebbe dovuto rappresentare un vero e proprio crack per il torneo italiano e che invece, purtroppo, si è rivelato un autentico bluff. Non proprio esaltanti le cifre finali: 8,6 punti a partita per una media di 18,5 minuti a partita disputata; 64,6% da 2 bilanciato da un ottimo 45,5% da 3. Purtroppo i conti non tornano definitivamente a rimbalzo: 1,2 di media a partita di rimbalzi offensivi e solo 2,4 di rimbalzi difensivi.
Poco, troppo poco per lacquisto più clamoroso di tutto il mercato assieme a quello del virtussino bianconero Boyskins e che doveva essere il faro della riscossa anti-Siena.
Punto 2.
La Lottomatica Virtus dellera Toti non ha mai brillato per reattività dazione, è vero, ma mentre lanno scorso il ritardare lacquisto di un profilo buono per tappare la falla aperta dai troppi infortunii accaduti in serie a Giachetti, Stefansson, Ray ed anche Ukic si era rivelato poi vincente con larrivo di Ibby Jaaber, questanno lesitare nel dare fiducia a Gentile come head coach e laltrettanto esitare nello scegliere il sostituto del giubilato Ray con Ruben Douglas si è rivelato fallimentare anche perché si era sparso ai quattro venti leco che sarebbe giunto a Roma Un giocatore da startin five.
Questo ritardo ha poi di fatto stremato il roster nel settore delle guardie (Becirovic è di fatto rientrato in campo alla terzultima di campionato), al punto che si è arrivati poi con la lingua a penzoloni sia nella Coppa Italia che nella TOP16.
Punto 3.
Perdere è normale ma nel modo con cui la Virtus si è fatta eliminare dallAngelico ha avuto dei toni grotteschi.
Gentile affermava con sicumera che tutto sommato nei playoffs conta la testa e meno il piazzamento in classifica ma la cosa più sconcertante è stato il modo in cui Roma si è arresa in gara 5 a Biella.
Largamente in vantaggio nei due match casalinghi, Roma cedeva malamente in gara 2 e 4 mostrando evidentissimi limiti caratteriali colmati solo dal grande talento offensivo dei suoi uomini. Per vincere in trasferta ci vuole sì il talento ma anche tanta, tanta grinta e carattere da vendere ed invece la Virtus Roma ha fallito clamorosamente proprio nel carattere e nella grinta, nella convinzione nei propri mezzi, probabilmente anche a causa dellinesperienza di coach Gentile.
Per concludere, è stato desolante lo spettacolo del pubblico assente in gara 5 contro Biella, non sarà che il progetto Virtus Roma sta perdendo di credibilità a causa di tanti proclami e scarse vittorie con viceversa brutte sconfitte al cospetto di avversari meno quotati ?
PROSPETTIVE FUTURE.
Facciamo finta di non aver sentito le deliranti dichiarazioni del Presidente Toti alla fine di gara 5 contro Biella perché se il Leader Maximo giallorosso non fa un bellesame di coscienza al suo interno, Roma rischia di essere sì una fiera paladina del basket italico ma anche lesempio vivente di come non operare se si desidera vincere qualcosa.
Ma restiamo alloggi.
E andato via Dejan Bodiroga come GM, al suo posto è stato promosso lattuale Direttore Sportivo Giorgio Bottai ma aldilà di questo non si può prescindere dal fatto che per vincere bisogna edificare, one time for all, un gruppo unico, solido, sul quale poi innestare due-tre ritocchi al massimo perché le rivoluzioni ogni anno, come dimostrato proprio dalla Virtus, non portano da nessuna parte sempre ammesso che esse non siano volute ma indotte.
La bella Virtus finalista scudetto dellanno scorso era indispensabile rivoltarla dalla cima dei capelli alla punta dei piedi ?
Si parla di un taglio del budget del 30% e della riconferma di Gigli, Giachetti, Tonolli, Jaaber, De La Fuente, Hutson e Datome e dellarrivo di Beppe Poeta, se così fosse sarebbe un buon punto di partenza ma sarà vero ?
Le sirene greche biancorosse vorrebbero Jaaber, quelle bianco verdi senesi desiderano Hutson, se Roma riesce a trattenere entrambi è già un ottimo punto base per la prossima stagione perché campionato ed Eurolega incombono.
Ma chissà che dopo tanto spendere qualche soldino di meno speso non si tramuti in qualche vittoria !