Pochi proclami ad oggi in casa Virtus ma in compenso diversi fatti nell’immediato post-season segno che forse qualcosa sta realmente cambiando dopo le stagioni passate ?
Beh, qualcosa sta effettivamente cambiando ed a conferma di questo indiscutibile dato di fatto sono state già effettuate alcune importanti mosse di mercato portate a compimento dal nuovo GM Giorgio Bottaro, proclamato dal Presidente Claudio Toti successore del dimissionario/transfugo Dejan Bodiroga (scegliete Voi l’aggettivo corretto a seconda di come la vediate), che delineano una nuova Virtus Roma, “LA” nuova Virtus Roma che deve cercare di centrare i suoi prefissati obiettivi consoni nella stagione 2009-10 (Campionato, Coppa Italia e Euroleague), ma al tempo stesso deve riportare la gente al Palalottomatica ad un numero più elevato rispetto al recentissimo passato.
Già, aldilà della bruciante ed inattesa sconfitta contro Biella in gara 5 al Palalottomatica, la Dirigenza Giallorossa ha operato fin d’ora sul roster decise azioni per mettere finalmente e definitivamente in chiaro che quest’anno c’è ancora lei dietro allo strapotere di Siena in Italia e che l’Armani Jeans Milano e le altre pretendenti troveranno sulle sponde del Tevere un osso duro da rosicchiare.
Ecco quindi il segnale forte lanciato in questi primi giorni di [b]mercato[/b] al largo seguito di tifosi i quali, ultimamente, han dato chiari segnali di stanchezza nei confronti di una squadra che promette e che non mantiene da troppe stagioni ormai.
Spazio quindi nel giro di 15 gg. all’arrivo in progressione di [b]Ricky Minard[/b] dalla Sutor Montegranaro, al ritorno di [b]Andrea Crosariol[/b] da Avellino, all’acquisizione di Hervè Tourè da Cantù ed alla conferma per 2 anni di Andrè Hutson che tanto è piaciuto al pubblico romano (e non solo), per un roster che ha di contro perso Ruben Douglas (decisamente deludente il suo apporto), Brandon Jennings (scommessa persa…), Primoz Brezec (se Douglas ha deluso Brezec è stato un fiasco clamoroso in termini di centro puro e quant’altro), e Roberto Gabini (cartellino regalato all’italo argentino che ha diviso letteralmente la tifoseria sulla sua reale capacità di apportare qualcosa di positivo alla causa), anche se la dipartita di quest’ulitmo non è stata in verità ancora ufficializzata.
Al momento in cui scriviamo inoltre si attende pure la firma del rinnovo contrattuale, che dovrebbe essere quasi scontata, per l’altro gioiello della Lottomatica, quell’Ibby Jaaber che tanto è piaciuto l’anno scorso a pubblico e critica nella doppia veste di guardia-play all’occorrenza e che si trova attualmente negli States impegnato nella Summer League, un pò prima delle “fatiche” del campionato Europeo che lo vedrà impegnato con la Nazionale Bulgara all’Evento Continentale attesissimo quest’anno (augurandoci di poterci vedere anche i Ns. Azzurri !!).
Capitolo a parte merita la conferma di [b]Sani Becirovic[/b].
Nonostante il gioiello italo-sloveno abbia siglato un contratto triennale l’anno scorso e quindi sarebbe a tutti gli effetti “abile e arruolato”, il recente taglio del budget della Dirigenza romana del 30% ha messo di fatto in discussione la solvenza dello stesso giudicato troppo oneroso.
Inoltre, a pesare sulla decisione, ci sono i dati oggettivi che il campo ha impietosamente mostrato: non si discute il talento, non si discute la leadership del Ragazzo, purtroppo i suoi continui malanni alla fine han pesato e parecchio nell’economia della stagione e, come se non bastasse, nonostante i playoffs persi contro Biella abbiamo mostrato un Becirovic convincente a livello di percentuali al tiro e fatturato globale, si è rivisto il vecchio tema del giocatore che ieri si perdeva un pò quando c’era da gestire gli ultimi palloni nelle gare punto-a-punto.
Tali considerazioni quindi condizionano le mosse di Bottaro considerando che il dichiarato taglio del budget per questa stagione in casa Virtus non lascia scampo a fraintendimenti.
Ma aspettando intanto nuove, varie ed eventuali, al momento l’organico riconsegnato al [b]confermatissimo Nando Gentile[/b] (qualche dubbio su questa riconferma in merito lo nutriamo ma tant’è), appare, come scrivevamo prima, nettamente diverso rispetto all’algebra disegnata qualche mese fa.
Manca certamente un play puro, un numero 1 in senso compiuto che l’anno scorso è mancato clamorosamente ad un gruppo ricchissimo di talento offensivo ma poco organizzato, un gruppo proprio come l’aveva concepito Bodiroga ma, si sa, il vincere facendo un canestro più dell’avversario a volte è rischioso ed ecco quindi Minard, Crosariol e Tourè che dovrebbero aumentare il volume di radio-difesa Virtus che quest’anno si è decisamente sensita poco e male come segnale.
Contemporaneamente l’arrivo dei due giocatori ormai esperti del nostro Torneo più il ritorno di un giocatore in crescita come Crosariol segnano forse la fine per la Virtus Roma delle sperimentazioni esotiche o esterofile eccessivamente intriganti che han pagato puntualmente dazio per un verso o per un altro.
Immagginiamo quindi una squadra che in attacco possa schierarsi con uno startin’ five fatto da Jaaber come play (ma, ripetiamo, sarebbe opportuno trovare qualcosa di più specifico a riguardo), Minard a numero 2 con licenza di uccidere, Tourè in pole al numero 3 ma con Datome e De La Fuente a giocarsela e forse anche con il redivivo Angelo Gigli che dovrebbe smettere quest’anno di sudare da pivot puro se anche si desidera alzare il quintetto, al ruolo dell’ala-pivot il confermatissimo Andrè Hutson e nel ruolo di pivot Andrea Crosariol.
La panca è ancora incentrata su Giachetti e Tonolli ma non si escludono colpi a sorpresa dell’ultim’ora e comunque il mercato è ancora lungo.
Pericolosità da fuori, pericolosità da sotto forse però con poca capacità di farcela arrivare la palla sotto canestro, non molti problemi sui ribaltamenti e sui cambi di difesa repentini alla Capobianco, insomma una squadra forse più geometrica e meno talentuosa ma che potrebbe rispondere meglio in difesa.
La difesa è un vero e proprio meccanismo e per crearla ci vuole sincronia, sacrificio e dedizione e sotto questo punto di vista questo roster potrebbe non essere secondo a nessuno.
Forse [b]i dubbi sono sulla capacità di questo roster di poter reggere l’urto mentale di una sfida lunga un anno in Italia contro Milano, Siena e probabilmente Bologna ci sono[/b], sarà compito di coach Gentile riuscire a tirar fuori il meglio. Nessuno si offenda ma un conto è giocare in squadre di seconda fascia ove al massimo viene richiesto il massimo impegno e l’uscire dal campo quantomeno con la canotta intrisa di sudore, un contro è giocare in team di prima fascia ove non basta solo vincere.
Discorso diverso in [b]Eurolega[/b], oggettivamente oggi con questo roster le chances di passare alla TOP16 non sono elevate, è evidente. Dando per scontato che CSKA e TAU dovrebbero giocarsi il primo posto, la Lottomatica deve litigarsi il terzo gradino con il Maccabi (molto impegnativo, quasi impossibile alla luce del roster che stanno allestendendo a Tel Aviv dove non amano prendere schiaffoni due anni di fila), e la solita, immancabile Olimpia Lubjiana, dando per accertato che la vincente dell’additional round non possa creare eccessivi patemi.
Passare nuovamente alle TOP16 per il terzo anno di fila sarebbe un ottimo risultato, chiaro, ma oggi appare un obiettivo scarsamente alla portata di questa Virtus, se si concretizzasse un play di ruolo allora le cose cambierebbero.
Mancano ancora due mesi e mezzo all’inizio delle danze, sperare non costa nulla.