REPUBBLICA DOMINICANA – SLOVENIA 61-71 (15-15; 28-38; 48-54; 61-71)
Vince la Slovenia, ma che fatica. Gli uomini di Jure Zdovc hanno provato a complicarsi la vita in tutti i modi contro i dominicani, partendo male, poi piazzando un parziale tramortente di 19-0 tra secondo e terzo quarto che sembrava aver chiuso la partita, per poi far rientrare gli avversari sino al -2, e infine mettere i canestri decisivi per garantirsi l’accesso ai quarti di finale, dove i Dragic e compagnia affronteranno gli USA.
Decisivi, come sempre, i fratelli Dragic, in particolare Zoran, autore di 8 degli ultimi 14 punti della Slovenia, nel momento in cui la Repubblica Dominicana era arrivata sul -2 (52-54) sbagliando il lay up del pareggio con Coronado. Lì sono venuti fuori nuovamente i limiti dei sudamericani, incapaci di essere pericolosi al tiro da fuori (2/12) e per questo costretti a tante penetrazioni in una area intasata che hanno generato palle perse (16) e contropiedi conseguenti, dove i piccoli sloveni hanno banchettato.
Partita pazza, come detto, giocata male da entrambe le compagini. I dominicani avevano impattato meglio il match grazie agli unici momenti positivi di Sosa e Baez, che avevano tenuto in parità la gara, mentre la Slovenia in attacco faticava non poco a giocare con costrutto. Nel secondo quarto, in apertura, arrivava addirittura l’allungo di Garcia e soci, con James Feldeine, neocanturino, che si innescava portando i suoi fino al 26-19. Prima, però, che la luce si spegnesse per la prima volta per gli uomini di coach Antigua. La difesa slovena saliva di colpi e suppliva a un attacco sempre abbastanza deficitario, fornendo campi aperti su cui raccattare punti preziosi. Slokar, Zoran Dragic e Zupan spingevano l’inerzia della Slovenia, che rapidamente impattava la gara e metteva la freccia, andando al riposo sul +10, forse anche troppo ingeneroso per i dominicani.
L’onda lunga slovena proseguiva anche al rientro in campo, sulle ali dei Dragic, Goran in particolare questa volta. La forbice si allargava sino ai 15 punti di scarto (31-46), quando, forse, convinti di aver già vinto, i giocatori di Zdovc alzavano un pò le mani dal manubrio. E la Repubblica Dominicana ne approfittava. Pur rimanendo farraginosa in attacco, la nazionale del caribe prendeva coraggio da un paio di canestri di un Feldeine davvero positivo e cominciava a chiudere le porte in difesa, avvicinandosi nuovamente in maniera rapida, anche grazie alla presenza preziosissima di Jack Martinez nel pitturato. Solo 6 punti di vantaggio Slovenia al 30°.
Destinati a ridursi ulteriormente. Palle perse in sequenza per i verdi, palla in mano a Feldeine, vista anche la serataccia di Francisco Garcia in difficoltà coi falli, e palloni extra recuperati dal solito Martinez sotto le plance per la Repubblica Dominicana. Come detto, svantaggio ridotto a sole due lunghezze sul 54-52 prima e poi sul 55-57, ma senza l’energia di andare a pareggiare o sorpassare. Sul più bello, infatti, la benzina nel serbatoio e nelle teste dei sudamericani finiva. E la Slovenia non aspettava altro che poter sfruttare un attacco ingolfato per poter rubar palloni e trovare punti facili, essenziali, visto l’attacco altrettanto ingolfato di Zdovc. Lorbek segnava un canestro importante riallargando la forbice a +6, i ferri sputavano le conclusioni dalla lunga di Feldeine e soci e quando Zoran Dragic inchiodava una gran stoppata addirittura a Jack Martinez si capiva che la fine del Mondiale per i dominicani era prossima. Il finale è 71-61, parziale forse troppo pesante, ma verdetto giusto.
Nicolò Fiumi