La Scavolini si presenta ai nastri di partenza della nuova stagione con qualche imprevisto ma con un rinnovato entusiasmo dopo unestate ricca di preannunciate novità.
Terminata la scorsa stagione con un buon risultato ma a cui ha fatto da contraltare un assopimento forse fisiologico dellambiente dopo tante stagioni vissute con il cuore in gola nella rincorsa alle posizioni di prestigio nel basket nazionale che spettano a questa società, il vulcanico patron Vellucci ha deciso di porre anticipatamente termine al programma triennale di consolidamento nella massima serie e di portare aria fresca allambiente assopito di cui si è detto pocanzi.
Seguendo il proposito di ridare un cuore pesarese alla compagine biancorossa, che ben si coniugava con gli intenti di ridimensionamento economico della società, Vellucci & C. hanno deciso di rivoltare la squadra come un calzino e di ripartire con una anno di anticipo con un nuovo programma.
In questottica ci si è accomiatatati con un anno di anticipo, nonostante i discreti risultati ottenuti, da coach Sacripanti, il quale paga probabilmente colpe non sue, quali i numerosi infortuni occorsi alla squadra nellultima stagione e levidente disamoramento del pubblico; al suo posto è arrivato da Cantù, curiosamente ripercorrendo lo stesso cammino ed ottenendo gli stessi buoni risultati del suo predecessore, Luca Dal Monte.
Sembrava inizialmente che anche per la conduzione tecnica si dovesse tenere fede ai proclami di maggiore pesaresità della nuova formazione (ed infatti in precedenza si erano i fatti i nomi di Cioppi e Sacco), ma poi qualche intoppo nelle trattative ha portato ad una soluzione che non può assolutamente essere considerata un ripiego.
La ricostruzione della squadra è partita invece seguendo le nuove direttive e così i primi arrivi sono stati quelli di Flamini e Cinciarini, di ritorno a casa dopo aver girovagato a lungo per lItalia, mentre non si concretizzava larrivo dellaltro enfant du pays Maggioli per mere questioni economiche.
Nel frattempo salutavano la città di Rossini le vecchie bandiere Myers e Zukauskas, il primo in uno strano silenzio di pubblico e dirigenza ed il secondo con grande stima, mentre si cercava di piazzare altrove i contratti di Stanic e Shaw, giudicati troppo onerosi per il rendimento offerto nellanno precedente.
Mentre anche il trio di mori Curry, Hurd e Akindele salutava il gruppo, chi tra qualche rimpianto (Hurd) chi meno (sicuramente Curry, con qualche dubbio in più il nigeriano), si decideva che sarebbe stato il nuovo capitano Hicks (top scorer della passata regular season) il trait dunion con il passato.
Se con il ritorno dei ragazzi di casa il nucleo italiano poteva ritenersi completato, considerando anche la conferma dellaltro prodotto locale Tomassini, rimaneva da attendere lannuncio degli americani per i fondamentali spot di play e di pivot; ed è stato proprio a questo punto che Vellucci ha deciso di smentire almeno in parte i propri iniziali propositi di ridimensionamento ingaggiando due pezzi da novanta come Marques Green ed Eric Williams.
Il primo si può considerare uno dei principali arrivi in Italia per la nuova stagione, anche se in realtà si tratta di un ritorno, visti i suoi trascorsi nelleccezionale stagione di Avellino di due anni fa prima di tentare lavventura in Eurolega con il Fenerbahce Istanbul; nonostante la deludente stagione turca, larrivo del funambolico mini-play può essere considerato un vero colpo gobbo e lo stesso Green pare assai motivato, se è vero che ha accettato di rinunciare al sostanzioso contratto turco per tornare in Italia e dimostrare nuovamente di essere uno dei migliori playmaker del campionato.
Discorso analogo può esser fatto per in monumentale pivot Williams, il quale però arriva (incredibilmente dimagrito) direttamente da Avellino dopo una stagione in cui non è riuscito ad esprimersi agli altissimi livelli della stagione precedente in cui, insieme al succitato Green, aveva portato Avellino addirittura alleurolega.
Per completare lopera di rafforzamento nello spot di ala forte titolare arrivava dal Panathinaykos (ove però il campo lo vedeva assai pochino) Sakota, serbo-greco figlio darte e desideroso di trovare finalmente spazio con il suo mortifero tiro da fuori, come dimostra leccellente precampionato disputato.
Con laddio a Stanic e con le conferme più o meno forzate di Shaw e Van Rossom la squadra può dirsi quasi completata con rinnovate ambizioni di raggiungimento dei play-off per la nuova stagione, al netto di qualche intoppo di troppo relativo al neo arrivato Williams e su cui si tornerà a breve.
Prima va aggiunto che la società sta cercando lultimo tassello per il roster visto che, a voler essere pignoli me neanche troppo, manca ancora una guardia-ala da almeno venti minuti a partita; dopo aver provato e rilasciato il giovane serbo Stojacic, al dirigenza sembra guardare verso la Grecia, come dimostrano gli interessamenti per i tenaci Kalampokis e Tsaldaris; limpressione è che prima dellavvio del campionato qualcuno dei due arriverà.
Se lottimismo e lentusiasmo sembra che abbiano nuovamente trovato casa allAdriatic Arena, va detto tuttavia che non sono mancati, e ancora si trascinano, i problemi relativi alla situazione di Williams.
Per tutto il precampionato il pivot ha manifestato inspiegabili e preoccupanti dolori addominali che, oltre ad impedirgli di giocare con continuità, hanno incrinato i rapporti con la società; infatti nonostante lo staff medico si sia prodigato in esami e cure, il buon Eric proprio pochi giorni orsono ha spiazzato tutti tornando senza autorizzazione in America, da dove giungono le notizie più disparate, tra cui le più preoccupanti parlano addirittura di un intervento chirurgico al rene.
Nel frattempo la Vuelle, in attesa di conoscere levolversi della situazione ma anche timorosa di rompere definitivamente i rapporti con una pedina tanto importante nella propria formazione, ha ingaggiato per due mesi il pivot bianco Lance Allred.
La stagione partirà dunque con questultimo, omone bianco di 210 cm proveniente da un tumultuoso precampionato con la formazione di Napoli e noto fino ad ora per essere il primo non udente ad avere giocato nellNBA.
Il tempo ci dirà se la sua presenza sarà sufficiente a far dimenticare Williams ed a ripagare le rinnovate attese del pubblico di casa per una stagione da piani alti; certo che il calendario non concede alcuna tregua, visto che si partirà in trasferta ad Avellino, per poi affrontare limbattibile Siena in casa ed ancora Treviso fuori, con il concreto rischio di essere ancora a zero punti dopo tre giornate.