Los Angeles Lakers (14-3)
Con il recupero di Gasol, i gialloviola stanno macinando W a tutto andare, viaggiando a ritmi sostenuti ed il primato ad Ovest, vista la concorrenza, sembra già da ora difficilmente in discussione.
Il 7-0 ottenuto nelle ultime settimane dimostra tutta la qualità che il catalano può portare a questa squadra modificando le rotazioni tra i lunghi e portando così Lamar di nuovo in panchina: il suo ritorno, come previsto, ha ridato energia alla second unit, con un buon Farmar ed il meraviglioso oggetto volante lacustre Shannon Brown che ci si chiede cosa possa rendere oltre a stupendi highlights aumentando il suo minutaggio a 30 minuti. L’obiettivo dei ragazzi di Phil resta comunque continuare a vincere fino al tour di trasferte che inizierà il 12, perchè i backtoback allora potranno lasciare indietro qualcosina…
Phoenix Suns (14-5)
Momento magico già terminato?
I Suns dicono no, vedendo le ultime due sconfitte come un semplice momento no nel loro quasi impeccabile inizio di stagione.[i]”Siamo un’ottima squadra, semplicemente ora stiamo facendo un po’ più di fatica”[/i] affferma coach Gentry [i]”Possiamo recuperare il terreno perso, niente di grave”[/i]. Il team dell’Arizona però nei primi 24 minuti contro i Cavs non erano in campo e all’intervallo il punteggio segnava 57-29, incredibile per una formazione con così tanta qualità offensiva come quella di Phoenix: se infatti la L contro i Knicks si può spiegare con le fantastiche percentuali dei padroni di casa, la partita contro James&co. poteva dire molto sulle potenzialità di questa franchigia, fino a mercoledì prima ad Ovest. Note positive comunque arrivano da Frye che conferma l’ottimo novembre, facendo vedere grandi cose sotto canestro e da fuori (47% dall’arco), mentre Dudley sembra essersi definitivamente sciolto dopo una decina di discrete uscite.
Intanto domani si torna in campo, per vincere e rendere di nuovo credibile il progetto fin qui portato avanti: la magia insomma pare non essere ancora finita…
Sacramento Kings (9-8)
Quarta vittoria consecutiva per i Kings giunta contro i Pacers di un pur ottimo Granger (33 punti), che hanno avuto un’altra eccellente partita da parte di Tyreke Evans (premiato come il miglior Rookie della Western Conference nel mese di novembre). Gli alti e bassi si sono susseguiti per tutto il mese, ma da notare come le strisce vincenti arrivino in corrispondenza delle gare casalinghe, con un pubblico che però fatica a tornare sugli spalti (solo 10.000 mercoledì scorso). Ad ogni modo Sacramento carbura davvero bene e la chimica di squadra innestata da coach Westphal è davvero sorprendente: “Ognuno gioca per gli altri, questa è la nostra arma” rivela Sergio Rodriguez, un’arma che nei prossimi giorni può davvero tornare utile per il primo vero allungo…prestare attenzione
Los Angeles Clippers (8-11)
Il peggio sembra passato per Dunleavy a rischio per buona parte del mese trascorso, ma il record resta sotto il 50% di vittorie e gran parte degli ultimi periodi nelle scorse partite ha evidenziato un crollo dopo tre quarti giocati con cuore e lampi di genio da parte del ritrovato Barone. Gli ultimi cinque match giocati danno infatti ragione a chi credeva in una svolta di Davis quest’anno, ma se lo starting five è all’altezza dei grandi team, la panchina procede a sprazzi non consentendo il giusto riposo ai titolari che cedono così nei finali tirati.
Il calendario fino a Natale non è semplice e Griffin tarda a rientrare: stringere i denti insomma sembra l’unica chance per non scivolare negli abissi in compagnia di Nets e Timberwolves in questo freddo Dicembre.
Golden State Warriors (6-12)
Don Nelson è tornato sulla panchina dei Golden State Warriors giovedì sera: dopo aver saltato le cinque partite precedenti per una polmonite, ha comunque ammesso di aver avuto diversi giramenti di testa e ai suoi problemi fisici si è aggiunto anche l’incredibike spreco dei suoi, gettando al vento un vantaggio di ben 10 punti permettendo così ai Rockets di vincere il match per 111-109. Sul 109 pari, infatti Brooks in penetrazione alza il gomito per un tiro in sospensione, la palla colpisce il ferro e i Warriors sorridono convinti di aver effettuato una buona giocata difensiva, ma gli arbitri non sono dello stesso parere e Aaron si avvia verso la lunetta. Il contatto è minimo, ma ciò non cambia la sostanza: quel match andava messo in cascina prima. Parliamo di una squadra che difensivamente parlando non c’è, la squadra che ne ha presi 55 da Jennings, la squadra che ancora non comprende che correre come indemoniati sul parquet non porta a nulla…eppure i 33 punti presi da LAL non sembrano bastare come lezione.