“My experience as a student – athlete at the U of A shaped my life and my entire career.
I am incredibly thankful for the opportunity I was given to be a part of such a special University.
This gift reflects my thanks and also my support for all the future student-athletes who will come to A to compete, study and shape their own lives moving forward.”
Così si espresse Steve Kerr dopo aver donato, assieme alla moglie Margot, 1 milione di dollari alla loro alma mater.
Kerr, tiratore eccezionale, è uno dei quattro giocatori a cui è stata ritirata la casacca in questa Università dopo averci giocato dal 1983 al 1988 e detiene ancora il record come percentuale da 3 punti della scuola 57,3%. Successivamente in Nba vinse tre titoli consecutivi con i Chicago Bulls e poi due con i San Antonio Spurs. Ora si appresta ad affrontare la prima stagione Nba da capo allenatore alla guida dei Golden State Warriors.
Questa donazione servirà in gran parte per finanziare il rinnovamento del “McKale Center” e per permettere a tutti e 20 (venti!!!!) i programmi sportivi scolastici, tra cui appunto la pallacanestro, di utilizzare il palazzetto. I rinnovamenti comprendono un aumento della capienza, un miglioramento dell’ impianto luci e un nuovo campo di gioco.
C’è da sottolineare come questo miglioramento sia stato necessario anche grazie alla enorme “fame” di basket che vi è in quella zona, basti pensare che l’anno scorso 14 su 18 partite casalinghe furono sold out e la prima parte del rinnovo porterà il palazzetto ad una capacità di 14700 posti (tanto per farvi capire il Forum d’ Assago dove gioca l’ Armani Jeans Milano ha una capacità di 13200 posti, ed è quello con più capienza in Italia).
Ma dove siamo finiti questa volta?!
Ora posso svelarvi che dietro la U of A si cela un semplice University of Arizona, conosciuti meglio come Arizona Wildcats appartenenti alla Conference chiamata Pac – 12, semplicemente Pacific 12, che, come si evince dal nome, è formata da 12 squadre tra cui impossibile non citare UCLA (University of California, Los Angeles) Stanford, Oregon e USC (University of South California, dove ha militato il nostro Daniel Hackett).
L’anno scorso tre squadre della Pac12 raggiunsero le “Sweet 16” del torneo Ncaa ma quest’anno non sembrano esserci le stesse aspettative, poiché UCLA ha perso ben 3 giocatori e le altre squadre non paiono allo stesso livello di UA.
Arizona, Sud – Ovest degli Usa, confine con il Messico, nei territori secchi e aridi e punteggiati di cactus che caratterizzano questo stato c’è spazio anche per del sano basketball, dove oltre ai già noti Phoenix Suns ,appartenenti al mondo NBA, a circa 174 km a sud-est di Phoenix troviamo Tucson dove è situata la nostra Università.
In Arizona ci son altre università oltre a quella già citata ma la sua principale rivale è ASU (Arizona State University) ,
che è la più grande Università pubblica degli Usa con una popolazione studentesca di 70000 studenti e si sviluppa in 4 campus! Non sono così forti, sportivamente parlando , come UA ma annoverano tra i loro ex studenti un tale James Harden che sta facendo le fortune degli Houston Rockets in Nba.
La rivalità tra questi college alle volte va oltre il tifo normale e sfocia anche in situazioni di pessimo gusto, pensate che dopo il 1984 (anno in cui il padre di Kerr fu ucciso per motivi politici in Libano), i fans di ASU cominciarono a cantare “ PLO “ a Steve quando il loro team giocava contro U of A, e “ PLO “ si pensava che fosse il nome dell’ organizzazione che aveva ucciso il padre di Kerr, disgustoso è dir poco.
Nel college basketball, la “madness” (pazzia) non è riservata solo per Marzo (come spiegato nel primo articolo https://all-around.net/2014/08/22/ncaa-un-mondo-tutto-da-scoprire/), difatti poche settimane prima dell’inizio della Regular Season molte Università creano speciali eventi per introdurre ai tifosi le squadre nelle loro nuove versioni. Vengono chiamate “Midnight Madness” e la “nostra” Arizona ne ha organizzata una proprio recentemente, il 18 ottobre si è tenuto il “Red Blue Scrimmage” (bellissimo il video di presentazione —> http://www.youtube.com/watch?v=1QLWIk6mG2k ), una sorta di amichevole giocata con due quarti da 12 minuti ciascuno nel quale il “McKale Center” è stato tenuto “solamente” a 10000 posti.
Pazzesco come questi eventi che sembrano semplicemente partitelle di allenamento con la sola presenza del pubblico, abbiano una grande importanza per l’Università, ad esempio a Memphis al FedEx Forum si è esibito Rick Ross (136 kg di rapper americano, molto famoso negli USA), oppure St. John che ha invitato un altro rapper, French Montana; altrimenti fate come Texas Tech che ha fatto entrare il coach con la motocicletta e guardate come è finita (http://youtu.be/W15K8CYiXJo). Don t try this at home!!!!
La favorita della Pac12 e che sembra avere la strada spianata verso la vittoria di Conference si è permessa il lusso di poter perdere il giocatore dell’anno della Pac12, Nick Johnson (visto da tutti come un tweener ,cioè troppo piccolo per fare la guardia e senza la mentalità necessaria per giocare da playmaker e scelto alla 42 dello scorso draft da Houston), e la quarta scelta allo scorso draft Aaron Gordon (giocatore di intangibles, sa fare tante piccole cose che mandano in visibilio gli allenatori e può difendere su 4 ruoli), e risulta essere ancora la candidata principale al titolo di Conference e soprattutto alle Final Four Ncaa che sono l’obiettivo , oserei dire, minimo per questa squadra.
Stanley Johnson è, probabilmente, il freshman offensivamente più pronto di tutta l’ NCAA, si presenta come numero 7 della ESPN100 e il suo attuale coach lo definisce gym rat, “slang” americano per dire che è “ affamato “ di pallacanestro e che spende gran parte del suo tempo in palestra per migliorarsi anche fuori dagli orari prestabiliti per la squadra e poi c’ è Rondae Hollis-Jefferson versatile ala sophomore da quasi 10 pti e 6 rimbalzi a partita l’anno scorso. Stagione importante anche per Gabe York che avrà maggiori responsabilità e si è molto rinforzato in estate, sopratutto fisicamente ed essendo un tiratore saranno molto importanti le sue percentuali nel suo anno da Junior, penultimo anno come per Kaleb Tarczewski, il centrone polacco – americano che difende con una intensità terrificante che nell’anno a venire avrà un ruolo primario anche in attacco. Un’ altra aggiunta importante potrà essere Brandon Ashley fermato all’ inizio di febbraio per un infortunio al piede dopo aver giocato 7 partite con buone medie (11 punti e più di 6 rimbalzi), e che ora è pronto a tornare sul parquet dopo la riabilitazione (http://espn.go.com/video/clip?id=11815979 notate le strutture all’avanguardia utilizzate per il recupero).
Questi talenti dovranno essere guidati da Sean Miller, laureato a Pittsburgh nel 1992, che siede dal 2009 sulla panchina dei Wildcats con cui detiene il record di 129 – 48 tra vittorie e sconfitte ed è riuscito a far crescere moltissimo il livello di reclutamento di Arizona, portando di anno in anno diversi talenti e ha ricevuto il premio di Coach of the Year della Pac – 12 sia nel 2011 che nel 2014.
Nell’ inchiesta condotta da USA Today che ha pubblicato una classifica con i salari dei Coach nel College Basketball al decimo posto troviamo proprio Miller con i suoi $2,627,806, ancora molto distante dal primo posto occupato da Mike Krzyzewski che “ brilla “ con i suoi $9,682,032 a stagione.
Pochi giorni fa il Coach ha invitato tutta la squadra nella sua “ umile “ dimora
I Wildcats cominceranno la stagione, secondo la classifica stilata da Associated Press, come numeri 2 della Nazione, alle spalle di Kentucky e davanti a Wichita State e inaugureranno la Pac-12 il 14 novembre al McKale Center contro Mount St. Mary dove potranno sfoggiare le nuove divise firmate Nike (qui la presentazione).
Nel caso in cui passiate casualmente per Tucson qualche giorno prima non c’è problema: il 9 novembre ci sarà un’amichevole vs Cal Pony Pomona, i biglietti sono disponibili a 25 dollari l’ uno (leggermente cari per un’ amichevole).
Riusciranno questi ragazzi e coach Miller a riportare il titolo in Arizona che ormai manca dal lontano 1997??
Ma soprattutto Stanley Johnson: “Are you taking your vitamins??“ (Video)
Marco Luigi Policastri