Continua la corsa la Tezenis Verona, che travolge 83-52 anche la Novipiù Casale Monferrato e rimane al comando a punteggio pieno. La partita dura in pratica un quarto solo, il tempo per Verona di bucare la zona avversaria con il tiro da fuori e il contropiede scappando via con il vantaggio che va ad allargarsi sempre di più. Anche stavolta a turno tutti si iscrivono al banchetto offensivo, quello che fa davvero la differenza è una difesa che non concede praticamente nulla agli avversari. Marshall e Blizzard fanno quello che possono, ma contro la superiorità scaligera è praticamente poco o nulla per una squadra che è anche priva di Martinoni.
Non è derby ma sono comunque 3927 al PalaOlimpia, Ramondino parte con Tomassini-Blizzard-Marshall-Fall-Butkevicius. Verona ha le polveri bagnate e perde Umeh colpito al ginocchio dopo tre minuti, Casale attacca meglio ma non concretizza sbagliando comodi layup soprattutto con il suo lituano, così a metà quarto si rimane ancora sul 4-5. Difese sugli scudi, solo Blizzard trova il canestro con continuità, quando Verona ritrova la mano da fuori allunga a 14-9 grazie a Ndoja. Qui però la zona ospite sbanda un po’, lascia due facili tiri da fuori all’albanese e ad Umeh, il primo quarto finisce 22-13.
Arriva anche la tripla di tabella di Monroe per il massimo vantaggio sul 28-13, con gli ospiti che non trovano sbocchi contro la difesa scaligera nemmeno su tiro libero. Butkevicius rompe il digiuno sul 33-13 dopo oltre sei minuti e 19-0 di parziale, entra in partita Marshall ma Verona non perde la calma e rimane a +20 con il canestro da fuori di Boscagin per il 40-20, due liberi ospiti rintuzzano sul 40-22 dell’intervallo.
Casale prova a pressare i gialloblù ad inizio ripresa, chiede il massimo a Blizzard e Marshall e sfrutta un piccolo momento di imprecisione dei padroni di casa tornando a 47-32 con la tripla di Natali. Sono però passati già cinque minuti, non perdono la calma De Nicolao e compagni, chiudono a chiave la difesa e tornano subito a +20 con Monroe che va a schiacciare l’alleyoop alzato dallo squalo. Verona dilaga, sempre lui in contropiede schiacca il 64-39 di fine terzo periodo. Subito 70-41 per aprire l’ultimo quarto, poi con l’entrata di Boscagin il vantaggio esonda fino al 79-44, Casale è troppo corta e stanca per reagire e finisce 83-52.
TEZENIS VERONA – NOVIPIU’ CASALE MONFERRATO 83-52 (22-13;18-9;24-17;19-13)
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Ramondino: “Complimenti a Verona che ha vinto con pieno merito la partita, anche nelle proporzioni, non penso proprio sia un caso che siano l’unica squadra imbattuta del nostro campionato. La Tezenis ha sia dei grandi interpreti che presenza mentale, e una capacità di esprimere sempre al massimo le proprie qualità.
Veniamo da una settimana travagliata: se senza Martinoni sappiamo che dobbiamo giocare diversamente, quello che non possiamo permetterci e non avere nemmeno Butkevicius tutta la settimana. Ne approfitto per ringraziare il mio staff che l’ha messo in campo a lottare, anche se a fatica, ma reggere l’urto di Verona così è impossibile. Fare la partita perfetta era molto difficile, dovevamo avere la capacità di giocare sui nostri errori, sulla redistribuzione delle responsabilità. La partita si è decisa tra primo e secondo quarto quando gli avversari hanno scavato un break per le nostre troppe palle perse che gli hanno concesso troppi tiri facili, quando hai giocatori fuori posizione e fuori ritmo può capitare. Era importante finire con dignità, poteva esserci un divario molto peggiore invece i nostri giocatori hanno avuto cuore.
L’impatto di Martinoni è importante sia a livello statistico che di intelligenza di gioco. Lui è quello che gli americani chiamano un facilitatore, che aiuta il gioco della squadra e dà equilibrio anche dalla posizione di 4. Dobbiamo però lavorare anche sugli errori che non dobbiamo comunque fare, palle perse e rimbalzi d’attacco lasciati, certo abbiamo anche trovato un avversario che ce li ha fatti pagare tutti e che ha una marcia in più. Infatti Verona ha gerarchie ben definite, giocatori con qualità che si integrano ed elementi in grado di accettare di partire dalla panchina nonostante le proprie qualità. Ad esempio un giocatore come Gandini, che non vi devo certo presentare io, quando entra dà un livello superiore di fisicità alla squadra”
Ramagli: “Non dovevamo correre il rischio di fare addormentare la partita ed abbassare il ritmo, per cui abbiamo preso qualche rischio in più magari prendendo qualche tiro più affrettato. L’obiettivo era che Casale pagasse nell’arco dei 40 minuti le rotazioni ristrette, il minor ritmo, evitando che ci rimanessero dietro e che nel finale sfruttassero le loro nuove abitudini tecniche.
Difensivamente è sicuramente la nostra miglior partita finora, non c’è mai stata nessuna situazione in cui gli avversari abbiano preso un effettivo vantaggio. Casale è una squadra che va molto vicino a canestro per poi riaprire il gioco mettendoti in difficoltà, in questo siamo stati molto bravi ad evitarlo Come sempre succede quando prendi ritmo in difesa poi in attacco vai con la testa più leggera e ti concedi qualche licenza poetica in più.
Non dobbiamo dimenticare le nostre prerogative, può capitare come contro Agrigento che andiamo più a caccia del nostro go to guy ma questa squadra deve fare muovere la palla e trovare buoni tiri. Il rischio stasera era questo, che iniziassimo a palleggiare troppo ad esempio contro il pressing, invece siamo stati bravi a distribuirci i tiri e a passarci la palla: questo è nel DNA della nostra squadra. Il midrange nella pallacanestro moderna si calpesta molto poco, Casale è brava a portarti a concludere da lì ma noi siamo stati bravi a farlo poco e a trovare solo conclusioni da fuori oppure in penetrazione.
Ora abbiamo dieci giorni ma non ci sarà nessuno stacco, anche perché mercoledì avremo una partita interessante contro Venezia, per poi andare a giocare una sfida importante in trasferta contro una squadra che finora ha perso solo una volta. Importante sarà mantenere il livello di attenzione sempre costante”.
MVP: in un’altra prova di squadra si distingue Ndoja per presenza sul campo e frenesia positiva. L’albanese è il protagonista del parziale nel primo tempo, poi nella ripresa esagera un po’ ma il solco era ormai stato scavato. Per lui 9 punti 6 rimbalzi e 5 assist, praticamente tutti nei primi 20 minuti.
Il peggiore: non trova mai il ritmo Tomassini, che soffre su entrambi i lati del campo chiudendo con 1/7 senza mai incidere se non per i 4 assist.