Roma. – L’appuntamento è a Casa Virtus, ore 13 circa, al Palazzetto di viale Tiziano in Roma per una chiacchierata con il neo-coach che possa far comprendere o trasferire all’intero ambiente cestitico vicino alla Virtus Roma serenità ed unione d’intenti.
E Matteo Boniciolli ci prova con successo a trasmettere queste sensazioni di calma ma di estrema voglia di realizzare l’obiettivo per il quale è stato chiamato al capezzale della Capitale, sensazioni fatte di determinazione, voglia di fare, soprattutto per far trasparire all’esterno che la Virtus Roma non è morta ma che, anzi, deve solo riprendere la rotta verso lidi più sicuri, quelli che gli competono.
“Ieri sera, dopo diciamo 5 allenamenti globali, ho rivisto qualche lampo di luce diversa negli occhi dei Ragazzi, una luce che sinceramente non avevo percepito lunedì e martedì nella pre-gara del Maroussi ma che, sinceramente ed ovviamente, non potevo pretendere di vedere sin da subito e questo è comunque un buon segnale.
E sarebbe stato diciamo sgradevole se avessero reagito immediatamente, questo mi conforta perchè comunque tutti siamo realmente dispiaciuti di quanto accaduto a Nando Gentile e tutti loro erano ancora colpiti dell’accaduto.
Chiariamo però un concetto nonostante quanto detto prima: perdere contro il Maroussi non è piaciuto nè a me e tantomeno ai Ragazzi e perloppiù di 13 punti, non di 4 o 40 punti di scarto, perdere in quel modo ci ha fatto imbufalire, la sfortuna ci è stata proprio addosso.
Molto bravi loro a tirare nel primo tempo 9 su 12 da 3 con 7 di questi tiri con la mano in faccia, ho studiato la gara giovedì sera, semmai mi ha fatto parecchio arrabbiare aver subito sempre nel primo tempo 10 canestri sempre causati da uno-contro-uno in cui non riuscivamo mai a tenere il loro primo palleggio.
Perciò in questi primi due giorni pre-Maroussi non ho cambiato nulla di quanto aveva impostato Nando, ho solo apportato qualche correttivo formale ma non sostanziale.”
“Ora, dopo la gara di domani a Varese, ci attendono due settimane di lavoro intenso perchè dobbiamo recuperare il terreno perso e mi piacerebbe molto lavorare in questa fase partendo da una vittoria, una vittoria che intendo portare a casa con tutti i mezzi necessari possibili.
Ma per poterlo fare dobbiamo porre fine ad una situazione, ad un problema: quando la gara si mette male o prende una china negativa non riusciamo a frenare, a bloccare l’inerzia negativa della stessa partita, sia che il merito sia degli avversari, peggio che sia per nostro demerito.”
“Dobbiamo sforzarci di più nel capire il momento della gara, riconoscere effettivamente cosa stia realmente accadendo, leggerla meglio. In questo compito sono basilari i nostri 3 playmakers che han tutti e 3 caratteristiche diverse: Ibby che ci può dare energia e punti; Iacopo che ci può dare lettura del gioco, “nervi” e tiro da 3; Luca che può trasmettere lettura e tiro da fuori. Certo, detto così sembra una passeggiata ed invece no, dobbiamo migliorare nettamente in questo ambito anche perchè se non fosse così io non sarei quì al posto di Nando, però posso assicurare che se non ci saranno progressi in questa direzione tireremo le somme e qualcuno pagherà, tutti nel roster sono sotto esame”.
“Se sono fiducioso ? Faccio una premessa.
Due volte sono arrivato “in corsa” come adesso a Roma. La prima volta in Belgio, ad Ostenda, ed ho poi disputato finale di Coppa nazionale e finale di campionato. A Bologna ho perso la finale di Coppa Italia con qualche rimpianto, ho vinto l’Eurocup e sono stato eliminato nei quarti in campionato. Perciò mi fido di quanto posso fare e come posso farlo, non vedo sinceramente e non scambiatela per sbruffoneria, perchè dovrei fallire…”
“Mi dispiace, non posso rispondere se mi chiedete quale differenza ci possa essere tra l’esperienza dell’anno scorso a Bologna e questa, me la tengo per me”
“Non mi piace quando si punta l’indice su un solo giocatore, in questo caso molti se la prendono con Andrè Hutson ma non dimenticatte che anche Michael Jordan ha vinto quando attorno gli han costruito una squadra, pensate poi soprattutto ad uno come Hutson che deve ricevere la palla in una certa posizione d in un certo modo per poter essere efficace. Pertanto il mio obiettivo, il mio lavoro andrà nella direzione di far destare dal sonno quelli che ci si sono finiti.”
“Ho in roster 12 giocatori e tutti se sono a Roma devono dare il loro contributo, soprattutto gli italiani che devono prendersi delle responsabilità ben precise. Se va male Ibby entra Iacopo o Luca e devono, ad esempio, risolvermi i problemi che sta subendo o che non sta risolvendo in quel mentre Ibby, non accetto scuse o alibi. Stesso dicasi per Angelo, Crosariol, per Tonolli o per Gigi Datome quando sarà pronto, tutti devono convincersi che se Minard, Toure o Ken Winston fanno male loro entrano e devono far meglio o meno peggio qualora accadesse. Non si sta a Roma, in una squadra di primissima fascia in Italia e di prima fascia in Europa per grazia ricevuta, bensì per merito, ecco, questo è il criterio che mi piace ed ovviamente vale anche per me..”
“Non credo nelle gerarchie, tutti hanno le caratteristiche per portare quel mattone alla causa che costruisce poi il muro, anzi vi dirò che voglio giocatori che si assumano responsabilità, soprattutto dagli italiani, sì, soprattutto da loro, e non dimentichiamo che giocare a Roma resta un privilegio. Quindi il tempo è finito, tutti e 12 devono aiutarsi, sostenersi e tutti e 12 portano l’acqua al mulino e francamente mi fa anche rabbia che con 5 giocatori italiani di livello, da Nazionale, Roma sia a soli due punti dalla retrocessione, è imbarazzante. Hanno la fortuna di giocare in una società solida che paga puntualmente e mensilmente gli stipendi, loro devono dare molto di più di quanto han fatto fino adesso.”
“Certo che voglio vincere domani, ma voglio vedere se proseguiamo a migliorare come atteggiamento in campo, eppoi perdere a me non piace, voglio vedere qualcosa di più del solito impegno sindacale, voglio determinazione, ripeto che il tempo è finito. La sosta dopo Varese cade a fagiolo, valuteremo poi cosa fare dopo che avremo valutato la gara di domani ed altri fattori, la pausa di Natale ci farà sudare e migliorare, ne sono certo. perchè, e non è retorica, solo col lavoro si migliora! E voglio vedere una squadra compatta, con il compagno che aiuta l’altro compagno, è basilare”.
“La Nazionale ha fatto una scelta che mi piace, ora però devono arrivare i risultati, abbiamo sempre avuto almeno 15 giocatori di spessore in Italia e dobbiamo metterli assieme e farli giocare come si deve, assistere alle scene di questa estate contro la Francia è stato brutto, speriamo che Pianigiani possa fare un gran lavoro e che porti in alto il nostro basket”.
“Pretendere il tifo non è giusto, il tifo ed il sostegno del pubblico bisogna meritarselo, mercoledì ho visto un pubblico che ci ha sostenuto e sospinto quando Noi abbiamo meritato di farci sostenere, questo non va ssolutamente dimenticato, e spero tanto che la gente incivile si tenga lontano da questo sport. Lo so che quando c’è la contestazione il matto o l’incivile c’è sempre ma certi limiti non si devono superare, capisco che il Presidente che tanto ha fatto per la squadra non se la senta in questa fase di venire al Palazzo per farsi insultare, ha la mia solidarietà totale, passare alle offese personali tocca nell’animo e nello spirito.”