[b]Maccabi Teal Aviv – Lottomatica Virtus Roma[/b]
[b]Parziali[/b]
(22-20; 13-15; 21-13; 23-11)
[b]Progressione[/b]
(22-20; 35-35; 56-48; 79-59)
[b]Startin’ five:[/b]
[b]Maccabi Tel Aviv:[/b] Limonad, Wisniewski, Lasme, Eidson, Fischer
[b]Lottomatica Virtus Roma:[/b] Gigli, Crosariol, Jaaber, Winston, Minard
Arbitri: Voreadis [GRE], Pukl [SLO], Rutesic [MNT]
[b]Tabellini[/b]
[url=http://live.euroleague.net/games.aspx?ig=euro_105&st=20&dp=RENHPF1661FF3D9PQEM177184&z=1]http://live.euroleague.net/games.aspx?ig=euro_105&st=20&dp=RENHPF1661FF3D9PQEM177184&z=1[/url]
Teal Aviv.
Vittoria doveva essere a Tel Aviv per la Lottomatica Virtus Roma dopo la sconfitta di ieri sera subita dal Maroussi a Vitoria per sperare poi, tra una settimana, di poter afferrare definitivamente le TOP16 nell’ultima gara interna contro l’Olimpia Lubijana ma è invece arrivata una brutta sconfitta.
Prima di addentraci nel tema della gara di Tel Aviv, chiariamo innanzitutto che la qualificazione alle TOP16 non è del tutto tramontata per la Capitale ma le chances a questo punto sono molto limitate e, peggio che peggio, affidate alle mani non solo della stessa Virtus ma sopratutto del Maccabi che dovrà battere in quel di Atene il Maroussi. Infatti, vincendo Roma ma vincendo anche il Maroussi, la TOP16 arriderebbe ai greci in vantaggio nel doppio confronto con l’Urbe.
Un bel pastrocchio quindi per una Virtus Roma che, tornando al tema della gara di Tel Aviv, dopo aver combattutto fieramente, seppur confusamente, per tutto il primo tempo ha finito poi con lo scivolare lentamente nel baratro dell’inconcludenza e delle palle perse nei due quarti conclusivi, prendendo alla fine ben venti punti di scarto in malo modo, quasi allo stesso modo con cui li prendeva “allegramente” sino all’arrivo di Matteo Boniciolli quando sulla panca c’era seduto Nando Gentile.
Vigoroso passo indietro quindi per una Lottomatica che stenta a dare continuità alle proprie prestazioni ma che soprattutto mostra, qualora ci fossero mai stati dubbi in proposito, chiari ed evidenti limiti di leadership nel controllare la gara ed imprimergli ritmo e forza nel momento giusto, soprattutto quando come, questa sera, in varie fasi della partita il Maccabi ha sbandato clamorosamente in attacco non concretizzando canestri per molti, lunghi minuti della partita, restando a galla solo con tiri individuali da Chuck Eidson, Mark Limonad e dai redivivi Bluthental ed Alan Anderson ripresosi all’ultimo da un fastidoso problema alla schiena.
Già, perchè nel dare il quadro mesto della serata, non si può sottacere che i gialli d’Israele avevano in abiti civili Macej Lampe mentre Yaniy Green s’accomodava in panchina ma senza poter entrare; in parole povere, il potenziale rimbalzistico del Maccabi decimato !
Ma solo in poche circostanze del primo tempo Roma ha saputo leggere questa [i]defaillance[/i] dei padroni di casa mettendo prima Crosariol e dopo Hutson nelle migliori condizioni per colpire a fondo l’avversario, dal 21′ in poi il buio totale.
A condire il tutto, inotre, palle perse a go-go, saranno ben 23 alla fine.
Eppoi tiri forzati senza far spostare molto la difesa del Maccabi (ruvida solo per un quarto, il primo), passaggi poco profondi nel cuore dell’area gialla e tentativi anche un pò banali di forzare l’uno contro uno del solo Minard, questa sera vera e propria Penelope in Giallorosso: una cosa positiva, due cose negative in sequenza per un totale di 12 punti ma con ben 4 palle perse, 1 su 4 da tre e 7 rimbalzi.
In conclusione, prova anche brutta per chi aveva fatto in EL finora pentole e coperchi, Kennedy
Winston (-3 di valutazione per lui), e per un Ibby Jaaber ricaduto, dopo al buona prova contro Milano in campionato, nel clima abulico e svagato di prima di Natale.
Per Ibby “LA” prova da dimenticare: zero punti all’attivo, 0 su 4 al tiro, di buono solo 3 rimbalzi ma una prova inconsistente, molle, quasi rassegnata. Fanno invece da contraltare le prove incoraggianti del solito Gigli, di un rinato Hutson tornato miglior uomo in giallorosso (18 di valutazione per una doppia doppia sfiorata, 12 punti e 9 rimbalzi), ed un positivo Crosariol accesosi però solo nel primo quarto.
Eppure il primo tempo aveva visto la Virtus ribattere colpo su colpo ai ragazzi di Pini Gershon, dominando ai rimbalzi (23 a 16 nel computo totale al 20′), tirando da due in modo eccellente (72%), ma cercando di ringhiare, e bene, in difesa. Solo Limonad, Eidson e Blutenthal a referto al primo intervallo che vedeva i gialli sopra di soli due punti (22-20), ma che doveva ringraziare qualche prevedibile fischio amico con due giochi da 3 punti e qualche contatto di troppo permesso in difesa.
E nel secondo tempo Roma riusciva addirittura ad andare via, a 6’36” dalla fine del secondo periodo, a +4 grazie ad un ottimo Andrè Hutson (22-26). Ma le palle perse continuavano a montare (ben 9 a 5′ dal termine !), il Maccabi piazzava un contro-break di 6-0 e Winston sverniciava allegramente il ferro mandandogli addosso la palla grazie a ben 3 tiri liberi su 4 tentativi in pochi minuti (compreso un anti-sportivo).
Ed il Maccabi arrancava: Eidson faceva fatica, Limonad si spegneva, Perkins e D’or Fischer non pervenuti, Wisnieski anche lui in crisi d’identità avvertiva forse troppo il peso della gara da vincere a tutti costi, si andava all’intervallo con la netta sensazione che Roma poteva, anzi, avrebbe dovuto fare il colpaccio contro questo sconclusionato Maccabi: 35-35 al primo intervallo lungo.
Ma al rientro in campo, Boniciolli assisteva i suoi spegnersi lentamente ma progressivamente.
Gigli e Minard si occupavano di tenere Roma in partita in attacco ma troppi errori, troppa confusione ed anche da parte dei gialli.
Anderson saliva in cattedra e segnando due triple di fila ma soprattutto stimolando i suoi mostrava la strada: poco bel gioco (anzi, quasi zero bel gioco), ma tanta concretezza e, come a Roma all’andata il giovane Pniny fissava con due triple su due tiri il +8 del Maccabi che si protrarrà sino al terzo intervallo, 56-48.
Ma se all’andata si era visto Roma stringere i denti e mettere sotto gli ospiti, questa sera non avveniva e Roma si sfaldava minuto dopo minuto, possesso dopo possesso.
Alla fine lo [i]score[/i] parlava chiaro: 14 palle perse nel secondo tempo, percentuale da 2 scesa al 57% e percentuale da 3 “salita” dal 15% al 17%…..
Sugli scudi in casa Maccabi Chuck Eidson che timbra ben 23 punti e fa da contraltare al buon Vitali del primo tempo, solo del primo tempo però perchè per per il giallorosso il secondo tempo è più buio della pece. Il Maccabi alla fine tira con un terrificante 11/23 da 3 e mette a segno ben 21 assist, nonostante Roma vada meglio sia a rimbalzo (ma era prevedibile viste le assenza del Maccabi), che da due.
In parole povere, un Maccabi brutta ma che gioca da squadra contro una Roma non pervenuta del secondo tempo.
Adesso bisogna rialzarsi, sarebbe brutto lasciarsi andare dopo questa partita che si sarebbe potuto vincere ma se si desidera veramente vedere questa squadra vincere, la dirigenza virtussina deve capire cosa fare, o meglio, deve decidere come riplasmare un roster che, eccezion fatta per le due vittorie contro una non trascendetale Varese ed un’abulica Milano, mostra come dicevamo lacuna vistose in tema di personlità e carisma. Serve un playmaker e un quattro che garantisca più spessore e consistenza di un Toure forse buono solo per il “pollaio” italico.
E sperando comunque che giovedì prossimo il Maccabi regali la qualificazione alla Virtus !