Chi non muore si rivede.
Disse lui, mentre digitava larticolo con una mano sola
Ciao a tutti, lultima volta che ho scritto un pezzo di NMTPG gli Hawks erano la barzelletta della lega (capaci di tornare ai PO in un est sciapino, ma pur sempre mai credibili), i Nets non convincevano, ma almeno ogni tanto vincevano, grazie anche al trio delle meraviglie Kidd, Carter e Jefferson (ora tutti espatriati, seppur con successo medio o basso), Shaq si camuffava da Cactus per il (modesto) piacere di Nash, Gilberto era lontano dai campi per motivi di salute (e non il remake di Pulp Fiction).
Beh, visto che ormai sono qui, sarà anche il caso di dire qualcosa su questa stagione.
E prendiamola larga (hai capito la novità ), e parliamo di commento italiano alle partite NBA.
Confesso che per motivi di tempo ho dovuto rinunciare a seguire le prodezze del duo Peterson/Bagatta su Sport Italia, quindi mi pronuncerò solo sulle voci di SKY.
Male signori, molto male.
Pare (pare nel senso che pare a me, perché in rete cè totale silenzio sullargomento) che il buon Buffa abbia lamante.
Sì, il mio commentatore preferito ci trascura, trascura il primo amore per la palla a spicchi per dedicarsi al solito noioso e invadente sport minore per signorine (per chi non avesse mai letto qualcosa di mio: sì, sto parlando proprio del calcio). Iniziata già lo scorso anno una collaborazione con Milan Channel, pare che lavvocato si sia fatto apprezzare per il suo carisma anche mentre parlava di calcio, e così le sue collaborazioni sono in aumento.
Laltro giorno in pausa pranzo sono entrato da MediaWorld, e la mia attenzione è stata attirata dai soliti 9000 maxischermo HDMI LED LCD MHz (ancora qualche anno e finiranno le combinazioni di lettere disponibili, per descrivere questaffare dove guardiamo i programmi), sui quali campeggiava il faccione di Buffa. Colto da un misto di gioia e stupore (MediaWorld sintonizzata su una trasmissione di basket? E poi: cè una trasmissione sullNBA a questora e io non lo so? E non la sto nemmeno registrando?), allallargarsi dellinquadratura ho realizzato lamara realtà. Era lennesimo pistolotto sul calcio, la solita trasmissione con ospiti, pronostici e moviole che trovi a tanto al chilo su tutti i canali.
Ribadisco, è una mia congettura, magari il Buffa è passato da 3 telecronache alla settimana a 1 perché ha la mamma malata (non glielo auguro), o esce con una topmodel ninfomane (questo al limite posso anche augurarglielo), o ha già messo via così tanti soldi che lavorare gli è venuto a noia; però il sospetto che SKY si sia accorta di poter sfruttare la gallina dalle uova doro che già aveva in casa (e che quindi non doveva pagare di più), per usarla su un mercato e unaudience molto più redditizia, è molto forte.
Quale che sia la ragione, il risultato è che lavvocato è diventato merce rara. E allora via con razioni da caserma di Flavio Tranquillo (che a questo punto, fatico un po a dirlo, ma fra quelli a disposizione diventa il mio preferito), con buone dosi di Mamoli (educato, preparato, simpatico, anche emulo dello stile di Buffa/Tranquillo, ma senza naturalmente la stessa verve o autorevolezza), e soprattutto la new entry: il Poz.
Da giocatore ha messo un talento e doti fisiche molto interessanti al servizio di una testa malsana, che ne ha fatto un indiscusso fenomeno per alcune partite, ma anche un giocatore inaffidabile in molte altre. Per capirci, uno con quella capacità di cambiare i ritmi delle partite, quellimpegno e quella palpabile e folle passione lavrei sempre voluto in squadra; difficilmente però gli avrei dato le chiavi della squadra stessa.
Ecco, questa testa affascinante ma folle ed eccessiva non determina solo il suo comportamento in campo, ma anche il suo modo di essere.
Cerca di importi in maniera ossessiva e spesso fuori luogo la sua presenza, con comunicazioni o minacce ad amici/conoscenti, i suoi racconti di donne, i marchettoni a prodotti, le battute spesso forzate.
In più di un occasione il povero Mamoli si è trovato spiazzato dalle esternazioni fuori luogo del Poz, rimanendo per lunghi attimi in un silenzio imbarazzante, ed è da qualche settimana che lo affiancano sistematicamente con il più esperto Flavione nazionale, per cercare di limitarlo.
Il collega di turno lo interpella su qualche questione, e lui candidamente risponde (con una frequenza allarmante) che non stava seguendo, stava pensando ai ragionamenti suoi.
E poi ci sfinisce con i giudizi (insulti?) sui giocatori: guarda caso chiunque faccia il play, sia intorno al 1,85 e tipicamente giochi come riserva, è una pippa.
Lui a confronto è un fenomeno.
Lui (parole sue) questo week end potrebbe essere in america a giocare in un playground con Collison (il vice di Chris Paul, autore in quelloccasione di una gara solo normale, e che per la cronaca ha invece giocato MOLTO bene nelle successive), ma prima doveva sincerarsi di essere ben ubriaco, altrimenti sarebbe stato troppo facile.
Ora, io capisco lo spirito dellagonista, capisco il rimpianto per loccasione persa di giocare nellNBA, capisco anche che alcuni mestieranti dellNBA siano effettivamente limitati come talento, ma dirlo di tutti, e farne uno dei cavalli di battaglia di tutte le telecronache a me sinceramente dà fastidio.
Faccio quindi un accorato appello a Murdoch, che sono quasi sicuro si colleghi ad All-Around, almeno per leggere i miei articoli: aridacce er Buffa!
Chiuso lo sproloquio, vi regalo le mie opinioni su alcuni temi di questa stagione (come titolava Peterson una sua rubrica su ASB: nessuno mi ha chiesto, pero ).
[b]Stern Vs Arenas: [/b]giusto così. LNBA è un prodotto commerciale da vendere, e Stern ne è il product manager. Sapere che un giocare (di primo piano, per giunta) gioca con le pistole (probabilmente per debiti di gioco) in uno spogliatoio NBA (e defeca nelle scarpe del compagno di squadra!?) non fa piacere al pubblico target del prodotto (che, ricordiamolo, è la famiglia media americana); è quindi suo diritto/dovere sospendere Arenas unilateralmente, anche se questo oggettivamente compromette lattendibilità sportiva della stagione dei Wizards. Il giocatore Arenas non si discute, luomo mi sta perfino simpatico, ma ci sono certi limiti che, se vuole superare, è giusto che lo faccia nel privato di casa sua.
[b]Wade e LBJ: si farà? E se sì, può funzionare? [/b]Se si farà, sarà necessariamente o a Cleveland o a Miami, per ragioni di salary cap. A Miami potrebbe essere solo se la stagione dei Cavs finisse con uneliminazione clamorosa dei Cavs prima della finale, con dimostrazione evidente che le mancanze sono del cast di supporto. Il caso Cleveland invece potrebbe essere. Difficile, ma i due mi sembrano sinceri nella volontà di giocare assieme. Funzionerà? Umanamente credo possa funzionare, sul piano tecnico il prerequisito è che Lebron deve diventare un giocatore di post dominante (cosa che sono sicuro possa fare): non deve necessariamente spostarsi in 4 in maniera continuativa, ma deve poter fare la differenza da sotto quando il tiro da fuori non entra. Questo perché esiste un salary cap, e se si vuole mettere nella stessa squadra Wade e James (entrambi in modalità costo poco pur di giocare col mio amico), e un cast di supporto almeno decoroso, di certo non si può prendere un lungo dominante, e se sei del tutto privo di qualcuno che possa andare a giocare sotto, fai fatica a vincere un anello.
[b]Shaq a Cleveland: un affare?[/b] Sì. Costa tanto ma va in scadenza a fine anno, ed era necessario per la proprietà far vedere al prescelto che stava facendo tutto il possibile per far vincere la squadra. Inoltre Oneal può ancora fare la differenza in 3-4 partite di playoffs, oltre a portare carisma e esperienza. Se poi ci fosse una finale contro i Lakers dellamato Kobe, state tranquilli che porterebbe anche la voglia. E sicuramente un miglioramento per la squadra. E sufficiente per vincere il titolo? Non credo, ci sono squadre (Lakers e Celtics) più forti, soprattutto come chimica di squadra e determinazione (media) dei componenti. Sono comunque una contender più che legittima.
[b]Artest a LA? [/b]Brutta idea. Ariza è un buon difensore, forse il migliore (escluso il raro Bryant che ha voglia) dei Lakers, non era scambiando lui che si potevano far fare i migliori progressi difensivi ad una squadra che per altro ne ha un evidente bisogno. Artest (se tutto va bene, come fin qui sembra, dal punto di vista comportamentale) è un difensore ancora migliore, soprattutto nella temuta ottica Lebron. Può, come visto nella partita di natale, mettergli le mani addosso, picchiarlo, cosa che Ariza non avrebbe potuto fare (né per tonnellaggio, né per status), e magari costringere Lebron (che il contatto fisico violento e ripetuto lo patisce abbastanza e tende a innervosirsi) a una brutta partita di finale. Siamo però sicuri che il Re, da agonista e acuto conoscitore del gioco quale è, la partita successiva non te ne faccia 50? E in questo caso ci si è guadagnato? Se in difesa quindi si migliora, ma non di molto, in attacco si peggiora decisamente. E vero, su singolo momento di partita, magari in cui nessuno riesce a segnare, il Vero Guerriero può raddrizzare la situazione anche da solo, con la sua caparbietà, cosa che ovviamente Ariza non è in grado di fare. Se però parliamo di essere funzionale ai meccanismi di una squadra (e di questa in particolare), Ariza è assolutamente perfetto. Oltre ad avere sviluppato una certa freddezza nel mettere la tripla quando conta. Insomma, complessivamente Lakers più deboli dello scorso anno, ma ancora decisamente testa di serie a Ovest.
[b]Casa di Riposo SanAntonio. [/b]E finita gente, questo gruppo di persone ha detto tutto quello che poteva. Possono lasciarlo a bollire così e garantirsi professionalità, tenacia e buona esecuzione per qualche anno, oppure smantellarlo e provare altre strade. E chiaro che nella prima ipotesi si va ai playoffs ogni stagione per i prossimi 3-4 anni, ma di titoli non se ne parla. Parker è un meraviglioso interludio per colmare le giocate di Duncan e Ginobili, ma se deve essere il faro della squadra non si va lontano (specie in postseason). Daltra parte il caraibico e largentino sono in stato avanzato di declino fisico, e la cosa non sembra reversibile.
[b]Dallas, i veri AntiLakers.[/b] Kidd non è paragonabile con quello dei tempi belli. Tutta la parte di realizzazione in proprio è completamente scomparsa: Kidd tira oggi solo da 3 (da sempre suo tallone dachille), anche con discrete percentuali, niente più penetrazioni, gioco in post, jumpshot. Anche la difesa, un tempo punto dorgoglio del giocatore, se nè andata. Rispetto allabulica stagione passata però Kidd è tornato ad essere un eccezionale costruttore di gioco, e oggi ha decisamente in mano la squadra dal punto di vista tecnico ed emotivo. Tra i miracolati, gruppo sempre nutrito quando in squadra ci sono il play da Oakland (o il Canadese), citiamo Tim sesoloneavessivogliavifareiunmazzotanto Thomas, oltre allo statuario (per struttura fisica, ma anche per mobilità) Eric Erica Dampier. Nowitzki sembra tornato il leader infallibile del 2005, e i risultati più che convincenti sono arrivati non ostante (o grazie) lassenza del presunto secondo violino, lincedibile (nel senso che nessuno se lo carica) Howard.
Vorrei parlare di tante altre cose, ma data la lunghezza del brano (qualcuno ha fatto a tempo a terminare un corso di studi mentre leggeva) non vi tormento più, tenendomi qualche argomento per il mio prossimo NMTPG, atteso dalle parti di febbraio 2013 (sempre che il 20/12/2012 non sia finito il mondo, come arguirono sapidamente i maya anni fa ).
Vi lascerò con 2 previsioni (infallibili, come sempre):
1: Larry Brown rischia seriamente di portare i Bobcats ai playoffs. Provate a ripetervelo piano nella testa, per capire lenormità di questa affermazione
2: Il titolo torna a Beantown. Certo, se i bianco verdi riescono a non decomporsi prima sul piano fisico. Thibodeau la sera si guarda i filmati Wallace e Garnett in difesa nella stessa front line, perché lo eccitano di più di molto altro materiale disponibile in rete. Forti sulluomo, sia sotto canestro che con possibilità di uscire dallarea, insuperabili in aiuto, tanto mestiere, un Wallace che sembra avere, grazie allinfluenza del Bigliettone, latteggiamento giusto. E a cambiarli Perkins e Davis. Vi viene in mente un pacchetto di lunghi più forte? E poi the Candyman, il Capitano, un Rondo sempre più dominante e più assistman, la perfezione delle rimesse, le rotazioni difensive, il Boston Pride. Certo, si gira una caviglia a KG, uno strappo muscolare a Psquare e si esce tutti di scena (dopo aver venduta cara la pelle). Ma se la sfiga se ne sta a casa sua tra marzo e giugno, i Celtics restano i miei favoriti per il titolo. Finale di conference con il Re, Finale contro la bistecca.
Wallace MVP?
Va beh, non esageriamo.
Vae Victis