Partiamo dal basso per evitare di farVi leggere il solito, meritatissimo eloquio a Siena all’inizio din un qualsiasi articolo che in Italia affronta il tema basket
[b]MARTOS NAPOLI: senza voto[/b]
Avremmo potuto infierire, sparare sulla Croce Rossa quindi ma non ci sembra il caso, un pò di pietà bisogna sempre averla partendo dal presupposto che non è nemmeno tanto colpa di Papalia ma di chi si è fidato delle sue promesse.
Promesse fatte forse anche in buona fede, per carità, e convinte pure ma chi dirige e saffanna parlando del rilancio del basket nostrano, sia esso della Lega o della Federazione, non può permettersi di sbagliare così grossolanamente.
Un dieci ai ragazzini che sono scesi stoicamente in campo, loro si che almeno hanno giocato per puro spirito sportivo.
[b]CARIFE FERRA: 4,5[/b]
Le premesse per far bene cerano ma dopo la prima e bella vittoria in casa contro Teramo, allesordio in campionato, tante sconfitte e relativa rottura del giocattolo edificato con tanta cura da coach Valli. Tourbillon consueto di giocatori, via a gennaio Jamison che era stato il protagonista della splendida cavalcata del girone di ritorno nellanno scorso e della storica promozione in Lega A, tagli e reintegri, insomma gran confusione.
Bene il debuttante in lega Jackson (16,1 punti a gara), ma soprattutto il figliol prodigo Grundy con 19,3 punti a partita (problemi alla guida del suo autoveicolo a parte), troppo al palo la ciurma tricolore che ha spesso steccato lasciando diversi scompensi.
Belle comunque per grinta ed intensità le ultime vittorie interne contro Treviso e Biella ma ripetere lexploit della scorsa annata non sarà affatto facile, nonostante il fresco arrivo di Sharrod Ford che dovrà dare il meglio di se stesso.
[b]CIMBERIO VARESE: 5[/b]
Il blasone ed il rientro nel gotha del basket che conta facevano sperare in qualcosa di meglio ma le attenuanti ci sono tutte.
Partenza esaltante contro Milano alla prima di campionato, come Ferrara contro Teramo, poi moltissime ombre e poche luci ma almeno si vede un inizio di progetto con la voglia di gettare sul campo anche qualche giovane interessante come Niccolò Martinoni, però acerbo e da svezzare.
Applausi per Jobey Thomas e Michel Morandais, 25,2 punti di media in due.
Mentre il primo doveva dimostrare che Milano era stata una parentesi poco felice facendo vedere cose interessanti, lex-napoletano dei tempi doro si è accollato assieme a questultimo spesso gli ultimi tiri di cui uno vincente, ad esempio con lultima edizione decente in campo della Martos Napoli.
Pesante lassenza di Ron Slay, cosa sarebbe accaduto se leccentrica ala di colore non si fosse infortunato assieme al prof. Childress a dirigere la banda (per informazioni chiedere a Milano) ? Pesa come un macigno la penalizzazione di due punti per gli illeciti amministrativi, speriamo non incida alla fine più di tanto.
[b]VANOLI CREMONA: 5,5[/b]
La Debuttante al Gran Ballo ha fatto bene ma alla luce del roster e delle premesse intraviste nella parte iniziale del Torneo non ha confermato quanto di buono si pensava di lei allinizio perdendosi strada facendo.
Troppo cicala e poco formica, riottosa alla difesa intensa e molto dipendente dallattacco-mitraglia tra le mura amiche dei vari Rowland-Brown-Bell-Forbes, ha evidenziato comunque un ottimo Andrea Cusin che fa molto ben sperare in chiave azzurra oltre a Matteo Formenti che, anche se non più giovanissimo, sta portando il suo contributo importante oltre ogni attesa.
Per convincere definitivamente e per salvarsi, obiettivo al momento ampiamente alla portata, gli manca una bella vittoria in trasferta che dia lustro al campionato, intanto è mandatorio domenica prossima battere una Virtus Roma in semi-crisi d’identità.
[b]SCAVOLINI PESARO: 4[/b]
Partenza da sbigottimento puro, con vigorosa sbandata e relativa insabbiatura a ruote motrici slittanti nel vano tentativo di ripartire rapidamente. Rientro in pista ed inanellamento di qualche giro veloce a far tirare il fiato agli spaventatissimi (e competenti nonché esigenti), tifosi di casa e non è detto che la squadra designata alla vigilia come la mina vagante del campionato o come possibile sorpresa, possa poi riprendersi e centrare i playoffs.
Un dato è certo, che Luca Dalmonte non è il tipo che si tira indietro quando cè da lottare.
Fatto sta che al momento il suo rendimento è stato di netto inferiore alle attese.
Un po la Dea Bendata ha giocato brutti scherzi fisici al roster allestito con saggezza, un po forse laver sottovalutato in certe occasioni qualche avversario più coriaceo e determinato (leggasi ad esempio alla voce Caserta).
Il rientro di Eric Totem Williams ha ridato certezze (15,1 punti a gara), assieme al mitragliatore Hicks ed al fantastico Marques Green che sta piano piano riprendendo il bandolo della matassa.
Malino il più anziano dei Cianciarini, meglio il nuovo arrivato Cvektovic, in ripresa Dusan Sakota. Ma il 4 è più che meritato nonostante tutto.
[b]LOTTOMATICA VIRTUS ROMA: 3[/b]
La vera delusione del girone di andata. A questo punto della stagione infatti la fortissima, almeno sulla carta, squadra del Presidente Toti si trova già fuori dallEurolega e fuori dalla Final Eight di Coppa Italia, mai accaduto prima..
Una Caporetto autentica con qualche lampo di luce (Ferrara e Pesaro in trasferta in campionato ma quando le due squadre si trovavano in difficoltà, Mosca ed Atene sponda Maroussi in EL), prima della raffica di sconfitte, in campionato ed Eurolega, che ne hanno minato dal di dentro obiettivi e serenità.
Era piaciuta molto anche agli addetti ai lavori la scelta di puntare su di un blocco italiano e buoni stranieri per un mix che avrebbe dovuto potenzialmente essere al passo delle prime, ed invece è stata una catastrofe.
Il tempo per recuperare i playoffs cè ma i momenti di grigio accumulati con Nando Gentile prima e con Matteo Boniciolli dopo (soprattutto la figuraccia di Bologna in primis), in questi primi 3 mesi e mezzo di stagione possono pesare mentalmente come macigni autentici per un roster che sembra sempre più appassito e smarrito, senza certezze.
Chi questa estate aveva preconizzato le difficoltà che questa Virtus avrebbe potuto avere non si stupisce, a differenza di un pubblico sempre più incredulo e sconcertato davanti al non mantenimento delle tante promesse fatte e mai mantenute dalla Dirigenza capitolina.
La stagione non è finita, non sappiamo al momento cosa possa accadere anche in termini di roster visti i cataclismi e gli strali boniciolliani lanciati nel dopo-Bologna anche se proprio in queste ore è stato ufficializzato l’ingaggio di Dragicevic, fatto sta che per riemergere dai bassifondi della classifica serve quel qualcosa che ad oggi non si vede nettamente, nonostante la prova “sostanziosa” di domenica contro una Caserta però troppo spenta per sembrare vera. Stagione fortemente a rischio, possibilità elevate di un flop che avrebbe del catastrofico.
[b]SIGMA COATINS MONTEGRANARO: 7,5[/b]
Una girone dandata ottimo per la Sutor di Fabrizio Frates stando ai pronostici della vigilia, Sutor che ha portato a casa lo scalpo, sul parquet di casa, di Caserta, Roma, Biella e Milano, alla faccia di chi prevedeva un tortuoso e periglioso cammino e che alla fine si è anche ritagliata un posto alle F8 contro Siena battendo i rivali storici di Teramo a domicilio.
Una delle rivelazioni del campionato.
Squadra tosta, mai doma, quasi come uno degli idoli dellappassionatissima tifoseria marchigiana, quel Greg Brunner che racimola a gara ben 10,2 rimbalzi a partita assieme ad una media di 13,9 punti. Doppia doppia fissa o quasi per il canadese che aveva trascinato lanno scorso Biella alla storica semifinale contro Milano, ma non va dimenticato il brasiliano Marquinho, mattatore e primo realizzatore della squadra con 14,4 punti a gara.
Bene anche Dejan Ivanov che ha formato proprio con Brunner una delle coppie più apprezzate della Lega in fase di rimbalzo. Ma va anche un bel plauso alla scommessa Antonio Maestranzi, scommessa al momento vinta dal Presidente Tiziano Basso, al punto che Maestranzi ad esempio non solo riesce a dettare bene i ritmi in campo con buone letture offensive ma compensa le 2,1 palle perse a partita con 1,3 recuperate.
Bene come sempre Daniele Cavaliero mentre sottotono gli altri tricolori Andrea Cinciarini e Michele Antonutti, assieme a Luca Lechthaler e Demian Filloy. Delusione Hite, dopo una ottima partenza lamericano si è progressivamente assestato su un[i]area-mediocritatis[/i] non certo adatta ad un buon giocatore come lui.
[b]BANCA TERCAS TERAMO: 5,5[/b]
Forse ci si aspettava di più dalla banda Capobianco ma, considerando la dipartita di due pezzi di un certo peso nelleconomia e nel gioco della squadra stagione 2008-09, e cioè Brandon Brown e Jaycee Carrol, non si può certo dire che sia stato un girone dandata soddisfacente, addirittura con schiaffo finale al Pala Capriano al cospetto della Sutor che l’ha estromessa alla seconda partecipazione consecutiva alle F8.
Peccato perchè lingaggio di Thomas aveva sollevato molto entusiasmo ma durato quasi un soffio destate purtroppo, malanni fisici e rescissione del contratto ed addio al n.ro 1 dei rimbalzi nel campionato 2007-08 che ha chiuso con una lusinghiera media di 8,2 punti in 5 gare e ben 7,4 rimbalzi.
Ma la saldezza morale del gruppo che Andrea Capobianco ha plasmato ha retto bene e stringendo i denti nel pieno della striscia negativa e puntando sullasse consolidato Poeta-Amoroso-Bobby Jones, la squadra del Presidente Antonutti ha fatto dannare e battuto Biella contro ogni pronostico e vincendo anche contro Caserta e soprattutto contro Roma, asfaltata a domicilio. Ed a leggere con attenzione le statistiche questa compattezza del gruppo viene certificato; osserviamo ad esempio il peso dellattacco biancorosso che è stato bilanciato perfettamente tra i componenti del quintetto ed il sesto uomo designato: Beppe Poeta 12,2 punti in 13 gare; Bobby Jones 12,1 punti in 14 gare; Drake Diener 10,9 punti in 14 gare; Ryan Hoover 10,3 come Valerio Amoroso in 14 gare, chiude Goran Jurak con i suoi 9,2, sempre in 14 gare.
La nota dolente viene dal fatto che non è stato dato molto spazio a Bruno Cerella e ad altri ragazzi promettenti e la sconfitta sul filo di lana contro la Sutor.
[b]BENETTON TREVISO: 6[/b]
Era inevitabile che si pagasse dazio al progetto iniziato con molto coraggio questa estate dal Patron Buzzavo.
Impennate vigorose seguite da cali improvvisi. Niente di nuovo sotto il sole quindi nel momento in cui segui la linea verde ed avanti a tutta birra con ora la timone un esperto dellanimo giovanile, quel Jasmin Repesa che così tanto bene ha lavorato con giovani prospetti anni fa in Croazia.
Certamente linaspettata dipartita di Frank Vitucci ha fatto storcere un po il naso, la dirigenza della Marca avrebbe dovuto e potuto evitare un trattamento così aspro ad un bravo professionista come il coach italo-canadese il quale ha dato comunque unimpronta al roster. Ammirato il diamante grezzo lituano Montiejunas nel suo genio ma anche, al momento, nella sua sregolatezza, è stato comunque il solito Gary Neal (19,6 punti a partita), a frustare spesso la retina avversaria mentre i ragazzi italiani, Dani Hackett, Gentile, Sandri e De Nicolao, hanno a volte incantato ma a volte anche accusato pause di riflessione.
Plauso alla solidità del duo Wallace-Nicevic mentre il duo slavo, Kus ed Hukic, chiamato a fungere da chioccia, dopo un avvio stentato (soprattutto per il primo), ha lentamente preso coscienza del proprio ruolo dando anche sostanza e non solo esperienza.
Flessione letale e F8 mancate, peccato, ma ci sta.
[b]AIR AVELLINO: 7[/b]
Se non avesse preso la paga, ed anche cospicua, in quel di Cantù nel primo turno del nuovo anno in uno scontro-diretto di medio alta classifica, il girone dandata della Scandone Avellino avrebbe avuto del quasi sensazionale.
Partita tra i se ed i ma di tutto il gotha del movimento, la squadra affidata a Cesare Pancotto è riuscita a piazzare un devastante quanto significato record di 6 gare iniziali vinte su 6 sfoggiando anche un certo Dee Brown che, non sarà forse un playmaker dalle letture esaltanti ma che si è rivelato dannatamente e tremendamente efficace nel ruolo.
Poco più di 16 punti di media a partita, 5,1 assist a gara, behNon male !!!
Per non dimenticare Chevon Troutman, poco bello forse a vedersi stilisticamente parlando ma di notevole peso specifico sotto le plancie ed anche secondo realizzatore della squadra con 12,3 e ben 7,5 rimbalzi.
Scommessa vinta anche per la coppia polacca, assolutamente inedita per il nostro campionato, Szewczyk (5,6 rimbalzi a gara), e Dylewicz; benissimo il giovanissimo De Marcus Nelson, terzo realizzatore ed eversore della storica vittoria a Roma con 3 triple micidiali nei momenti topici di quella gara.
Bravo Lowers con il suo 41,3% dalla lunga distanza, sotto tono, ma anche perché frenato da un infortunio, il gioiellino turco Akyol.
[b]NGC CANTU: 7,5[/b]
Ottimo girone dandata per la principessa delle società di provincia del nostro basket.
Ottimo soprattutto il lavoro di Andrea Trinchieri che è riuscito ad ottenere il massimo sia dagli esperti che dalle giovani promesse. Peccato per la fuga in America di Otheyus Jeffers, unico neo di un girone sontuso.
Certo, forse Nicolas Mazzarino come migliore realizzatore non è indubbiamente un forte vento di cambiamento o di novità ma i numeri, i freddi e sacri numeri danno alla NGC un ruolo di primo piano nellodierna Lega e luruguagio si è finalmente ritagliato un ruolo di autentico trascinatore del quale in passato si faceva fatica ad intravedere.
Ma forse il nome nuovo che ha stupito più di tutti è riconducibile a Benjamin Ortner.
Arrivato a dir poco in punta di piedi dalla fallimentare stagione udinese, laustriaco nativo di Innsbruck sta viaggiando a delle cifre di assoluto rilievo: 12,4 punti a partita (secondo miglior realizzatore di squadra), 4,9 rimbalzi a partita, valutazione media di 13,7 a gara.
Benissimo anche Maarten Leunen che viaggia a 64,8% da 2 e 40,4% da 3, concretezza e caparbia al servizio della squadra.
Menzione con encomio anche a Jerry Green, molto maturato dopo lincredibile stagione di Rieti dello scorso anno. La solita visione di gioco si è ulteriormente affinata anche se il numero totale di 3,8 palle perse di media a gara deve essere migliorato.
Bene anche Manuchar Markoishivili, capace di ergersi a protagonista soprattutto in situazioni complesse, positivo i suoi 10,4 punti a partita. Applauso infine per lottimo Michele Mian che tira da 3 con la formidabile media del 63,2%, senza parole per uno della vecchia guardia simbolo di una pallacanestro italiana che cerca, nel suo piccolo, di non ammainaire completamente bandiera.
[b]ANGELICO BIELLA: 7[/b]
Alla fine dello scorso campionato si applaudii a lungo limpresa della piccola Biella giunta in semifinale dopo aver eliminato la corazzata Virtus Roma, poi arresasi a Milano ma dopo aver smantellato o quasi il roster, molti dubitavano che i piemontesi avessero trovato la forza per riconfermarsi a certi livelli.
Ed invece eccoci qui a constatare come il lavoro di coach Luca Bechi e del Presidente Atripaldi sia di nuovo di livello elevato e che paga bei dividendi finali.
E finalmente una squadra che si erge a protagonista grazie ad un giovane cestista italiano, quel Pietro Aradori che scrive in media ogni domenica 17,7 nella casella dei punti segnati, addirittura con 46,6% da 3.
E la stagione per lui della definitiva consacrazione, cresciuto parecchio e sensibilmente anche nelluno contro uno e nel ruolo difensivo, lacuna che ieri gli si faceva notare; ma sarebbe ingeneroso tacere dellottimo girone di Joe Smith, dettaglio questo forse che non fa notizia vista la costanza con cui Joe ha giocato nellanno solare 2009, viaggiando a 15,1 di media a gara.
Comunque un dato è certo: Biella riesce a dividere molto bene il proprio score allinterno del roster vedendo le medie realizzative del redivivo Matteo Soragna (9,1 punti a partita), Pervis Pasco (8,3), Sven Schlutze (7,1), e Luca Garri (6,8), segno che bisogna poi sempre marcare, e bene, questi giocatori se si desidera portare a casa la vittoria.
Peccato per qualche sconfitta interna di troppo (Teramo e Pesaro), e per l’ultima a Ferrara perché oggi la classifica avrebbe potuto riservare un lato ancora migliore e soddisfacente di quello odierno, e peccato per la dipartita di Fred Jones tagliato a causa dei troppi malanni subiti dallex NBA, peccato perché linserimento nel nostro basket era parso più che compiuto.
[b]CANADIAN SOLAR BOLOGNA: 7[/b]
Lino Lardo, chiamato al capezzale di una delle Grandi storiche del nostro basket, ha fatto decisamente un buon lavoro. Dopo la delusione di essere stati a quasi un canestro dallo battere Siena nella finale di Coppa Italia ed aver avuto la netta percezione che la finale scudetto fosse, ad un certo punto della stagione, cosa quasi fatta, ma per vederla poi sfumare miseramente, ci voleva il sano realismo del coach di Albenga ha ridato allambiente la voglia di ricominciare partendo anche da nomi meno roboanti.
Cera scetticismo su questa nuova Virtus dopo lennesima stagione del rilancio non avvenuto e la gestione del roster è da ritenersi soddisfacente. David Moss, ad esempio, ha mantenuto appieno le promesse della vigilia (miglior marcatore della squadra con 13,4 di punti di media a partita), ed il recupero dellatteso Andrè Collins, dopo il brutto infortunio dinizio stagione, sta anche creando quel collante indispensabile tra roster e pubblico, fattore a Bologna di grande importanza.
Aggiungeteci poi la sorpresa Maggioli e la conferma del finnico Koponen (che viaggia a quasi il 58% di media da 2), che sta facendo vedere tutto il bene di cui si diceva di lui allorquando approdò 18 mesi fa in Italia tra la miscredenza dei più.
Bene Sanikidze, un po meno esplosivo dopo i fasti numerici di Pesaro Leroy Hurd, probabilmente il minor minutaggio lo ha penalizzato perché le doti di realizzatore sono fuori discussione (solo 9,9 di punti a partita, esattamente come la media di Dusan Vukcevic però con quasi 7 minuti in più di gioco a partita ).
Stonano comunque, nel buon quadro complessivo del girone dandata, le due sconfitte casalinghe subite contro le storiche antagoniste, Treviso e Milano, ma lo scarto finale subito dalla V nere non è poi così proibitivo ed è possibile pensare che al ritorno lo scarto si possa ribaltare a proprio favore.
Non suoni a disonore i quasi 30 punti presi a Siena, non fanno notizia.
[b]ARMANI JEANS MILANO: 7[/b]
Terzo posto finale in graduatoria per lAnti-Siena designata nonchè vice-campioni d’Italia.
Bene ma non benissimo.
Se la si vede sotto lottica del nuovo da roster dassemblare ed al quale dare unanima si direbbe bene ma se si guarda la visuale dal lato di qualche sconfitta contro potenziali antagoniste (Caserta e Roma soprattutto, quella contro Siena era prevedibile), e la sconfitta allesordio contro i nemici di sempre di Varese, il non benissimo è dobbligo, assommando poi anche leliminazione dalle TOP16 in un girone neanche irresistibile.
Piero Bucchi ha lavorato positivamente per far coesistere il blocco tricolore con lasse lituano-americano del roster ma francamente, tolto il solidissimo apporto di Petravicius (10,8 punti a gara in 17 minuti di utilizzo), e le prestazioni soddisfacenti di Morris Finley (miglior realizzatore della squadra con i suoi 14 punti a partita ma ai box per infortunio), si può tranquillamente dire che Maciulis, Hall ed Acker (si aspetta la guarigione da questultimo per vederlo allopera una volta per tutte al massimo del suo valore), avrebbero potuto dare di più, molto di più.
Ecco che allora molte speranze sono riposte nella classe e nel lavoro di Sani Becirovic che ha già fatto vedere finora, nelle due sole gare dimpiego al suo ritorno in Italia dal dopo-Roma, che può essere quella chiave di volta che serve a questo roster, e non solo in termini di punteggio ed assist.
Capitolo a parte merita il blocco italiano che, contrariamente a quanto accade a Roma, sta dando delle buone risposte. Buonissimi finora Mancinelli (da migliorare il pessimo 22% da 3), e Rocca (secondo miglior rimbalzista della squadra con 5,3 salti a partita alle spalle di Hall, 6,4 a partita), bene Bulleri dopo un avvio stentato a causa di qualche malanno e bene anche Mordente.
La bella notizia è Jeff Viggiano: litalo-americano di Hartford ha percentuali stellari da 2 (70%), perché riesce a scegliere tiri ad alto coefficiente di realizzazione ma aldilà di questo ha dato una bella risposta a quanti dubitavano di lui. Cè comunque ancora da fare, poco ma sicuro, per tentare di avvicinarsi a Siena.
[b]PEPSI CASERTA: 8[/b]
Nonostante la brutta sconfitta, nellultima prestazione del girone di ritorno, al Pala Lottomatica, la vera sorpresa del campionato è questa Juve Caserta di Pino Sacripanti.
Si doveva puntare ad una salvezza tranquilla e meno tribolata rispetto a quella dellanno scorso, magari strizzando locchio alla zona playoffs. Ed invece è arrivato un secondo posto in classifica che, automaticamente, porta la Juve Caserta in un ruolo di antagonista principale rispetto a Siena alle prossime F8 e che rende merito al lavoro di chi si dedica in silenzio al nostro sport allestendo un gruppo di lavoro con sapienza e competenza.
Un vecchio marpione del parquet come Jumaine Jones, una coppia di promettenti guardie-play come Bowers (12,3 punti a gara), ed Ere (15,9 punti a partita, miglior marcatore), un play esperto e maturo come Di Bella che tira da 3 con il 44% e che viaggia con un lusinghiero 2,3 assist a partita.
Anche Andrea Michelori ed il polacco Koszarek (69% da 2), hanno portato un considerevole contributo alla causa compattando un gruppo che fa della tenacia, della rapidità desecuzione e della forza fisica il proprio carattere distintivo. Senza poi dimenticare lapporto silenzioso ma efficacissimo del canadese Doornekamp che di solito sincolla allattaccante avversario con buoni risultati finali.
Le dolenti note sono venute, in questo girone dandata, da alcune prestazioni sottotono soprattutto fuori dal Palamaggiò, ad Avellino, a Teramo (clamorosa la sconfitta subita da una situazione di +15 a 5 minuti dalla fine), a Roma dove effettivamente qualcosa non gira per il verso giusto se le pieghe della gara non vanno come stabilito ma sono peccati che si possono perdonare a questa squadra che, a nostro avviso, merita di essere applaudita a lungo per il gioco ed i valori che ha espresso.
[b]MONTEPASCHI SIENA: 10[/b]
Per il secondo anno di fila Siena termina il girone di andata senza sconfitte.
Ormai non ci sono più tanti sostantivi per descrivere limpatto, la consistenza e limpresa che partita dopo partita compiono i ragazzi del neo-coach della Nazionale, Simone Pianigiani. Sbalorditivi ? Invincibili ? Alieni ?
Scegliete voi, personalmente ci limitiamo solo a far notare che, ad esempio, il miglior realizzatore è Lavrinoviç con 16,2 punti a gara (disputate però solo 11 sulle 15 del girone), quando il lituano non entra mai nel quintetto iniziale.
Ed in lui si potrebbe impersonificare il proverbiale detto cestistico per cui chi entra dalla panchina, o il sesto uomo di solito, deve risolvere il problema che al momento si pone agli occhi del coach nello svolgimento dellincontro.
Oppure, per esemplificare e magnificare questo straordinario nucleo di lavoro, potremmo affermare che questa estate non tutti i tecnici erano convinti circa la validità dellacquisto di David Hawkins di poter surrogare il partente Rimantas Kaukenas, formidabile sesto uomo storico della Montepaschi sino allanno scorso; ebbene Il Falco, anche e soprattutto grazie al sistema Siena, ha smentito tutto e tutti viaggiando vestendo fin da subito il ruolo lasciato dal lituano e realizzando 12,6 punti di media a partita, secondo miglior realizzatore alle spalle di un mortifero Romain Sato (che viaggia a 12,7 a partita).
Ed anche linserimento di Zizis si è rivelato una scelta azzeccata e felice. Insomma, nulla di nuovo sotto il sole.
Fabrizio Noto/FRED