Roma, 20 dicembre 2014 – Posticipo serale di domenica al Pala Tiziano tra Roma e Milano, mai una gara banale o qualunque quella che si disputa tra le due metropoli che si contendono da sempre non solo una partita ma anche qualcos’altro d’intangibile: supremazia metropolitana all’interno di un movimento che vede le proprie capitali tecniche lontano dai due grossi agglomerati urbani ? Politica, storia, intanto domani sera è assai probabile che si possa assistere ad un match di livello, una partita da battaglia con un valore importante, un significato ancora più forte perché Milano ha lo scudetto sul petto dopo anni ed anni, quello scudetto che Roma aveva sognato due anni fa circa ma che le è sfuggito per poco.
ACEA Virtus Roma
Applausi in Eurocup (la gara di mercoledì sera contro l’Oldenburg persa non ha proprio alcun valore anche se a perdere non ci sta mai nessuno), con qualificazione al primo posto nel girone C ma mugugni in Italia. Anche l’ultima sberla presa sabato scorso ad Avellino, e presa in un modo doloroso, ha ratificato che questa Virtus Roma nonostante abbia delle grandi potenzialità tecnico-tattiche, oggi ha dei limiti mentali che si evidenziano molto di più in campionato.
La sconfitta di Avellino ha inoltre confermato che questa squadra non può e non deve avere cali eccessivi di tensione durante una partita specie in trasferta, non c’è quel livello di talento offensivo che le consente di sopperire magari a delle pause in difesa o di scarsa produzione offensiva che possono anche essere fisiologiche viste le date di nascita della maggior parte del roster escludendo Bobby Jones, Kyle Gibson, Capitan D’Ercole e Rok Stipcevic. Un lavoro di sistema che Luca Dalmonte sta facendo venir fuori in maniera prepotente ma che necessita della massima e rigorosa applicazione altrimenti si buca la gara.
Al PalaDelMauro quindi è andata di scena una Virtus Roma troppo abulica nei primi due quarti che ha consentito ai padroni di casa di turno, per l’ennesima volta e non solo lontano dal Pala Tiziano, di poter gestire il timin’ della gara a proprio piacimento. Protagonista in negativo colui che dovrebbe dare quel qualcosa in più producendo qualità ed anche quantità nella qualità specie in fase di possesso, sto parlando di Brandon Triche. L’ex-Syracuse è al momento in campionato croce e delizia dell’ACEA, produttività in termini di punti buona ma non eccelsa (9,8/gara), partendo dal presupposto che si tratta di una combo-guard più che un playmaker (non male, ad es., i 3,4 assist/gara serviti). L’impegno del ragazzo non si discute ma ci vuole ben altro a questi livelli oltre all’impegno per emergere, quello che ad esempio riesce molto meglio al nostro in Europa dove in alcune gare ha letteralmente dominato le partite, vincendole quasi da solo. Più cervello freddo e cuore caldo, ecco cosa ci vuole, per diventare quel fattore dominante anche in campionato che molti tifosi romani vorrebbero vedere.
Roma lo aspetta, sa quanto possa essere condizionante il suo livello di gioco e di rendimento in questo roster e chi lo sa che proprio domani sera non sfoderi una prestazione che possa conciliare, unire finalmente prosa e poesia, pane e companatico. Intanto l’ACEA non può più concedersi tanti passi falsi in campionato anche se le Final 8 di Desio non sono mai state un obiettivo dichiarato quanto invece i Playoffs. Battere Milano sarebbe un sogno, potrebbe addirittura rappresentare una svolta emotiva nella stagione specie per i molti ragazzi alle prime esperienze nel basket pro di livello come Melvin Ejim o Jordan Morgan un’iniezione di fiducia che potrebbe trascinare in positivo anche un ambiente un po’ sonnecchiante. Ma servirà un impresa, ci son pochi dubbi a riguardo anche se questa Roma in casa non ha mai fatto divertire nessuna avversaria.
Banale cosa dovrà fare Roma per battere l’avversaria: concentrazione, dedizione, voglia, cattiveria agonistica, idee chiare e, possibilmente, evitare di sparacchiare dalla lunga senza costrutto perché innescare la transizione milanese con belve assetate di sangue come Brooks o Ragland con Gentile più Moss potrebbe equivalere a morte certa, anche prima del quarto suono della sirena. E limitare il più possibile le palle perse, facile a dirsi..
Laconico e molto stringato nelle sue consuete dichiarazioni pre-gara Luca Dalmonte:
«Conosciamo tutti forza, valore, qualità, quantità e il livello, da Eurolega, dell’EA7. Dovremo giocare una partita di grande equilibrio tra l’aspetto tecnico-tattico, tendente a inquinare i punti fermi di Milano, e la capacità mentale di andare con la volontà oltre i nostri limiti».
EA7 Olimpia Milano
Non ci sarebbe partita a bocce ferme, troppo profonda e forte Milano per generare illusioni di vittoria alla Virtus ma lo schiacciasassi meneghino potrebbe incappare in una serata stile Avellino di circa un mese fa. Sperare all’ACEA con costa nulla, certo sarà difficile averla vinta contro la miglior squadra in Lega al tiro da due (55,8), la squadra che vanta l’attacco più prolifico (85,7), la squadra che tira meglio dalla lunga (39,7) e con l’asse play-pivot più forte del campionato, protagonisti Joe Ragland e Samardo Samuels: miglior plus-minus per l’ex-play canturino in Lega e terza miglior valutazione globale per il centrone milanese che in campionato sta letteralmente trascinando spesso e volentieri i compagni alla vittoria.
Aggiungiamo poi la devastante vena offensiva di due ali come Marshon Brooks e del ritrovato lituano errante (a giudicare dai 29 punti di Turow in Eurolega due sere fa), Linas Kleiza, che possono spezzare in due qualsiasi gara se gli viene concesso tempo e lucidità d’azione. Niccolò Melli ormai è un punto di forza con il suo 45,5% dalla lunga ad esempio (a chiedere a Varese notizie in merito), e per fortuna che non c’è ancora Dani Hackett che deve scontare la sua squalifica per le ben note vicende ma c’è poco da rallegrarsi quando si pensa a Capitan Gentile od al David Moss che silente, cercando di non farsi notare più di tanto, si piazza dall’angolo a sparare le sue triple che uccidono ogni voglia di combattere nell’avversario perché di solito arrivano nei momenti topici delle partite.
Punti deboli di Milano? L’avversario che deve temere lo squadrone di Luca Banchi è se stessa e non è retorica. Ok, Shawn James non è ancora a regime a causa dei suoi malanni fisici e soffre contro avversari potenti e rapidi ma sta tornando, le sue lunghissime braccia son sempre una seria minaccia per gli attaccanti che s’avventurano nel pitturato. Forse Bruno Cerella a volte si prende della pause mentre Trenton Meacham cerca di adattarsi ad un ritmo di gioco che forse mal digerisce ma tolto questo, ricordando poi che se il Gaucho prende fiducia e ritmo può fare molto male sui due lati del campo.
Un bel rebus per l’ACEA come del resto per le altre 15 squadre della Lega, ecco infine le parole di Luca Banchi a presentare il match:
“Presentare la gara di Roma obbliga a sottolineare come i nostri avversari siano stati capaci fin qui di ottenere tra campionato ed Eurocup un percorso quasi netto nelle gare casalinghe. Il fattore campo, l’aggressività, l’atletismo e la versatilità dell’organico di Roma saranno i fattori chiave da considerare per interpretare al meglio un match molto impegnativo”.
Precedenti: sono 89 le sfide tra le due squadre metropolitane e sulle 44 giocate a Roma i padroni di casa ne han vinte 23, quindi sostanziale equilibrio con le 21 dei meneghini. L’anno scorso vinsero i padroni di casa grazie alle triple di Jimmy Baron in un match bruttino…
Arbitri: Enrico Sabetta (Termini, CB), Dino Seghetti (Livorno), Guido Mark Bartoli (Trieste).
Si gioca: Pala Tiziano ore 20:30 domenica 21 dicembre con diretta su RaiSport
Fabrizio Noto/FRED
@FaberNoto