Varese, 26 aprile 2015 – Vittoria per la Openjobmetis, che trova un inaspettato eroe in Stanley Okoye (22 punti e 9 rimbalzi) e chiude la terza vittoria consecutiva. Basile e compagni vedono sfuggire la partita nell’ultimo minuto di gioco, dopo essere stati a stretto contatto per tutto la durata dell’incontro. Varese raggiunge il dodicesimo posto, mentre Capo d’Orlando scende al quattordicesimo.
Primo possesso e primo tiro per Varese, che come solito sfrutta l’uscita dai blocchi di Rautins ma stavolta non riesce a concretizzare. Henry scappa in contropiede e subisce il fallo di Maynor, dalla lunetta porta a casa un solo punto. Stesso schema dall’altra parte, ma questa volta Rautins realizza. Sandro Nicevic freddo ai tiri liberi, due punti per lui. Gioco da tre punti conquistato da Jefferson che mostra un ottimo uso del perno sotto canestro. Quasi raggiunta la metà della prima frazione di gioco, Griccioli chiama time out con i suoi in svantaggio 10-6. Contropiede lanciato da Lehto e chiuso da Okoye. Poderosa schiacciata di Hunt, seguita da un appoggio in contropiede di Henry: punteggio sul 12-10 e match in pieno equilibrio. Tripla di Casella, appena entrato dalla panchina a trenta secondi dalla fine del primo quarto. Henry ruba in rimbalzo sul tiro sbagliato dal suo compagno e si conquista un fallo, portando Capo d’Orlando a -3. Sul 18-15 infatti si chiude il primo periodo, con le squadre che si sono contenute, senza forzare troppo in attacco e con la giusta pressione in difesa.
Con un jumper da centro area è Okoye ad aprire le danze, ma Tyrus McGee ribatte subito con una bomba da dietro l’arco. Trascorsi tre minuti il punteggio è di 24-20 per Varese, poi Callahan subisce fallo e va in lunetta, da dove esce con il 50%. Da tiratore eccezionale quale è, Gianluca Basile segna una tripla dall’angolo. Maynor inventa il primo alley oop di serata, concluso da Jefferson. Con i primi due punti di Diawara, Varese va in vantaggio 29-23, ma Hunt con un’altra grande schiacciata riduce il vantaggio. Due volte McGee ed è parità, ma Maynor si fa perdonare l’errore difensivo con una tripla. Henry con una gran palla rubata si lancia in contropiede, chiudendo con un inchiodata al ferro e raggiungendo il vantaggio 33-32. Campbell in lunetta ad un minuto dal termine, ma fa 0/2. Primo Okoye e poi Henry, ma il divario rimane lo stesso. L’orlandina chiude avanti 35-34 questo primo tempo: nel secondo quarto Henry e compagni hanno mostrato un livello di energia superiore ai padroni di casa, riuscendo a imporsi grazie ad un’infinità di contropiedi.
Continua la grande partita di Okoye, che apre il terzo quarto riportando in vantaggio Varese, poi aumentato dai due tiri liberi di Kangur. Henry raggiunge la doppia cifra e riporta i suoi sotto di un punto. Ci pensa Pecile a rimettere la testa avanti, Upea che guida 39-38. La partita continua a botta e risposta, Capo d’Orlando si mette a zona e Varese fatica a adeguarsi ma poi trova altri due punti di Stan Okoye. Sulejmanovic in meno di un minuto va due volte in lunetta, sbagliando tutti e quattro i tentativi. Lehto riesce invece a convertirli entrambi, come Rautins dopo di lui, e Varese agguanta il nuovo vantaggio 50-43. Openjobmetis che tiene il vantaggio ma Capo d’Orlando non molla e rimane sempre a contatto. Terza frazione che si chiude 56-50 sul canestro di Nicevic. Varese riconquista il vantaggio grazie all’apporto di tutta la squadra e di uno splendido Okoye, Capo d’Orlando non riesce a mettere l’energia della seconda frazione e soffre la partita piatta dei suoi veterani, che per ora non hanno ancora dato molto alla squadra.
Chiamato in causa, Soragna mette subito una tripla. Lehto segna da tre ma poi perde Mcgee che segna e porta i suoi a -4. Craig Callahan letale da dietro l’arco, ma Campbell non si fa distrarre e vola indisturbato al ferro. Mcgee continua il grande lavoro fatto a rimbalzo offensivo, guadagnandosi due punti di puro agonismo: punteggio 62-59. Fallo di inesperienza di Casella che manda ai tiri liberi Basile, che su tre tentativi ne realizza due. Varese ha già esaurito il bonus di falli con ancora più di metà quarto da giocare, mentre gli avversari hanno ancora tutti i falli da utilizzare. Mcgee segna da tre e riconquista il vantaggio per la prima volta nel quarto, 62-64. Time out per Caja. Rientrato dalla panchina, Okoye prende un rimbalzo in attacco e schiaccia riportando il match in parità e raggiungendo quota 19 punti personali. Inesauribile McGee segna da tre, seguito da Soragna l’azione dopo: 64-70. Maynor accorcia le distanze a -4. Rautins fa esplodere il PalaWhirpool con la tripla del -1. Di nuovo Basile in lunetta, questa volta non manca neanche un colpo, a meno di due minuti dal termine Okoye continua a stupire e con la tripla dall’angolo riporta in parità. Fallo di superficialità di Rautins e ennesimo viaggia ai liberi per il Baso, che sbaglia il primo e segna il secondo. Sul tiro sbagliato da Okoye arriva Kangur, che subisce fallo e segna entrambi i liberi: punteggio 74-73 ad un minuto dal termine. Maynor di ghiaccio appoggia al vetro il +3 a trenta secondi dalla fine dell’incontro. Finale caldo a Varese, coach Griccioli chiama time out per riorganizzare le idee dei suoi giocatori. Tiro immediato di McGee che manca il canestro, rimbalzo di Rautins che viene subito fermato irregolarmente da Basile: 2/2 ai liberi. Fotocopia con protoganista Kangur e Varese porta a casa la vittoria.
Con questa partita gestita con autorità e chiusa nel momento decisivo, si conferma la trasformazione della squadra ad opera di Caja. Terza vittoria in fila per Varese che supera l’orlandina in classifica. I siciliani tornano a casa senza punti ma a testa alta, infatti la gara si è decisa solo negli ultimi minuti e indubbiamente il fattore casalingo ha influito molto nel momento decisivo.
Openjobmetis Varese-Upea Capo d’Orlando: 80-73
Sala stampa
Conferenza stampa: video
Parziali: 18-15; 16-20; 22-15; 24-23.
Progressione: 18-15; 34-35; 56-50; 80-73.
MVP: Okoye: autore di una prova esemplare, dopo tutte le difficoltà incotrate quest’anno ha dimostrato di poter meritare fiducia.
WVP: Hunt: sei palle perse e poca personalità.
Luca Buzzi Reschini