Una serata storta, senza ombra di dubbio. Se ne doveva essere accorto Menetti quando ancor prima della palla a due già rinunciava alla giacca, e non solo per l’atmosfera infernale riservata dal pubblico che riempie in ogni ordine di posto le gradinate del Palamaggiò. Sono 5550 spettatori, tutti vestiti in bianconero, che spingono la squadra verso l’ultima di Pesaro, con una salvezza che vale uno scudetto. Finisce 75-65 e c’è tanto amaro in bocca in casa reggiana per la corsa la verso il secondo posto, specie perché Venezia perde sul filo di lana, dopo essere stata in vantaggio e anche largo, in quel PalaSerradiminigni di Sassari e ha una serie ipoteca sulla seconda piazzola nella griglia playoff. Un peccato, perché una vittoria avrebbe significato sorpasso e possibilità di non dipendere dal risultato altrui domenica prossima. Stasera incidono i 19 punti di Scott, con 4/5 dall’arco conditi da 8 rimbalzi e una presenza sul campo spaventosa. Decisivi però anche Domercant (18 punti) e Ivanov (12+9 rimbalzi). Moore incide con 6 punti, 7 rimbalzi e altrettanti assist. Nella serata storta della squadra reggiana, che chiude con un complessivo 22/58 dal campo (5/26 da tre), si salvano il solito fromboliere Drake Diener, top scorer dei suoi a quota 14, anche se con brutte percentuali, nonché il terzetto italiano Polonara (che aggiunge 9 rimbalzi), Della Valle e Cinciarini che si ferma a quota 10. Ha inciso e non poco la scarsa applicazione dei ragazzi di Menetti in difesa, che stasera non han mai saputo contenere la verve in attacco dei campani.
LA CRONACA: Attacco fermo e affidato ai singoli, difesa pigra e Caserta può scappare in avvio, guidata dal folletto Moore e dall’atletico Scott (8-3). Drake Diener e Lavrinovic, con due forzature dall’arco, muovono il tassametro per la Grissin Bon, che però, nonostante la zona, soffre e tanto gli scarichi per le triple dall’arco dei fucilieri bianconeri che allargano il gap (18-9 al 6’). Cinciarini prova a metterci la faccia, buttandosi dentro con coraggio, ma coach Esposito dalla panchina pesca un Domercant in forma e ha nel post basso di Ivanov una chiave di volta indecifrabile per la difesa biancorossa. Alla prima pausa siamo 26-17. La musica non cambia nella seconda frazione, con la difesa di casa che sale di tono e Reggio che, nonostante costruisca buoni tiri, spara a salve, specie dall’arco. Vitali prima e 8 punti filati di un Domercant stasera sui livelli senesi scavano un solco importante (44-21 al 18’) prima che Della Valle prima e Cervi e Polonara poi, suonino la carica. Alla pausa lunga è 47-28. Ripresa caratterizzata da confusione ed errori da ambo i lati. La Grissin Bon prova a riaprire la contesa, sfruttando l’atletismo e la mano calda di Polonara, ma sulla sua strada trova uno Scott che segna da qualsiasi posizione e che con tre triple ricaccia ben oltre il ventello Reggio Emilia al 25’ (56-33). Sotto un treno e con le spalle al muro, sono i ragazzi di Menetti con maggiore faccia tosta ad uscire dal guscio: la grinta di capitan Cinciarini, che va col gioco da tre punti e una fiammata di Della Valle, riportano di nuovo la squadra ospite a contatto, sfruttando anche qualche minuto di riposo dei titolarissimi di Esposito. E’ un break di 2-12, che riapre la gara, prima della schiacciata di Domercant. All’ultimo stop and go siamo 63-51. Caserta abbassa le sue percentuali, Reggio la costringe a tiri forzati, ma non riesce a concretizzare in attacco. Diener illude i suoi con la tripla del -9, perché Domercant risponde con egual misura mandando in visibilio il Palamaggiò. Ed è questa l’ultima pietra di una gara che si avvia stancamente verso un quarto periodo di solo garbage time. Della Valle è l’ultimo dei suoi a mollare, riuscendo a ricucire fino al -14 (72-58), ma il resto è solo guerra di liberi, con Caserta che si limita a gestire e la Grissin Bon che rintuzza fino al 75-65 finale.
PASTA REGGIA CASERTA – GRISSIN BON REGGIO EMILIA 75-65
Parziali: 26-17; 21-11; 16-23; 12-14
Progressione: 26-17; 47-28; 63-51; 75-65
Tabellini
Sala Stampa:
Menetti:
Che dire. Complimenti alla Pasta Reggia Caserta per la gara di stasera, ma anche per il campionato che sta facendo, nonostante i tanti problemi che ha dovuto affrontare e la situazione di classifica che sembrava tragica fino a poche settimana fa. Battere, e farlo con merito, due squadre come la nostra e, settimana scorsa, Sassari, che oggi ha vinto con Venezia, significa senza giri di parole che questa è una squadra che, gara dopo gara, sta salendo di livello e mettendo in piedi i suoi mattoncini nella corsa alla salvezza. Abbiamo pagato tantissimo nel primo tempo specie in difesa, dove abbiamo subito la loro intensità e aggressività, specie dal perimetro, senza essere capaci di risponde da par nostro in attacco, con percentuali basse anche se le costruzioni di tiro non erano poi così malvage. Nel secondo tempo eravamo riusciti a trovare il nostro equilibrio, con buone soluzioni in attacco e una difesa pressing che li aveva messi in difficoltà, ma al cospetto di giocatori come Domercant, che sono autentici fuoriclasse, non puoi che inchinarti. I suoi punti hanno spezzato la nostra rimonta e di fatto han segnato la gara. Ora abbiamo la nostra settimana per prepararci al meglio prima dell’ultima sfida in casa con Brindisi, ma il discorso non deve certo finire qui: vogliamo anche guardare oltre l’ostacolo e in questo senso anche gare storte come quella di stasera possono aiutarci. Dobbiamo fare di tutto per affrontare sempre al meglio delle nostre possibilità anche partite in ambienti caldi come quello di stasera, specie perché quasi sicuramente finiremo al terzo posto e quindi saremo costretti ad andare a guadagnarci le vittorie in trasferta. Sicuramente e questo è di sicuro un aspetto che approfondiremo in settimana: dobbiamo saper rispondere alla fisicità di squadre come Caserta che si snodano su tanto pick and roll e su un lungo portante come Ivanov. Siamo sbilanciati sul perimetro e non abbiamo saputo servire a dovere, Lavrinovic che è il nostro leder in questa fattispecie. Alla fine la differenza si legge nelle statistiche e nelle percentuali di tiro, ma sarebbe stupido e frettoloso definirla così. Infatti non vanno nascosti i tanti meriti di Caserta, che stasera ha dimostrato tutto il suo potenziale, mettendoci in difficoltà con le sue letture offensive e non offrendoci mai situazioni di tiro pulite per il nostro attacco.
Esposito
Abbiamo giocato in modo diverso nei due tempi, ma comunque una buonissima partita. Nel primo tempo siamo stati perfetti in attacco, ma bisogna anche dire che abbiamo subito da una squadra come Reggio che ha tanto talento a disposizione. Nel secondo tempo abbiamo abbassato la nostra intensità, essendo però bravi quando serviva a buttare palle dentro importanti o a fare quella giocata difensiva per togliere loro l’inerzia. In particolar modo Ivanov e Vitali, che magari non leggerete al top del tabellino marcatori come solitamente, hanno giocato una partita in difesa importantissima.
Abbiamo dimostrato che questa squadra ha qualcosa in più rispetto a quello che dice il campo o la classifica e stasera ci ha dato una grossa mano il pubblico e sinceramente al momento in Italia non credo che si trovi un palazzetto come questo. Questa squadra, per tutto quello che ha passato, per come ha reagito e come sta giocando, merita la salvezza, ma come sempre, i ragazzi hanno ancor ai piedi a terra e sanno che da martedì si ritorna a lavoro da zero e si comincia a preparare la partita di Pesaro. Stasera abbiamo avuto un contributo da tutti, anche da quelli che di solito non hanno grande minutaggio, come Tessitori e Tomassini, bravi a farsi trovare pronti quando sono stati chiamati in campo, specie anche in fasi decisive della gara. Tessitori è stato bravo a non far sentire la mancanza di una colonna come Ivanov e Tommasini, ancora una volta, ha dimostrato che il suo ruolo è quello di guardia. Ma non posso limitarmi a loro se devo fare dei nomi. Come non citare Ron Moore che ha gestito la squadra perfettamente con le sue letture, ma soprattutto Henry Domercant che, tra condizione approssimativa, infortuni su cui è stato costretto a forzare, e qualche serata storta al tiro, si era visto piovere addosso tutti gli insulti del mondo, e invece stasera in una gara cruciale, ha dimostrato di avere una qualità superiore alla media, e non è che tutte le squadre hanno uno come lui. Ora guardando la prossima decisiva partita, non vi nascondo che sarà una grande emozione, ma non la considero la tappa più importante della mia carriera da coach, ma le motivazioni non sono quello che pensate: è la mia prima esperienza in A1, ma quello che mi emoziona ogni giorno è la possibilità di allenare la squadra della mia città. E non vi nascondo che la gara di Pesaro per me è un po’ come la gara scudetto di Milano. Voglio provare a regalare un nuovo sogno alla dirigenza che mi ha dato questa opportunità e alla città, un sogno fino a qualche settimana fa impossibile. E sul punto di penalizzazione, che verrà deciso in settimana e che potrebbe portarci a +2 su Pesaro, vi rispondo senza mezzi termini: fin da quando ci è stato inflitto, la squadra ha dimostrato che se ne sbatte altamente, abbiamo sempre pensato a fare i nostri due punti e magari mettere il naso alla fine davanti a Pesaro, di 1, 2, 3 punti, anche pari con la differenza a nostro favore non ci importa. La società ha dimostrato che ha fatto tutto nei tempi e si sa che i tempi burocratici sono di solito lunghi, aspettiamo il verdetto ma siamo consapevoli che a Pesaro sarà comunque una gara in cui scendere in campo concentrati e andare a vincere.
Polonara
La gara si è decisa nei primi due quarti, quando il loro attacco ci ha spazzati via, creando un solco che era di 19 punti, difficilmente recuperabili quando sei in trasferta e su un campo così caldo. Contro di noi c’era una squadra che ha giocato insieme, senza mai mollare e sapendo sempre trovare la soluzione giusta quando serviva. Abbiamo sofferto sia l’atletismo dei loro lunghi che la circolazione sul perimetro, non siamo riusciti a rispondere difensivamente sul loro pick and roll e quando provavamo a raddoppiare sono stati sempre bravi a trovare l’uomo libero nell’angolo pronto a segnare piedi per terra. Vanno fatti i complimenti a Caserta, perché il suo gioco non dimostra affatto la classifica, ed è sempre bello vedere un pubblico così caloroso che sospinge una squadra. È una sconfitta pesante per noi, ma non serve a nulla rimuginare e fasciarsi la testa. Dovremmo battere Brindisi e sperare in un ko casalingo di Venezia contro Capo d’Orlando per poter ancora sperare nel secondo posto: obiettivamente difficile. Se così non fosse ci teniamo stretti questo 3° posto che ci siamo guadagnati sul campo, con i nostri pregi e i nostri difetti, e ci prepareremo al meglio per la post season, sapendo che sarà difficile e che dovremo imparare a vincere anche su campi ostici e caldi come questo se vogliamo andare avanti e toglierci altre soddisfazioni.
Della Valle
Sicuramente hanno trovato fin da subito fiducia affidandosi al tiro dalla lunga distanza che li ha caricati. Non abbiamo saputo rispondere e poi di fatto è stata una partita nella partita, in cui i parziali e gli up and downs l’hanno fatta da padrone. In questo di sicuro dobbiamo migliorare, specie in trasferta, specie in ambienti calorosi e vicini al campo come questo. Non è una questione di avere un leader o meno, stasera siamo stati solo troppo egoisti e abbiamo cercato ognuno di risolverla da solo. Ci rifletteremo in settimana.
Mvp: Tutta Caserta, squadra e pubblico a cui va un 10 di stima e merito. Sul campo brillano tutti, con Scott e Domercant a fare la voce grossa, ma anche Moore e Ivanov regalano spettacolo. Per Reggio si salva la truppa italiana, con Polonara, Della Valle e Cinciarini ultimi a gettare la spugna.
Wvp: Per Caserta tutti al top, nessuno finisce dietro la lavagna. Incredibile invece dover divere che nell’angolo dei peggiori ci finiscono due lituani dal pedigree notevole come Kaukenas, oggi in serata decisamente no, e Lavrinovic, sterile ed inoffensivo, incapace di dominare in vernice.
Domenico Landolfo