Forse la prima vera gara della serie, se per “vera” si intende una partita con intesità e suspance finale degna dei playoffs. Orlando non va in vacanza e anzi, con una prova finalmente all’altezza, accorcia le distanze portando la serie sul 3-1.
Dopo le vittorie esterne nelle prime 2 gare e la terza agevolmente portata a casa di fronte al pubblico amico, i Celtics non riescono a chiudere qui la “pratica” finale di conference, eventualità che avrebbe permesso agli uomini di Coach Doc Rivers di riposarsi qualche giorno in più e preparare la finalissima. Infatti dall’altra parte, sponda Pacifico degli States, Lakers e Suns si stanno giocando l’accesso all’ultimo atto della stagione 2009-2010 e battaglieranno di sicuro fino a gara 5, essendo la serie sul 2-1 L.A. I piani per Boston si complicano, e una qualificazione con tanto di sweep, apparentemente già conquistata, diventa ora non dico problematica, ma sicuramente più difficile da raggiungere. Orlando avrà la possibilità di riavvicinarsi ulteriormente giocando mercoledì sera gara 5 alla Amway Arena. I Magic sembrano vestire ora i panni di quelli che non hanno più nulla da perdere, e forti di questa “leggerezza” tentare di entrare nella storia come la prima squadra che vince una serie partendo dallo 0-3.
Questa notte Boston non è riuscita a contenere Dwight Howard (32 punti, 16 rimbalzi); nella serie la marcatura di Superman non è mai stata, a dire il vero, la priorità di Rivers, tant’è che nelle prime partite i numeri di Howard non hanno comunque aiutato i suoi a vincere. Quello che invece stavolta è andato a favore dei Magic è stato di certo l’apporto della panchina. In casa Celtics s’è distinto solo Big Baby Davis con un grande 3° quarto, proprio nel momento della rimonta biancoverde, mentre Wallace (4 punti, 0/4 da 3) e Tony Allen (2 punti) non sono riusciti a contribuire con sostanza e qualità come negli atti precedenti di questa serie. Per Orlando invece sono state fondamentali le triple di Redick (12 punti, 3/5 da 3) per respingere gli assalti dei padroni di casa, e i 13 punti di un ritrovato Lewis (2/3 dalla lunga distanza).
La gara si infiamma nel terzo periodo, come detto: con Boston in svantaggio è la sua difesa a salire in cattedra e propiziare i canestri in campo aperto di Ray Allen (22 punti, 5/7 dall’arco) e Rajon Rondo (9 punti, 8 assist). Garnett viene quasi alle mani con Howard e guida la carica con un paio di jumper dalla media-distanza. KG chiuderà con 14 punti e 12 rimbalzi. Ma Redick non ci stà e tiene a distanza i Celtics, insieme ad un ispiratissimo Jameer Nelson (23 punti, 9 assist) capace di trovare spesso al ferro Howard. Big Baby dà il suo contributo e in avvio di 4° periodo i Celtics riagguantano Orlando: è parità sul 74-74. Orlando non molla e riallunga sul +7, prima dell’entrata in scena di Paul Pierce (32 punti, 11 rimbalzi, ma 0/6 da 3): entrata di sinistro e schiacciata a difesa schierata! Allen dall’angolo regala il -2 a Boston e ancora Pierce in penetrazione (nonostante la difesa lo mandi “tatticamente” a sinistra) realizza un gioco da 3 punti. Sull’ 86-86 Boston ha l’ultima chance con 8.5 secondi sul cronometro, ma Pierce si intestardisce, marcato da 3 difensori che gli impediscono di raggiungere in palleggio l’amato gomito destro dell’area: overtime!
Il supplementare è tesissimo e le squadre sembrano non poter mai realizzare un canestro, finchè – evidente segno del destino di questa nottata – Nelson la mette da 3…di tabella! Boston fallisce le successive occasioni e ancora Nelson da 3 porta i suoi sul +6. Sembra finita, ma a 1’46” dalla sirena Ray Allen colpisce ancora dall’arco: 89-92. Carter (3 punti, 1/9 dal campo) dà palla in area a Howard che sposta di peso (ed è tutto dire) Davis, sbaglia la prima conclusione ma cattura il rimbalzo e segna col fallo, fallendo però il libero supplementare. Orlando guida con 5 punti di vantaggio, quando un incandescente He got game esce dai blocchi come solo lui sa fare per colpire nuovamente con la tripla. Boston non molla mai, e torna così a -2. Nelson è costretto a penetrare nell’area avversaria tra una selva di canotte biancoverdi, proprio mentre stanno scadendo i 24″, appoggia al tabellone ma il tiro esce. La difesa concentrata sulla penetrazione della point-guard da St.Joseph’s si dimentica di Howard che cattura il suo 5° rimbalzo offensivo trasformandolo in 2 punti pesantissimi e chiudendo così una straordinaria partita.
Si torna in Florida, come detto, con i Magic che, riacquistata la fiducia necessaria per battersi alla pari con questi Boston Celtics, sperano nel miracolo: non pensate che sia impossibile rivedere le due squadre venerdì sera al TD Garden per gara 6.
Andrea Pontremoli