La partita che sognavamo. E non nel senso di partita da sogno che era stato con Spagna e Germania, ma nel senso di una partita dove gli azzurri hanno fatto valere tutta la differenza tecnica, fisica e mentale che c’era tra loro e un Israele che lascia Eurobasket dopo aver comunque giocato una prima fase da applausi. Non c’è stata davvero mai partita, e le nostre coronarie, dopo aver subito di tutto martedì e mercoledì scorso, ringraziano sentitamente.
Subito in fuga l’Italia, subito tonica in difesa. Subito decisivo un Alessandro Gentile meraviglioso: lo strappo nel decisivo terzo quarto (finito 28-9) è stato suo, fatto non scontato in una serata dove c’era tutta la pressione su di noi, con Gallinari marcato a vista dagli israeliani e tenuto fuori partita e con l’infortunio che, dopo poco più di 10′, ha tolto di mezzo Andrea Bargnani (si attendono notizie per un problema, pare, a un polpaccio). In una situazione del genere, il ragazzo classe 1992, ha dominato la gara in una maniera impressionante per strapotere fisico e tenuta mentale (da sempre uno dei suoi grandi limiti). E ci ha messo anche una concentrazione difensiva decisiva per matare ogni speranza avversaria di stare in partita.
Quando per una settimana ti sei “allenato”senza pause contro squadre del calibro di Serbia, Spagna, Germania e Turchia, arrivare a una partita con una buona dose di riposo e contro una squadra non capace di punire i tuoi errori (minimi stasera, va detto) sembra un sogno. E così, vedere un Israele incapace di punire qualche minuto di passaggio a vuoto offensivo degli azzurri nel primo tempo e poco abile a sfruttare il pick and roll tra Mekel e Fischer, non è sembrato vero.
Così, Danilo Gallinari non è stato costretto agli straordinari, anzi, Marco Belinelli si è limitato al minimo sindacale e al resto ci ha pensato il sopracitato splendido Gentile, assieme a tutti i componenti di un roster che Pianigiani ha potuto ruotare senza problemi, anche grazie all’aiuto di chi è andato in campo: tutti pieni di energia, tutti concentrati anche nei momenti in cui la testa poteva latitare, tutti consci di avere una chance che non si può e non si deve sprecare.
Ora l’attenzione di tutti è su cosa dirà il referto medico di Andrea Bargnani oltre alla vincente di Lituania-Georgia che andremo ad affrontare tra 72 ore. C’è bisogno di tutti. I segnali sono positivi molto al di là della semplice vittoria: la squadra ha dimostrato di aver preso coscenza dei propri mezzi, ha dimostrato di esserci davvero con la testa. Vincere bene oggi era presumibile, ma assolutamente non scontato (chiedere alla Croazia per informazioni).
Ottimo avvio di partita per gli Azzurri, subito connessi con la testa: è la difesa la cartina di tornasole di questa squadra, e la reattività di Bargnani sui cambi, insieme alla prontezza del Gallo negli uno contro uno con Omri Casspi sono un bel segnale. L’attacco, come al solito, viene di conseguenza. Dopo il canestro in avvio di Mekel, arriva subito un 7-0 di parziale, con Bargnani a far pagare la sua atipicità contro Fischer. Belinelli è subito dentro la partita e i primi due tiri equivalgono a 6 punti. Israele cerca molto Casspi, ma perde ritmo in attacco. Anche Gentile si fa sentire e così non c’è bisogno di un Gallinari formato extra large, per un primo quarto chiuso avanti 22-13 (sulla terza tirpla di Belinelli).
Il secondo quarto porta subito al vantaggio in doppia cifra, con un canestro superbo su una gamba sola di Danilo Gallinari. Israele, però, non ha voglia di mollare. Il pick’n’roll è il solito bagno di sangue per la nostra difesa e così anche Mekel infila la sua miglior partita del torneo (13 punti dopo un tempo), ricucendo sul -4 (30-26). Ma il quintetto a rotazioni allargate di Pianigiani (per via anche dell’infortunio che toglie di mezzo Bargnani) è proprietà di Alessandro Gentile, che gioca una secondo quarto eccellente per applicazione e maturità: un paio di difese cinque stelle su Casspi e in attacco tutta la straripanza atletica e fisica che lo contraddisitinguono. Canestri da due e tiri liberi guadagnati in serie e azzurri di nuovo al comando con apparente tranquillità. Aradori, poi, sulla sirena dell’intervallo cattura un rimbalzo offensivo e fissa il punteggio sul 40-30 per gli uomini di Pianigiani.
La differenza che il campo aveva mostrato nei primi 20′ si allarga in tutta la sua immensità in apertura di secondo tempo. L’Italia torna in campo con la pessima notizia dell’assenza definitiva di Andrea Bargnani, ma la cosa non fa differenza alcuna per gli uomini di Pianigiani che viaggiano sulle ali di un Ale Gentile da favola: il ragazzo di Maddaloni fa subito mettere la freccia ai suoi con una tripla e un 2+1 che fa capire a Casspi e soci che non sarà certo l’assenza di un giocatore a invertire i valori in campo. Israele è tramortita, l’Italia invece è al culmine atletico e ne viene fuori un quarto spettacolare. Gentile trascina ed asalta, 18-4 di parziale prima di una tripla di Mekel che, però, accende Marco Belinelli, che infila una tripla da una distanza siderale. Non c’è partita, e il tabellone dopo 30′ conferma: 68-39, si svuotino le panchine, c’è un quarto di finale potenzialmente storico da giocare, un Mago da recuperare e tutte le energie risparmiate adesso valgono oro.
ITALIA – ISRAELE 82-52
Parziali: 22-13; 18-17; 28-9; 14-13;
Progressione: 22-13; 40-30; 68-39; 82-52
MVP: Ale Gentile, maestoso alla faccia della carta d’identità. Chiude con 27 punti, 8/12 al tiro, 5 rimbalzi, 9 falli subiti, +31 di plus/minus. Chapeau.
WVP: Omri Casspi era l’uomo a cui Israele si aggrappava per avere una chance. La dfiesa dell’Italia (ottimamente preparata dallo staff tecnico) lo ha letteralmente soffocato, rendendolo nullo sull’arco di tutti e 40 i minuti di gioco.
Nicolò Fiumi