Cremona si reca a Brindisi per iniziare il nuovo anno e con il doppio obiettivo di dimenticare la L subita in casa vs Milano e di preparare al meglio le F8 di febbraio, conquistate ancora dopo la prima, storica qualificazione dello scorso anno. A Brindisi però non sarà certamente una passeggiata, ecco le parole del coach bianco-celeste a presentazione della gara di domani:
“Giocheremo l’ultima giornata di andata e lo faremo contro Brindisi che, per i molti infortuni che l’hanno colpita, non occupa in questo momento una classifica che esprime quella che è la sua reale forza. Una forza che viene anche dall’avere un bravissimo allenatore, uno staff di cui conosco le capacità e, alle spalle, una città che vive di basket come poche altre in Italia.
Per quello che riguarda la partita, giocheremo contro una difesa molto aggressiva per cui dovremo essere bravi sia nel gioco a tutto campo sia in quello a metà campo, cercando di anticipare sempre la loro organizzazione.
Per farlo dovremo cercare di creare vantaggi sia nell’uno contro uno, sia nei giochi di pick and roll, sia nei giochi di post up.
Per quello che riguarda invece la nostra difesa, prima di ogni altra cosa dobbiamo guardare ai loro giocatori e alle loro capacità individuali. Dobbiamo focalizzare bene i loro punti di forza. Poi dobbiamo tenere i loro uno contro uno per evitare che creino dei vantaggi che sanno sempre sfruttare per il meglio. Questa è una qualità che hanno e che gli è stata trasmessa dall’allenatore. Poi hanno altre due qualità: la prima è la capacità di giocare in post basso. Su questa dovremo essere bravi a difendere sia nell’uno contro uno sia su quello che sanno creare anche sul lato debole. Infine sanno giocare molto bene il pick and roll con gente capace di passare la palla, di attaccare il canestro e di creare tiri.
Ci aspetta una partita a tutto tondo. Mi aspetto una durezza mentale da parte di chi, e parlo di Brindisi, ha, tra virgolette, il diritto alle Final Eight, un diritto che si è conquistata nel tempo. Per questo dobbiamo attivare e lasciare accesi tutti i sensori di pericolo che sono stati la molla principale di queste nostre prime quattordici partite. Poi dobbiamo accettare e reagire al momento che stiamo vivendo, con Gaspardo ancora out e con Cusin influenzato. Dobbiamo grattare nel barile di fiducia che ci siamo costruiti nel corso di questi primi quattro mesi e mezzo. Dobbiamo però essere più esigenti, senza avere momenti di flessione, avere sempre più fame e volontà dei nostri avversari perché questo ci ha permesso di fare finora la differenza”.