Teramo sì teramo no… tanto per riprendere una canzone di Elio e le Storie tese in chiave biancorossa. Quali sono le reali possibilità di questa squadra e dove può arrivare? I proclami di inizio stagione sembrano essere stati ridimensionati da alcune prestazioni alquanto deludenti, ma per una squadra che in primo luogo dovrebbe ambire alla salvezza otto punti sono comunque otto punti ed è, in ogni caso, il migliore inizio dopo quattro anni di massima serie. Certo le disfatte contro Avellino e Capo d’Orlando non fanno stare tranquilli, ma il campionato è lungo e livellato verso il basso, perciò di tempo per migliorare ce n’è ancora. Ma andiamo per ordine: il potenziale offensivo di questa squadra è elevato: tra roster titolare e panchina dovrebbero essere assicurati, a regime, più di novanta punti a partita: Woodward non è ancora al 100%, Hurd ancora soffre di qualche problemino e Janicenoks sta ancora integrandosi al meglio in squadra. Emblematica l’ultima partita in cui il lettone è stato servito benissimo dai compagni e messo in condizione di fare male.
The Storm Nolan ancora non ingrana benissimo, ma la sua figura la fa comunque e può darsi che, vista la stazza, si debba aspettare ancora un pò prima di vederlo come ai tempi di Roseto. Grundy è la vera scommessa: è un primo anno che sta alternando delle buone prove a prestazioni piuttosto deludenti, ma garantisce spettacolo e, soprattutto, certezza dalla lunetta (86,4%), grossa pecca dell’anno passato di Teramo (quest’anno 74,8 contro il 55,9). Infine Leroy Hurd, detto “The Duke” che è alle prese con qualche fastidio che ha grande passione, grande attaccamento e tanto talento da mettere in mostra dopo la bella stagione passata l’anno scorso con Montegranaro. Manca Santarossa, per me anche lui in ritardo di condizione, ma in netta ripresa, sicuramente prezioso difensore e perciò più abile in fase di rottura in una squadra ricca di potenziale offensivo.
Ma anche la panchina non è da meno: quest’anno Bernard sembra essere tornato quello delle grandi sfide, dominatore sotto le plance, con un’agilità recuperata non indifferente, mentre Poeta sta dimostrando sempre di più di essersi adattato alla categoria e di poter fare bene il play,nonostante la giovane età. Janicenoks, lho detto e lo ripeto, è stato un ottimo acquisto, come pure non va dimenticato il grande trascinatore oltre che capitano Gianluca Lulli che, dove non arriva con la tecnica, arriva con il cuore. Infine Coach Dalmonte, il più grande pallino del Presidente Antonetti: un bravo tecnico, che adotta sicuramente buoni giochi, vettori di un basket piacevole e ben costruito. Raramente si vedono grosse forzature, salvo poi i colpi di testa dei singoli come Grundy (19-72 da tre).
Andando invece a fondo nelle prime dieci giornate, sicuramente i tifosi biancorossi avrebbero voluto qualche punto in più, ma due sconfitte sono arrivate contro Siena e Milano, entrambe di misura, che sono le squadre più in forma del campionato, e la terza contro una Capo d’Orlando che sta meritando ampiamente il posto in cui si trova in graduatoria. La vera delusione è stata Avellino con un passivo molto largo e che ha ben evidenziato le lacune caratteriali di questa squadra. Non dimentichiamoci, poi, che il campionato è davvero livellato verso il basso: di americani alla Lynn Greer quest’anno non ce ne sono e molti provengono dalla LegaDue: basti pensare a Sato e a Sly (che mi piace moltissimo, nda), a Jobey Thomas e a Darby.
Insomma, per rispondere al quesito nel titolo, mi sembra di poter dire Teramo più sì che no, il potenziale c’è tutto, si può giocare alla pari con tutte le prime della classe e Roma e Bologna sponda Fortitudo non sono certo inarrivabili, quindi le vere somme le si potranno tirare solo alla fine del girone d’andata, quando si determinerà la griglia per la Final Eight di Coppa Italia.