Per Teramo e Scafati è la partita della svolta: Teramo per uscire dalle zone basse della classifica, Scafati per stoppare il trend negativo delle ultime giornate. Dopo la sonora sconfitta di Udine, gli uomini di Dalmonte scendono in campo determinati a prendersi i due punti contro una delle squadre rivelazioni di questo campionati forti di campioni del calibro di Jack Martinez, Rick Apodaca e “Doom” Lauwers. Il primo quarto si chiude pressochè in perfetto equilibrio (23-20 Teramo), ma dopo un periodo abbastanza altalenante, Teramo piazza un primo allungo, complice una delle numerose palle perse della squadra ospite. Con l’azione spettacolare di Woodward che serve un prezioso assist sottocanestro con schiacciata finale di Bernard si chiude il primo tempo con il risultato di 50 Siviglia Wear 42 Legea Scafati
Dopo l’intervallo lungo, la strada presa dalla partita sembra non essere cambiata: dopo alcuni scambi di palle perse, Teramo piazza un altro mini-break (6-0) che la squadra ospite non riesce a rimontare, a causa anche della pessima serata di Apodaca (appena otto tiri con il 25% dal campo). Al contrario Grundy fa il fenomeno e stavolta non solo piazza il ventello, ma fa girare molto bene la squadra insieme ad un ormai ritrovato Woodward. Ma il finale per i tifosi biancorossi è, come di consueto, al cardiopalma, perchè i teramani non riescono a gestire in maniera adeguata i 18 punti di vantaggio conquistati vista anche la vena di Lauwers (4/6 da tre) che la retina da queste parti la conosce molto bene. C’è da soffrire, ma la lezione di Capo d’Orlando e la batosta di Udine portano molta più saggezza nel team di coach Dalmonte che riesce a non perdersi e a ritrovare il giusto equilibrio per portare a casa due punti che, in occasione della sosta natalizia, sono preziosi come il pane. Ci sarà tempo per recuperare le energie, per apprendere al meglio i nuovi schemi e, soprattutto, di credere di più nelle potenzialità di una squadra che, se non avesse cali di tensione, potrebbe realizzare anche più di cento punti a partita. Per Scafati si nota una scarsa concentrazione, una difesa blanda, debole, con carenza di raddoppi nei momenti necessari, un eccessivo numero di palle perse. Ma l’amante delle statistiche non può fare a meno di notare che anche Teramo ha avuto ben 18 palle perse, appena tre di meno di Scafati.
Chiudiamo con un pò di cifre: sugli scudi naturalmente Grundy (24p. 6a.), seguito da un ritrovato Hurd (15p. 9r.) che con Nolan (17p. 9r.) sfiora la doppia doppia. Bene anche Woodward che continua la sua corsa dichiarata al primato come assist-man con ben 7 palloni vincenti. Anche Beranrd (9p.) e Janicenoks (9p.) apportano il loro mattoncino insieme al solito Giuseppe Poeta che, nonostante veda la serie A ancora con il contagocce, mette insieme qualcosa come un 5 di valutazione in appena 5 minuti giocati. Una nota di merito anche a Santarossa che fa il lavoro sporco, ma recupera quattro palloni davvero preziosi e al capitano Gianluca Lulli che non segna, ma la sua intensità difensiva la fa sentire, eccome se la fa sentire. Pe Scafati, invece, solita prova di Martinez (16p.) ma appena tre rimbalzi, mentre Lauwers fa davvero male non solo con i suoi 18 punti, ma anche per i due giochi di quattro punti portati a casa (e realizzati nda). Bene anche Rombaldoni (13p.), ma sottotono Apodaca, davvero al di sotto del suo standard.
Una nota di merito allo sfortunato Stefano Rajola che ci teneva tanto a fare bene, ma che a causa di un infortunio non ha potuto portare a termine la gara. I tifosi teramani, però, lo hanno ricordato dedicando numerosi cori di riconoscimento a chi ha dato tanto per la causa biancorossa. Adesso arriva la sosta, c’è tempo per tirare il fiato e aspettare il 30 dicembre per un incontro proibito: si va a Bologna, sponda Climamio per cercare di conquistare un altro prestigioso risultato e per dimostare al campionato che in chiave play-off i biancorossi ancora ci credono e se la giocheranno fino alla fine.