[b]Lottomatica Roma PAU Orthez 78-68[/B] (25-19, 42-31, 60-50, 78-68)
La Lottomatica inizia la sua Eurolega dopo qualche mugugno di stampa e tifosi sulla scadente prova, soprattutto dal punto di vista dellintensità, fornita nelle final eight di coppa Italia. Ad aggravare lavvicinamento al match della squadra di Repesa cè anche linfortunio di Dejan Bodiroga. Per supplire a questa importante mancanza è arrivato dal Pamesa di Valencia lex Napoli Jon Stefansonn che ha esordito proprio in questa circostanza assieme all’altro nuovo arrivo Roberto Chiacig.
Roma parte con Cinciarini in quintetto assieme ad Hawkins, Chatman, Tonolli e Askrabic, mentre per il Pau a trazione statunitense partono Miles, Mahinmi, Greer, Harrison e Wright.
Le prime battute di match parlano di una Lottomatica finalmente intensa che si batte su ogni pallone vagante ed è sempre prima sulle lotte di reattività. I francesi vengono da dieci giorni di riposo e sembrano arrugginiti, subendo un parziale piuttosto pesante in apertura di 10-0 firmato prevalentemente da Mire Chatman (ottima la sua gestione) e da un postivissimo Cinciarini con 5 punti e tanta autorità.
Askrabic con un paio di giocate di mentalità mantiene il vantaggio sopra la doppia cifra fino a circa metà quarto, quando poi comincia a trovare spazio vicino a canestro Michael Wright che porta i suoi a -6 al primo mini-riposo.
Gordon al rientro schiera la difesa a zona per provare a confondere le idee agli avversari, ma con lentrata di [b]Righetti[/b] e la vena balistica di Hawkins i risultati si rivelano piuttosto scadenti e la Lottomatica può gestire il ritmo della partita, trovando anche un insolito combattente in Luca Garri che aveva iniziato con qualche incertezza di troppo.
Il terzo quarto sancisce la vera fuga dei padroni di casa che ritrovano lefficacia di Askrabic sotto canestro (20 di valutazione alla fine) e il ritorno di Cinciarini con due punti in fuga solitaria. Sul +16 Roma commette lerrore di rilassarsi e permette agli avversari di tornare al -10 di fine terzo quarto con qualche speranza di portare a casa la parte buona del referto.
Nel momento importante si fa sentire anche il nuovo arrivato [b]Stefansonn[/b] che con un paio di canestri importanti porta i suoi di nuovo ad un confortante +15. Harrison è lultimo ad abbandonare la nave dei verdi e sigla una tripla che costringe Repesa al timeout sul +4 ad altrettanti minuti dal termine, ma gli ultimi e decisivi chiodi sulla bara del Pau li inserisce ancora Stefansonn che con un contropiede e due punti sancisce la vittoria e la partenza lanciata della sua nuova squadra nelle top 16.
[b]MVP: Alex Righetti.[/b] In 19 minuti di utilizzo mette a segno 16 punti e sei rimbalzi, ma soprattutto è larma in più che permette a Repesa di vanificare la zona schierata dagli avversari. Se Rigo gioca con questa convinzione e cattiveria sui due lati del campo, sarà dura lasciarlo in panchina a lungo.
[b]Stats:[/b]
– 0-5 da 3 e 7 punti, ma 18 di valutazione per Luca Garri che dopo un inizio titubante ha dato molta sostanza, soprattutto in marcatura su Wright.
– 8 punti, 8 rimbalzi, 5 assists e 20 di valutazione per un tanto chirurgico quanto silenzioso Ognjen Askrabic.
– 10+10 di Michael Wright, tenuto sotto il par dalla difesa di Roma e mai veramente in partita, così come tutto lattacco francese.
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[b]Maccabi Tel Aviv TAU Vitoria 68-79[/b] (24-30, 37-38, 54-57, 68-79)
Il primo quarto è l [i]Igor Rakocevic Show[/i] ed il Tau parte subito forte. Per il play slavo al primo mini-riposo ci sono 16 punti e il percorso netto dal campo, compreso un tiro sullo scadere del primo quarto da non meno di otto metri senza circolazione. Tutta la squadra basca gira ad otto cilindri in attacco e mette subito paura ad un Maccabi che si tiene a galla solamente grazie i 10 punti del giovane gioiellino [b]Elyahu[/b].
La scelta NBA mostra la strada e nel secondo quarto i compagni lo seguono, entrando man mano sempre più in partita e giocando sprazzi di attacchi a metà campo degni di un flipper, con il maggior beneficiato Elyahu che sfrutta la visione di gioco celestiale di Vujcic (8 assists).
Il TAU si ferma assieme ai problemi di falli prematuri di Scola e la premiata ditta Sharp-Vujcic confeziona la rimonta, quasi completata con il -1, a fine tempo.
Al rientro in campo i canarini dIsraele hanno la faccia giusta e grazie allintensità e allefficacia di Jamie Arnold, mettono la freccia e sorpassano in pompa magna gli avversari. Burstein con due liberi fa addirittura + 7 prima che [b]Erdogan[/b] ricominci ad aprire il fuoco dalla lunga distanza e riporti avanti di tre lunghezze i suoi allultima pausa.
Nel momento più difficile sul quarto fallo puerile di Scola su Vucjcic la partita cambia. Improvvisamente Splitter e Peker (fino a quel momento piuttosto amorfi) mostrano grande intensità e voglia, strappando palloni importanti e mettendo a segno giocate cruciali sotto il tabellone avversario. Prigioni dirige da par suo larmonioso attacco dei baschi, che continua a nutrirsi della buonissima prova balistica in uscita dai blocchi del turco Erdogan. La bellezza rimarchevole delle sue esecuzioni e la sua meccanica di tiro, abbagliano tutta la Nokia Arena e permettono a Splitter in primis, di guadagnarsi buoni giochi a due per conclusioni facili.
Sul +4 e un buon difensive stop, il TAU ritrova con somma felicità Rakocevic, che dopo 25 minuti di siccità inchioda la tripla decisiva che regala il + 7 ai suoi e scava il definitivo solco che neanche il grande Elyahu di serata può colmare. Buono anche lo scarto con cui il Tau sbanca Tel Aviv (+11), dedicando la vittoria al proprio coach Perasovic ricoverato per problemi cardiaci e quindi impossibilitato a seguire la squadra.
[b]MVP: Serkan Erdogan.[/b] 14 punti tutti decisivi per i suoi colori. Le attenzioni che gli vengono dedicate nella corsa dietro i blocchi danno molto spazio ai taglianti mobili come Splitter e Vidal.
[b]Stats:[/b]
– Nonostante la serata non esaltante al tiro, Vujcic colleziona quasi una tripla doppia a 12+10+8. Semplicemente indispensabile la sua presenza in campo, propedeutica alla fluidità offensiva della squadra di Spahija.
– 17+7 di un ottimo Elyahu che mette ancora una volta in mostra i 101 motivi per cui è stato scelto nello scorso draft NBA. Si muove senza palla in modo esemplare, venendo immancabilmente pescato dai Vujcic e Burstein del caso. Unica nota negativa i tiri liberi (3-8) ma la completezza e il talento sono sotto gli occhi di tutti.
– Rakocevic va a strappi, ma la sobrietà di gestione di Prigioni sono una delle chiavi del successo della squadra di Perasovic. Esiziale il suo passaggio dal palleggio per Splitter che tagliava sul fondo per un and-one che sa molto di NBA.