Partenza da Piedmont Park, Atlanta. Una Coca Cola fresca nella calda, afosa giornata della capitale georgiana. Arrivo dopo sei chilometri alla Philips Arena, casa degli Atlanta Hawks.
La Coca Cola è di casa qui ad Atlanta e si vede. Ad una partita degli Hawks si vedono più lattine e bicchieri di plastica che persone sedute sulle tribune. Questi georgiani dAmerica avranno altro da fare che vedere la squadra NBA della propria città e chissà se lavranno ancora per molto.
Basta poco a capirlo, è bastato poco tempo a capire che la situazione non era facile.
Lacquisto di Joe Johnson per una cifra astronomica contestata da una parte degli stessi piani alti societari per iniziare: perché, cè qualcuno che comanda agli Hawks? La cessione di Boris Diaw ai Suns, affrettata e superficiale. Per finire la lista degli orrori la scelta di Marvin Williams nel draft 2005 non considerando Chris Paul, Deron Williams
Che ad Atlanta qualcosa deve rimettersi a posto è abbastanza chiaro. Non bastava e non basta ora Joe Johnson per sistemare i pezzi del giocattolo rotto da tempo: è dalla stagione 1998-1999 che gli Hawks non raggiungono ai playoffs. Al suo fianco cè fior di gioventù, atletismo, fisicità. Forse è proprio questo il problema di Atlanta. Oltre a quello appena detto non sembra esserci un progetto tecnico valido per uscire dal limbo che dura da ormai troppi anni.
Di Joe Johnson ne abbiamo parlato, contrattone milionario dopo UNA stagione ottima ai Suns di Steve Nash e coach Mike DAntoni. Passiamo a Josh Smith, il più menzionato tra i giovani della squadra. Eccellente stoppatore e un fisico elasticissimo quasi più adatto agli Harlem Globetrotters che ad una squadra NBA. Guardando le Top 10 almeno una delle dieci migliori azioni è quasi sempre di Smith e di solito non cè grandissima varietà. Stoppata difensiva, rimorchio a lato o dietro il possessore di palla e schiacciata mancina per terminare. Le percentuali sono in continuo aumento dallinizio della stagione ma difficilmente si rivelerà un grande giocatore come ci si aspetta. Opinione personale.
Una buona promessa sembra invece essere Josh Childress. Un movimento alla Shawn Marion è la caratteristica che salta più allocchio sulla sua tecnica di tiro benché il gomito sembri essere meno esterno di quello dellala dei Suns. Il minutaggio è aumentato costantemente in queste sue prime stagioni da professionista e la concretezza del suo gioco stride (in senso positivo intendo) con quello inconcludente della squadra.
Sviluppi futuri per la squadra georgiana dAmerica non sembrano però che basarsi sui Joe Johnson e Josh Smith. Le disastrose prestazioni sul campo della squadra rischiano comunque di deteriorare i rapporti fra le parti. Proprio pensando a come Johnson è fuggito da Phoenix, nellambiente vincente che si era venuto a creare, per raggiungere la derelitta Atlanta non lascia ben sperare sullattaccamento della maglia. Sono veramente un nostalgico.
Del resto della squadra nessuno sembra incedibile anzi. Dal draft del prossimo giugno la prima scelta, se arriverà tra le prime tre, sarà degli Hawks nel caso contrario sarà dei Phoenix Suns. La sensazione di aggiungere ancora carne al fuoco pare assomigliare alla grigliata dei Boston Celtics dove tanto materiale giovane non sta producendo nellimmediato dei risultati. Il mercato free agent potrebbe riservare qualche sorpresa soprattutto se i vari Billups e Bibby lasciassero le loro attuali squadre. Non cè da scommettere un dollaro su un loro passaggio ad Atlanta. Opinione personale.
Se sul campo i risultati sono nulli anche sulle poltrone della dirigenza non sembra esserci molta chiarezza. Il general manager Billy Knight non si è certo creato un curriculum di buon livello visto che da quando ricopre la carica agli Hawks non ha mai raggiunto i playoffs. In più nella sua carriera ha preso parte al progetto Vancouver Grizzlies con i quali nella stagione 2000-2001 ha registrato il record della franchigia di vittorie in stagione: ventitré!!. Poco fortunato o altro? La proprietà fa riferimento alla Atlanta Spirit LLC che insieme ad altre grosse società di livello mondiale progetta sistemi di comunicazioni a distanza. Quale sarà il vero progetto fututo per questi Hawks?
Limpressione è che i soldi siano stati tirati fuori tutti di colpo (e anche troppi) con lacquisto di Johnson. Quasi a mettersi in pace con la coscienza nei confronti dei tifosi. Per il resto il progetto tecnico, nella sua quasi nullità, è pieno di giocatori dalle medesime caratteristiche di gioco. Lacquisto di Antony Johnson e di Speedy Claxton non hanno di certo risolto i problemi nella posizione da play (Atlanta ha perso contro i Pacers, ex squadra di Johnson dopo che Indiana aveva perso 11 partite di fila) e la figurina Tyronne Lue è più un giocatore da ultimo tiro della disperazione che un uomo di squadra.
La posizione di play resta una delle più preoccupanti mancanze nel reparto offensivo degli Hawks.
Della generazione dei Williams Marvin e Shelden si vedono alcuni progressi soprattutto da parte di Marvin che sta occupando meglio le posizioni sul campo e sta trovando buoni tiri dalla media distanza. Per Shelden invece la stagione da rookie si sta facendo sentire come previsto. Più che sulle sue capacità il dubbio deriva dalla quantità di giocatori giovani presenti a roster. La mancanza di giocatori con esperienza non aiuta di certo un giovane alle prime armi da professionista. E gli Hawks sono la squadra peggio messa da questo punto di vista.
Un giocatore interessante per il futuro è Salim Stoudemire, ex Arizona che oltre al nome ha le sembianze del suo omonimo Damon, play dei Memphis Grizzlies. Ho avuto loccasione di guardare la sconfitta (non meritata) degli Hawks contro i Trail Blazers e i 33 punti di Stoudemire mi hanno suscitato interesse. Soprattutto su come riesce a variare il gioco statico di Atlanta. Sembra comunque non godere della fiducia da parte del coach Mike Woodson
Su coach Woodson cè poco da dire, lo dicono i numeri e la sua esperienza da coach NBA. Rimane la fiducia.
Di fiducia nella Atlanta sportiva ce nè decisamente poca, tra le aquile del basket e i falchi del footballchi spiccherà il volo per primo?