Parla tre lingue, è sopravvissuto alla guerra civile del Sudan suo paese di nascita ed a 13 anni era già stato convocato dalla nazionale inglese di calcio under 15. Ladies and gentlemen stiamo parlando di Luol Deng ventunenne ala dei Bulls alla terza stagione Nba che sta dimostrando di poter diventare un vero uomo franchigia.
Nato nell85 in Sudan, ottavo di nove figli, il padre Ministro dei Trasporti del governo prima della guerra civile, la famiglia di Luol fu costretta dallavvento al potere dei musulmani a trasferirsi in Egitto dove il piccolo Dinka iniziò a conoscere il basket. Fu grazie ad una visita del leggendario [b]Manute Bol[/b] in Egitto che vedendo il fratello di Luol ed i suoi amici giocare per strada in modo molto disorganizzato, cominciò a spiegare ai ragazzini le regole ed i fondamentali del gioco, che Luol cominciò ad avvicinarsi a questo sport. La permanenza dei Deng in Egitto fu però molto breve in quanto la Gran Bretagna accordò loro asilo politico nel 1993 e papà Deng decise che era meglio andare a vivere in Inghilterra.
Il trasferimento in Europa fu molto problematico per Luol che in un solo mese dovette imparare una lingua per lui completamente sconosciuta. Le difficoltà di ambientamento ed adattamento al modo di vivere ed alla cultura britannica non gli impedirono però di affermarsi nello sport manifestando il suo talento sia nel calcio che nel basket. Crescendo nel famoso quartiere londinese nero di Brixton, Luol raggiunse livelli di eccellenza soprattutto nel [b]calcio[/b] ma la sua statura aumentava rapidamente e così Luol dovette abbandonare il sogno di diventare un giorno un giocatore dellArsenal e si concentrò soltanto sul basket. I risultati furono subito entusiasmanti. Dopo aver avuto una media di 40 punti nel torneo di qualificazione per gli Europei Junior in Portogallo, Deng guidò il team inglese sino ad allora sempre mediocre ad un inaspettato secondo posto nella fase finale del torneo in Polonia, segnando 34 punti per gara.
La sua fama cominciò così ad arrivare anche oltreoceano con la richiesta della prestigiosa Blair Academy di Blairstown New Jersey di enrollare il promettente Luol. Sotto la guida del coach Joe Mantegna Deng diventa ben presto un giocatore dominante a livello di high school, usando la sua grande versatilità per viaggiare nel suo anno da sophomore a 20 punti e 10 rimbalzi di media, e viene nominato [b]McDonalds All American e Gatorade New Jersey Player of the Year[/b] nel 2003, secondo solo al grande Lebron a livello nazionale. Dopo un anno alluniversità di Duke sotto la guida di coach K, terminato con lapprodo alle Final Four e con cifre di tutto rispetto, 15 punti in 30 minuti di utilizzo, Deng decide di rendersi eleggibile per la Nba e nel Draft 2004 è scelto al n 7 dai Suns che lo girano subito ai Bulls in cambio dei diritti su future prime scelte.
Il primo anno si conclude con ottime cifre e la sensazione di enormi margini ancora per il 19enne Deng cosa questa subito confermata dai 14 di media del secondo anno e dagli attuali 19 con 7 rimbalzi di questa regular season in cui è diventato il giocatore più importante della franchigia dellIllinois. Proprio di questi giorni nella vittoria contro Portland è il suo [b]career high con 38[/b] a dimostrazione di una sempre maggiore crescita del giovane talento africano di nascita e di passaporto britannico. Dal punto di vista tecnico Deng è un 2,05 ben strutturato fisicamente e molto rapido per la sua stazza, con un buon ballhandling, senza un grande tiro da fuori ma probabilmente il miglior midrange shooter della lega, aggressivo in difesa e con una grande etica lavorativa che lo fa considerare one of the hardest working players di tutta la Nba. Il suo pregio maggiore è senza dubbio la grande versatilità che gli permette di giocare indifferentemente da 2, 3 ed anche 4 alloccasione, sfruttando la sua rapidità contro avversari di pari stazza ed i suoi movimenti da post medio se opposto a giocatori veloci ma più piccoli.
La fiducia che i Bulls ripongono in lui è dimostrata dal non aver voluto includere Deng nellipotesi di trade con i Grizzlies per ottenere Paul Gasol che era stata avviata allinizio di gennaio. Da allora Deng ha saputo ulteriormente migliorare il suo gioco e le sue statistiche venendo nominato giocatore del mese per i Bulls in febbraio e facendo di tutto per rafforzare le convinzioni di John Paxson che aveva preferito non rinunciare ad un atleta in piena evoluzione tecnica e con ancora molti margini di miglioramento. I Bulls stanno cercando di sviluppare i loro giovani talenti, Gordon, Hinrich, Sefolosha, Thomas e Nocioni sono tutti futuribili e privarsi adesso di Deng avrebbe distrutto lottima chimica attuale degli uomini di coach Skiles, che se riusciranno a trovare un valido realizzatore dal post basso, il pezzo che manca per completare il mosaico, diventeranno veramente temibili anche in chiave titolo. A questo punto sembra che a Chicago faranno di tutto per rinnovargli il contratto in scadenza e bloccarlo a lungo termine, a meno che Paxson non decida di rinunciare a Deng per ottenere Kevin Garnett che potrebbe essere lunica contropartita accettabile in cambio del giovane talento. Comunque vada una cosa è certa: Luol diventerà sicuramente un All Star e chiunque investirà sul suo talento non starà mai a rimpiangere questa scelta.