Cantavano i Litfiba qualche anno fa…
Ci siamo quasi: ancora due settimane di pazienza, e poi le partite riprenderanno ad avere un senso.
Anzi, avranno IL senso.
Tra i tanti spunti Tecnico-folkloristici ho scelto per voi questa settimana i seguenti.
E partiamo appunto con il temutissimo Dinosauro canadese, che sembra in ottima salute anche se tutti lo davano in estinzione…
[b]La Toronto che non ti aspetti[/b]
Erano partiti bene, ma non ci siamo fidati. A gennaio hanno avuto un calo significativo, complice anche linfortunio a TJ Ford, che poi ha aperto la questione: meglio Ford o Calderon? Meglio correre o ragionare? Alla fine si è deciso che era meglio avere tutti e due, e da allora i Raptors stanno inanellando un successo dietro laltro.
Certo, non sono diventati i Mavs, il loro record è di poco superiore al 55%, però tutte le volte che devono giocare una partita importante (uno statement game contro una rivale di conference, una partita per guadagnare o difendere la posizione sul tabellone PO, unincontro con una contender) raramente si fanno trovare impreparati.
Al momento sono la squadra più consistente e affidabile della eastern conference.
E chiaro che non si può parlare di titolo, e che in ottica playoffs Detroit, Cleveland, Chicago e Miami sono nettamente superiori (esperienza, veterani, giocatori decisivi negli ultimi minuti), ma queste quattro squadre stanno (ognuna per i suoi motivi) rendendo meno del previsto, e sono tutte state coinvolte in disfatte vergognose contro squadre inguardabili. Frutto evidentemente di un approccio superficiale a determinate partite, viste con sufficienza.
Toronto questo lusso non se lo prende mai: difficilmente quindi la si vede andare sotto contro squadre più scarse. Viceversa è possibile che soccomba (ma spesso solo dopo aver lottato) contro avversarie più forti, che sono comunque parecchie, e da qui il record sufficiente ma non esaltante.
Al momento in cui scrivo, oltre ai playoffs già sicuri cè anche il bonus del terzo posto, che prevede laccoppiamento casalingo con i Wizards privi di Arenas e Butler. Il che si traduce in maniera quasi automatica nel passaggio del primo turno. Non male per una squadra molto giovane e pronosticata per una dura lotta per lottavo posto a est.
Colgo loccasione per dire due parole anche su Bargnani, cosa che questanno ancora non ho fatto.
Sinceramente sono stupito, mi aspettavo un tempo di adattamento più lungo. Pensavo che ci volesse almeno 1 anno per essere in condizione fisica di giocare nellNBA, e che la prima stagione si sarebbe conclusa con minutaggi, partecipazione e statistiche limitate.
E questo non per mancanza di fiducia nel talento del nostro, ma perché il gioco dellaltra parte della pozza è onestamente un altro gioco, ed è quindi legittimo aspettarsi che per giocarlo da protagonista ci voglia del tempo.
Chiariamoci: Andrea non sta dominando lNBA. Questo succede solo nei titoloni degli articoli della gazzetta, e in generale in quanto sullargomento dice qualunque giornalista preso in prestito dal calcio.
Rimango sempre impressionato (breve nota polemica) della superficialità e mancanza di competenza con la quale i giornali (o peggio ancora i telegiornali) italiani (non quelli specializzati, chiaramente) parlino dello sport americano. Per loro una partita da 20 punti di Bargnani è già un segno indelebile sulla stagione.
Bene.
Speriamo che salpi al più presto Luna Rossa e si dedichino a dire vaccate su un altro sport.
Bargnani non sta dominando, soffre ancora tremendamente in difesa, dove commette troppi falli ingenui che ne limitano il minutaggio, oltre a concedersi partite in cui la sua presenza si avverte appena.
Questo però, per quanto detto sopra, non è la prova del suo essere fuori luogo, anzi, sarebbe lecito aspettarsi una prima stagione fatta solo di questo.
E invece Andrea è stato diverse volte un fattore nel corso delle partite, e nella seconda parte di stagione ha iniziato a stare in campo con autorità anche nellultimo quarto.
Non sono convinto che Toronto sia, al crescere delle sue capacità, il posto migliore per lui: al di là di un management familiare, la squadra ha due giocatori (Bosh e Garbajosa) molto simili a lui.
Bosh è chiaramente più atletico, mentre Garbajosa è più roccioso, duro, però tutti e tre sono di fatto delle ali piccole che si permettono di giocare 4 (e a volte 5) grazie allaltezza.
Quando tutti e tre saranno nella piena maturità, sarà difficile farli coesistere nella stessa front line.
[b]Kobe ne litaliano vero[/b]
Evento curioso quello a cui abbiamo assistito domenica sera sugli schermi di Sport Italia.
Un Bryant sempre impegnatissimo nel suo tour un Kobe per amico si concede ai microfoni dellemittente italiana per rispondere alle domande dei tifosi italiani.
Giusto due cose da dire.
La prima: Bryant parla italiano?
Certo, ci ha vissuto 10 anni in Italia.
Ma così? Non so, era solo a me che faceva impressione sentire parlare nella mia lingua quello lì, quello che giocava con Shaq, quello che ne ha fatti 81 in una sera?
Non so, non sono un amante di Kobe, e non sono certo (come credo si sia ormai intuito) un amante del nazionalismo a tutti i costi, eppure lexploit dellex numero 8 mi ha fatto piacere.
Laltra questione: perché così?
Voglio dire: hai la possibilità di fare delle domande (per altro nella tua lingua) a quello che (volenti o nolenti) è uno dei più forti giocatori di sempre; e qual è la domanda che vuoi fargli, il dubbio che ti rode e non ti fa dormire la notte, il dettaglio tecnico che farà di te un giocatore migliore?
Qual è il suo piatto preferito?
Certo che siamo degli imbecilli. Ci offendiamo se il mondo ci percepisce come spaghettipizzamandolino, e poi parliamo a KB di CARBONARA?
Ci terremmo tanto a sapere come si sentiva dopo le prestazioni da 50 punti ripetute (e lui, discepolo di Monsieur De Lapalisse, ci fa sapere che era STANCO!!!), ma soprattutto, quello che ci permetterebbe di dare un senso alla nostra vita è sapere per che squadra di calcio tifa.
Bene.
Grazie delle informazioni.
Ho solo tre possibili spiegazioni a questo incredibile fenomeno.
1) Pastetta: Kobe voleva un evento per far crescere la sua popolarità, ma non voleva rischiare domande scomode (Denver? Phil? A proposito, veramente interessanti i libri di coach Zen, vero Kobe?), e quindi sono state concordate.
2) siamo una nazione di cerebrolesi.
3) Letà media del pubblico di SI è 7 anni e mezzo.
Scegliete voi quella che preferite.
[b]Bye bye Gilberto[/b]
I playoffs stanno per partire, e Agent 0 non sarà della partita.
Un infortunio al ginocchio occorso in settimana ha messo prematuramente fine alla stagione di Arenas. Dal punto di vista degli equilibri della lega non è che cambi tantissimo.
Basti pensare che, anche prima di sapere degli infortuni suo e di Butler, i Wizards erano in assoluto la squadra più ambita per un accoppiamento al primo turno.
La lega quindi va avanti senza lapporto di Washington, quello che però sicuramente ci mancherà è uno dei protagonisti più interessanti dello sport professionistico americano (basti ricordare la meravigliosa serie dello scorso anno contro King James).
Sono un grandissimo fan di Gilbertone, ma non ostante questo sono dellidea che non vincerà mai niente. E un tipo di giocatore alla Iverson, destinato a far innamorare tutti per la purezza del suo talento, le incredibili doti atletiche, la personalità fuori dal comune, ma soprattutto per la capacità di dare in ogni partita tutto quello che ha.
A differenza di The Answer, Arenas può anche mettere sul piatto una capacità decisamente superiore di finire le partite: aiutato anche da una statura imponente (che lo rende immarcabile dagli 1, mentre è comunque troppo veloce per i 2), Agent 0 è uno dei migliori Game Winner della lega, e anche questa stagione ha deliziato i tifosi in diverse occasioni (assolutamente impedibile la partita vinta con una sua tripla, mi sembra contro i Jazz, in cui lui si gira ed esulta appena scoccato il tiro, ben prima che la palla si infili nella rete).
Il problema però è il solito: nemmeno Chamberlain (direi unanimemente eleggibile come il più forte giocatore 1 vs 1 di sempre) è riuscito a vincere granchè da solo, figuriamoci se può farlo questo play con il carattere bizzarro.
E daltro canto non puoi accoppiarlo con altri giocatori, o meglio, non puoi abbinarlo con altre star, ma solo con buoni giocatori.
Bene Jamison, bene Butler, benino Hughes; già questultimo però, oltre che per i soldi, è probabile che abbia scelto la strada dellOhio anche per problemi di adattamento ad un giocatore troppo ingombrante. Non che James non lo sia, ma The Chosen One è uno che tiene tanto la palla per creare gioco per gli altri, Arenas è uno che tiene tanto la palla. Punto.
[b]Varie[/b]
Va ai Mavs lo scontro con i Clippers. Dallas non cede alla tentazione di favorire i Velieri nel loro inseguimento allultimo posto dei playoffs a ovest. Perché avrebbe dovuto farlo? Perché se non ce la facessero i Clips, allottavo posto si classificherebbero i Warriors, che dovrebbero ovviamente affrontare al primo turno gli stessi Mavs. Il problema è che in stagione regolare la squadra di Don Nelson è stata in assoluto quella che ha creato più problemi agli Stalloni, e trovarti di fronte in una serie di PO un tecnico che conosce tutti i tuoi giochi, e tutti i punti deboli dei tuoi giocatori non è mai bello.
Non che qualcuno ritenga che Golden State possa battere i Mavs al primo turno. E solo che Dallas ha chiaramente come obiettivo minimo la vittoria del titolo, e quindi preferirebbe passare i primi due turni nel minor tempo possibile e col minor dispendio di energie. Il barone e compagni non possono vincere la serie, ma 1 o 2 partite magari sì, e lo si eviterebbe volentieri.
I Clips intanto sono nel loro miglior momento stagionale, che coincide bizzarramente con lassenza dei due play titolari: Cassel forse tornerà per i PO, Levingston forse salterà anche la prossima stagione. Nel frattempo il mestierante Jason Hart tiene saldamente le redini della squadra, che finalmente sta girando a dovere.
Problemi in vista? Non so, fate voi, quando in gara 7 avete Hart invece di Cassel, mi fate sapere
Con laggravante che il gioco di LA al momento è limitato essenzialmente al P&R fra Hart e Brand, con gli altri a guardare (salvo qualche rara ma sempre efficace penetrazione di Magette): questo può andare bene se ogni sera incontri una squadra diversa: in una serie, dove gli altri si allenano apposta per toglierti i tuoi punti di forza forse è più difficile
Wade è tornato, e gli Heat sono stati bastonati 2 volte consecutive dagli inafferrabili Bobcats.
Dal punto di vista dellesplosività, e quindi della capacità di finire nei pressi del canestro, Dwyane non è nemmeno cugino di secondo grado del giocatore che fu. E chiaro che la forma fisica la riacquisterà di man mano, peccato solo che già il primo turno (ovvero fra 10 gg) potrebbe richiedere il suo pieno apporto. Complici infatti le due sconfitte, e il suddetto grande momento di Toronto, gli Heat sono scivolati al quarto posto, e realisticamente non cè più tempo per recuperare. Ecco allora che lavversario del primo turno saranno o i Bulls o i Cavs. In entrambi i casi una prova parecchio impegnativa per una squadra storicamente pigra, che tende a crescere un po alla volta nel corso della postseason.
Peccato che stavolta, se non riescono a partire forte, potrebbero anche non arrivare mai
Ci si risente per i consueti e infallibili pronostici sui playoffs di NMTPG, che per loccasione si farà in 2! Ma di questo parliamo la volta prossima.
Vae Victis