Maximus è nato. E Lebron ha le occhiaie.
Quanto alluomo più odiato a Cleveland, aka Mike Brown, ormai è ufficiale: è lui il capro espiatorio della mattanza rosso-oro.
Non so se condivido il parere.
Per un attimo, dopo gara 3, ho avuto il forte istinto di strozzare Anderson Varejao. E non solo per quel finger-roll tentato e che a suo dire gli è scivolato dalla mano allultimo momento. Ma anche per quella faccia da serafico che lo ha accompagnato agli allenamenti negli ultimi 2 giorni.
Spero che Lebron mi parli. Se ha qualcosa da dirmi spero che venga da me e me ne parli..
Dopo di ché sono passata a deprecare Quello con le Occhiaie.
Perché, occhiaie a parte, quel pallone non si passa a Varejao, i pick and roll li si orchestra con Ilgauskas e non col Brasiliano e – dopo gara 3 – al posto di sbafarsela in compagnia di Goldstein, si va dritti a casa e si bestemmia per tre ore.
Così mi piace pensare agli sportivi: gente con un fisico e un talento superiore alla norma, oltre ad una mente perennemente in lotta con il proprio orgoglio e i propri limiti.
Detto ciò, non è che Brown mi abbia conquistato con i suoi schemi offensivi e con la creatività, ma se la tua squadra tira con uno scarso 40% dal campo e con il 28% da tre, perfino Auerbach avrebbe i suoi grattacapi, non credete?
Sul versante Spurs invece si parla già di dinastia, di una squadra più forte dei Lakers di Kobe and Shaq e addirittura più forte dei Celtics di Larry Bird.
Non scherziamo.
Prima di tutto, a casa mia – e mi piace pensare anche in molte delle vostre – di dinastia si inizia a parlare solo dopo una vittoria back-to-back.
Secondariamente non ci troviamo propriamente di fronte allNBA dei vostri padri, per cui se proprio lo si vuole, si può tirare in ballo i Lakers dellultimo three-peat, ma niente di più.
Quanto a chi ha tirato in ballo i Lakers di Magic e cè stato vi dico io cosè successo ai Lakers di Magic.
Nel 1991, tale sconosciuto e underdog Michael Jordan ha posto la parola fine a quella dinastia, segnando lultimo viaggio di Magic in Finale ed entrando nella leggenda con il primo di sei titoli conquistato con voli a canestro, jumper, stoppate e denti, alla maniera di quel Maximus Gladiatore che ha dato il nome allultimo nato in casa James..
Michael lha fatto dopo aver sconfitto gli arci-rivali Pistons. E – ad onor del vero ad aiutarlo ci ha pensato anche il tempistico coming-of-age di Pippen al suo fianco.
Solo che, a differenza di quanto avviene nelle canzoni, a volte la storia non si ripete.
By Roseunplugged #5