PIANIGIANI: Non posso che ringraziare tutto ciò che sta dietro a questo scudetto. Da Ferdinando Minucci, che ha scommesso in me per primo, a tutto lo staff, ai giocatori e a tutta la società che ci ha sempre aiutato nel nostro lavoro: siamo arrivati al termine della stagione in una forma strepitosa, così come strepitosa è stata la nostra stagione, che ci ha consacrati Campioni dItalia con pieno merito. La mia soddisfazione è immensa, anche se faccio ancora fatica a capire cosa mi sta succedendo: vincere a Siena da senese è straordinario, così come è straordinario ciò che tutta la nostra gente ha fatto per me, dal primo giorno fino allultimo. Ho avuto la fortuna di allenare un grande gruppo, giocatori che hanno lavorato con una serietà impeccabile: siamo partiti con non troppa considerazione da parte della critica e dopo qualche mese ci hanno definito il rullo compressore, scordandosi dei giudizi precedenti e dei valori degli altri. Noi abbiamo sempre puntato al massimo, vero, ma fare una stagione dei record al primo anno del progetto societario è qualcosa che probabilmente nessuno si sarebbe aspettato.
MINUCCI: Una gioia immensa. E il secondo titolo che conquistiamo in pochissimi anni e soprattutto è un successo che dimostra come il progetto-Mens Sana Basket si sia consolidato ad alto livello: abbiamo scelto un allenatore debuttante come Simone Pianigiani che si è rivelato subito allaltezza e che ci ha saputo portare alla conquista del tricolore, un tricolore che è veramente di tutta la città. Non posso non rilevare, ancora una volta, come dietro ai nostri successi sia fondamentale lapporto dello sponsor Monte dei Paschi e delle Istituzioni senesi, Comune ed Amministrazione Provinciale in testa, che sono sempre al nostro fianco.
«E PAZZO, incredibile, grande!». Miglior giocatore del campionato, Terrell McIntyre ha trovato il modo per essere premiato anche dopo la finale vinta, come miglior tiratore. «Si gioca per questo. Non è stata questione di poter vincere, ma di avere tutto per poterlo fare», prova invece a commentare Shaun Stonerook, che da capitano di questa squadra ne è anche il simbolo. «Minucci è un gran dirigente e lui mi ha dato anche con un po di pazzia lonore di essere il capitano di questa squadra». E vista da capitano racconta la chiave del titolo: «I giocatori. Con un impegno di squadra in attacco e in difesa. Una volta che non labbiamo fatto, con Roma, abbiamo perso».
SONO molto felice. Non ci sono altre parole. E incredibile, qualcosa di nuovo che è successo nella mia vita, sono contentissimo». Rimantas Kaukenas tocca forse il momento più alto della sua carriera, anche se non ha momenti per descriverlo. Questo premio di migliore giocatore di uno scudetto vinto se lo è meritato, sudato, ricostruendosi unidentità da grandissimo giocatore, decisivo, splendido e spietato. Quel tiro da quattro punti a due minuti dalla fine è il giusto premio. «Il titolo di mvp è mio si schermisce Rimas ma è anche della squadra, è di tutti i giocatori che partita dopo partita sono stati mvp della stagione, tutti».
PER CARATTERE esplode meno di altri, ma anche per Lonny Baxter è missione compiuta: «Era quello che volevamo, per cui lavoravamo in allenamento e faticato in tutto il campionato. Una grande stagione, con una sola persa nei playoff. Sapevo che a Siena sarebbe stata una stagione speciale, le aspettative non sono andate deluse». Lui è uno che ha vinto anche una Final Four Ncaa, ma questo non è un successo di serie B. «Lì era davanti a 70mila persone, un evento nazionale, ma vincere è bello sempre. Ed è stato ancora più speciale dopo quella sconfitta con Roma in gara-uno».
NON SI VEDONO ma sono fondamentali perché tutto vada nella maniera giusta. Sono Jacopo Menghetti e Matteo Borsi, direttore sportivo e team manager della Montepaschi. «Cè il piacere e lonore dice Menghetti di lavorare per questa società innanzitutto di amici, una vera a propria famiglia. Essere di Siena ed essere cresciuti insieme aumenta la soddisfazione. Il ringraziamento va a Ferdinando Minucci che ha sempre dato grande fiducia alla nostra possibilità di crescere come uomini e come professionisti». Borsi aggiunge: «Al primo anno per me è una gioia incredibile, tanto più da senese».