Dopo le polemiche legate alleliminazione dai playoffs ad opera degli Spurs (soprattutto per come la lega ha gestito le squalifiche in gara 4), a Phoenix non rimane che fare il punto della stagione trascorsa e gettare le basi per quella a venire, dove lobiettivo rimane sempre e solo lanello.
Per quanto riguarda il 2006/2007 la sensazione è che la squadra sia cresciuta sia tecnicamente, sia mentalmente. Con tre all-stars, due selezionati nel miglior team NBA, il miglior sesto uomo della lega ([b]Barbosa[/b]) e [b]Bell[/b] nel miglior quintetto difensivo, i Suns hanno costruito la loro terza stagione da 60 vittorie o più per la franchigia. Nonostante tutto, la stagione è stata però agrodolce, con le suddette polemiche per il gioco duro fatto dai texani (il naso rotto a Nash e la difesa alquanto rude di Bowen)e le squalifiche dispensate non proprio in modo equo in gara 4 che hanno reso la quinta partita una pura formalità per gli Spurs. La sensazione è che a ranghi completi questa volta in Arizona lavrebbero spuntata.
La prima domanda che ora a Phoenix si pongono è ci sarà unaltra opportunità come questa?. Con i Mavericks eliminati al primo turno e quindi col vantaggio del fattore campo fino alla fine e la squadra in piena salute i rimpianti per non avere approfittato di questa congiunzione di eventi favorevoli sono davvero tantissimi. Quello che sembra che [b]DAntoni[/b] sia finalmente riuscito a smentire è che il gioco ad alto ritmo non sia adatto ai playoff: questanno la difesa ha mostrato segnali molto incoraggianti e le cause della fine sono forse altre.
Le fondamenta per la stagione a venire sono sulla continuità di [b]Nash e Stoudemire[/b] e sulla crescita di [b]Barbosa e Bell[/b]. E anche se tutti lo danno come partente, ritengo che [b]Marion[/b] sia ancora uno degli uomini più importanti nelleconomia del gioco di DAntoni (come dimostrato anche nei passati playoff).
La prima mossa della proprietà è stata quella di scegliere [b]Steve Kerr[/b] come nuovo GM. Questo lascia più spazio a Mike DAntoni per concentrarsi sullaspetto gestione squadra e lancia Kerr (conosciuto come mister Clutch quando giocava) in plancia di comando. Il nuovo GM oltre alle consuete frasi di rito, ha evidenziato che arriva in un team che non deve partire da zero, ma ha diversi valori da gestire, oltre a scelte da fare.
Le scelte: Phoenix ha puntato su [b]Alando Tucker[/b] e [b]DJ Strawberry[/b]. Il primo esce da Wisconsin ed è unala di 2.03 che può vantare 20 punti e 5,4 rimbalzi a partita lanno scorso. E uno che sembra adattarsi a meraviglia nel gioco a mille allora dei Suns. La seconda scelta (59esima assoluta) è stata un po una sorpresa per Kerr: [i]Non pensavamo di trovare DJ ancora libero a quel punto, è stato un pick molto fruttuoso[/i]. La guardia uscita da Maryland ha molto ben impressionato del pre draft camp di Orlando.
La mossa più importante è sicuramente però la firma di [b]Grant Hill[/b]. Uno dei giocatori più sfortunati e bersagliati dagli infortuni nella storia della lega (cinque operazioni alla caviglia), ha accettato un contratto economicamente più basso rispetto a quanto avrebbe potuto strappare in altre squadre, ma forse ha preso a 34 anni lultimo treno per poter vincere qualcosa in carriera, visto che non ha mai provato lemozione di superare il primo turno dei playoff.
Sette volte all star in 13 anni di NBA, Grant Hill non deve certo dimostrare nulla sul piano tecnico, in conferenza stampa ha infatti focalizzato lattenzione sul proprio stato fisico, rimarcando che per lui è lennesima prova da superare.
A questo punto, a meno di altri clamorosi colpi di mercato la squadra sembra fatta, con lossatura della passata stagione e con un anno di esperienza in più per chi lanno scorso ha reso meno delle aspettative (soprattutto Banks e Jones).
I rookies avranno bisogno di ambientarsi e a meno di esplosioni inaspettate, non paiono certo quelli che potranno togliere le castagne dal fuoco a DAntoni.
La firma di Hill ovviamente da sulla carta un potenziale enorme (se possibile) allattacco dei Suns, ovviamente tutto dipenderà da come reggeranno le caviglie di cristallo ad unaltra stagione NBA. E ovviamente non dimentichiamoci che Stoudemire lo scorso anno non ha saltato neanche una partita per infortunio Vediamo se la sorte sarà ancora stabilmente presente in Arizona.