Impossible is nothing, recita un famoso spot pubblicitario, e proprio parafrasando queste tre semplici parole si potrebbe riassumere la stagione 2006/07 dei Dallas Mavericks.
Nella mente dei pubblicitari del suddetto spot la parola impossible è riferita a qualcosa di bello e unico, ma di difficile realizzazione, mentre nella mente di Nowitzki e compagni limpossibile era riferito a qualcosa di brutto e quasi irrealizzabile che avrebbe potuto interrompere la cavalcata, dopo una regular season giocata ai limiti della perfezione, verso il loro primo titolo Nba.
Ma come tutti ben sapete, nulla è impossibile, specialmente agli Warriors
[b]La stagione 2006/07[/b]
Beh che dire, una delle migliori stagioni di sempre nella storia della Nba, vi basta?
I Dallas Mavericks dopo aver perso le prime 4 partite di regular season, rispettivamente contro Spurs, Rockets, Warriors e Clippers, hanno infilato una striscia vincente di 12 gare arrivando allinizio di Dicembre.
Dopo un paio di battute darresto(Detroit e Utah), i ragazzi di Avery Johnson hanno messo in cassaforte altre 13 vittorie consecutive prendendo lo scettro virtuale della Nba e lanciando un chiaro messaggio a tutti:Vogliamo prenderci il titolo che avevamo solo accarezzato lanno scorso!. Nelle successive 30 partite i Mavs hanno perso solamente 3 volte, di cui una ai supplementari contro degli ottimi Phoenix Suns, arrivando ad essere i favoriti assoluti per la conquista dellanello già alla pausa dellAll Star Game.
La franchigia texana non dà cenni di calo, con un record di 61-12 allinizio di Aprile e con la certezza di avere la testa di serie numero uno ai playoff, giustamente, tira i remi in barca nelle ultime 10 partite di stagione regolare, 6-4 il record compresa la vittoria sugli Spurs nella famosa partita dellespulsione di Duncan, diminuendo il minutaggio dei titolari e attendendo con relativa preoccupazione laccoppiamento per il primo turno di playoff.
Se la fortuna è cieca, la sfortuna ci vede benissimo, potrebbe dirvi coach Avery Johnson che tutto si aspettava tranne di dover giocare la prima serie di playoff contro lunica squadra che era riuscita a battere la propria formazione ben 3 volte, su 15 sconfitte totali, durante la stagione regolare: i Golden State Warriors.
Vincere o perdere una serie di playoff al meglio delle 7 partite non è certo questione di fortuna( o sfortuna), ma è quasi certo che con un avversario differente, i Mavericks avrebbero potuto fare strada(non ho detto vincere) in questi strani, ma gustosi playoff.
Con i se e con i ma la storia non si fa, perciò basandoci sulla cruda realtà va detto che gli Warriors sono innanzitutto entrati sottopelle ai Mavs, partendo dal loro allenatore; già perché se in America la storia di Cenerentola(Cinderella per loro) va sempre di moda, anche la storia dellallievo che supera il maestro è tuttaltro che da cestinare per le decine di giornalisti che assediano quotidianamente i beniamini della Lega.
Ma così non è stato, perché sul pino dei Warriors cera il maestro di Johnson, Don Nelson, che ne sa una più del diavolo, o meglio, ne ha saputa una più del suo ex allievo Avery che ha dovuto inseguire su ogni fronte sin dalla prima palla a due.
La serie tra Mavs e Warriors è stata allinsegna degli attacchi, dellistant offense e dellormai abusata small ball, terreno dove il papà dellattuale GM dei Mavs Donn( si doppia n per differenziarsi dal padre) Nelson ha ben pochi rivali sul globo terrestre.
Nowitzki, poi proclamato MVP della stagione, non ha inciso come suo solito ritrovandosi la nomea di braccino quando la palla scotta, il back court dei Mavs (Terry in primis) ha fatto acqua soprattutto nella fase difensiva, dove Baron Davis ha fatto tutto quello che ha voluto, nonostante avesse qualche problema muscolare; mentre i big men sono stati esclusi a priori nelle contromosse tattiche di coach Johnson che ha preferito adeguarsi(una testa di serie numero 1 che si adegua contro una 8?) alla filosofia Nelsoniana, piuttosto di andare avanti con ciò che lo aveva portato al miglior record dellintera Lega.
Il 4-2 è servito, Mavericks a casa dopo il primo turno e Warriors e San Francisco contenti di aver passato il primo turno che soli pochi mesi prima sembrava un vero e proprio miraggio!
[b]Tempo di mercato[/b]
Nonostante la cocente delusione degli ultimi playoff il focoso proprietario, Marc Cuban, non ha deciso di stravolgere il roster con cessioni e scambi, ma addirittura poche ore dopo la debacle contro gli Warriors, prometteva il rinnovo contrattuale a tutti i membri della squadra come segno di fiducia e continuità nel progetto di arrivare a conquistare il primo titolo nella storia di questa giovane franchigia, e così è stato.
Ad inizio Luglio i Mavericks hanno ri-firmato sia Devean George(1 anno per 2,369,111$) che Jerry Stackhouse(la cifra non è stata comunicata), inoltre sono state firmate una delle scelte di questultimo draft Nick Fazekas, preso con la 34, Brandon Bass, come dodicesimo uomo e la riconferma per altri 2 anni di D.J. Mbenga.
Negli ultimi giorni invece è arrivata lufficialità del passaggio di Eddie Jones dai Miami Heat ai Dallas Mavericks, che lo hanno firmato con un contratto biennale da 1,830,000$ per questanno, con la player option da 2 mln per la stagione 2008/09.
Ad oggi i Mavericks hanno 15 giocatori col contratto garantito, ma sono ancora molte le voci sui possibili arrivi nella città texana; il nome di Chris Webber è unipotesi abbastanza stravagante anche perché il salary cup dei Mavs è già abbastanza alto(secondo della Nba a 82,436,044 $, dietro solo a quello dei New York Knicks).
Altri rumors vorrebbero alla corte di Avery Johnson alcuni dei restricted free agents più appetibili come Pietrus di Golden State oppure Pavlovic di Clevealnd per completare lo spot di small forward, mentre la pista per uno scambio che avrebbe portato Jermaine ONeil in Texas è sfumata vista la richiesta dellala dei Pacers di approdare a Los Angeles sponda Lakers.
Senza dubbio allinizio del trainig camp ci sarà molta concorrenza per un posto in squadra, ma come dice Donn Nelson: Non è mai stato un problema labbondanza di buoni giocatori, anche perché la stagione è lunga e non si sa mai cosa può succedere
[b]Pillole da Dallas[/b]
_Il 26 Luglio è deceduto [b]Skip Poster[/b], 56anni, allenatore di Wake Forest University, della sua squadra ha fatto parte Josh Howard che si è detto molto dispiaciuto della perdita del suo ex allenatore al college.
_[b]Devin Harris[/b] è stato selezionato nei 10 che faranno uno scrimmage contro Team Usa nella preparazione al Fiba Americas Championship. Lo scrimmage si terrà dal 15 al 20 Agosto a Las Vegas.
_Lagente di [b]PJ Brown[/b] ha dichiarato che il suo cliente è stato richiesto da quattro o cinque squadre tra cui i Mavericks
_Il dodicesimo uomo dei Mavs,[b] J.J. Barea[/b], ha giocato dei buoni giochi Pan Americani con la rappresentativa portoricana finendo quinto nella classifica marcatori con 16.4 punti di media nelle 5 partite disputate.
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