Lo sport americano di questi tempi è invaso da scandali e fatti incresciosi che avvengono fuori dal campo, dal caso Donaghy a Michael Vick, passando per Barry Bonds e finendo a “Pac-man” Jones.
Chi più, chi meno ha condizionato questa estate negli Stati Uniti che, dopo lennesima catastrofe nel Minnesota con il crollo del ponte, non è di nuovo più la stessa.
LNBA in particolare non è più avvolta da quel nido di [b]sacralità[/b] che aveva caratterizzato tutti gli anni 80 con la presenza di Magic-Bird, ma anche i novanta con MJ, Payton, Malone ecc. Ora tutto quello che cera di sacro ed inarrivabile con giocatori che giocavano a basket in unaltra dimensione sia fisica che tecnica, è spazzato via senza rispetto.
C’è tantissimo lavoro nell’ufficio di Stern, perchè il commissioner deve far fronte ad una americanizzazione di [i]”Moggiopoli”[/i], dove l’arbitro [b]Donaghy[/b] scommetteva clandestinamente supartite che lui stesso arbitrava. Larbitro è stato scovato nei suoi traffici illeciti già allinizio di questanno solare, ma la lega ha voluto comunque lasciar terminare la stagione per dare un lume di regolarità, ma quando è venuto fuori il polverone un paio di mesi fa, tutta lorganizzazione ha subito un duro colpo a livello di immagine e di credibilità. Allinizio la colpa principale era caduta proprio sull (ex) arbitro, ma ovviamente il diretto interessato non scommetteva da solo ed infatti ha ampiamente fatto capire che se lui dovrà affondare, lo farà assieme ad altri addetti ai lavori che sovvenzionavano e favorivano questo deplorevole comportamento.
La lega più bella del mondo (una volta forse) ha vissuto probabilmente la sua peggior stagione della storia anche allinterno dei 28 metri, perché la qualità della regular season è diventata molto simile, per intensità, ad un torneo post lavoro, dove le squadre giocano allacqua di rose per tre quarti (se non quattro) per poi provare a vincere nel quarto periodo, se le condizioni lo permettono. E sempre più marcata la differenza tecnica e di valori tra le squadre, chi è forte rimane forte e chi è debole rimane tale, senza che vengano rimescolate le carte neanche tramite il draft, che spesso lascia lamaro in bocca per potenziali stelle che poi si rivelano autentici flop. La qualità delle 82 partite che si disputano per gli States è infimo e anche quelle rivalità di cui si potrebbe parlare come un Suns-Spurs o Mavs-Pistons, vengono condizionate da calendari che magari prevedono per una squadra sette partite in nove giorni a mille e più km di distanza dalla propria città e quindi condizionate da una marcata diversità di energie sia fisiche che emotive.
Qualche tempo fa si diceva che la regular season era un trascinarsi verso i playoffs, dove si sarebbe poi fatto sul serio e i duri sarebbero entrati in azione, invece questanno ancor di più questo degrado si è notato. Basti pensare ad una squadra come i Pistons, che aveva in mano la eastern conference sin dalla prima palla a due e lha gettata al vento giocando con la spocchia e la superficialità di chi si sente forte (e lo è), ma che finisce per essere sopraffatto da chi va in campo nel rispetto del gioco. Nella costa ovest invece ci sono state tante discussioni su una presunta coalizione pro-Spurs contro i Suns, in una serie che ha visto qualche decisione di Stu Jackson perlomeno discutibile (per esempio la squalifica Stoudemire-Diaw contrapposta alle malefatte di Bowen e Horry). Peccato perché lunica serie che avrebbe potuto dare qualcosa che assomigliasse a vero basket sia stata macchiata così. Anche le finals questanno sono state le più brutte di sempre, con una [b]qualità di gioco[/b] che spesso ha rasentato il [b]ridicolo[/b] e ha avvilito anche i tanti tifosi italiani che si sono svegliati nelle notti di inizio estate per guardare quello che ormai da ventanni è un culto. Una superstar che, seppur giovane, non è mai stato in grado di far sentire la leadership ai suoi ed una squadra che è arrivata sin li, forse più per la pochezza della propria conference che per effettivi meriti. E incredibile pensare che la finale è stata la serie più comoda da giocare e da vincere per i campioni del mondo.
E ora di dare un giro di vite a questa lega, perché è in crollo verticale a livello di appeal e spettacolo. E necessario ridurre di almeno [b]trenta partite[/b] la regular season, ridurre le estenuanti trasferte sulla costa opposta e dare più tempo alle squadre di allenarsi e preparare le partite sia dal punto di vista tecnico che tattico.
Un altro accorgimento potrebbe essere eliminare almeno due o tre squadre per far si che il talento medio venga ridistribuito e di conseguenza alzare il livello dei roster per non inglobare, ad ogni piè sospinto, giocatori di leghe minori o europee che non sono in grado di tenere il campo. Questi due accorgimenti basterebbero per rendere la NBA almeno accettabile, poi ovviamente quello che succede fuori dal campo prescinde dalle possibilità della lega che non può tenere al radar la vita dei suoi dipendenti anche fuori dal campo. Come ha fatto lNFL sul caso Vick, lunica soluzione è sanzionare in modo molto severo ogni [i]sgarrata[/i] e provare ad utilizzarlo come deterrente per tutte quelle tantissime superstar che si abbassano a rivedibili attività come lex quarterback dei Falcons.
Quale persona sana di mente, con una notoretà simile ed una possibilità di esser riconosciuto per le strade, idolatrato e santificato dalla propria città, si sognerebbe di gettare tutto al vento per unattività in cui solamente una [b]BESTIA[/b] potrebbe inserirsi?
Come nel nostro calcio, dove girano ingenti quantità di denaro ci sono anche i soprusi, ma sono lontanissimi i tempi in cui la lega aveva il pieno potere su tutti i suoi giocatori e gli stessi dovevano intentare cause di proporzioni bibliche solamente per rescindere un contratto o per percepire lo stipendio che gli spettava.
La strada per risanare la risaia è alquanto lunga e tortuosa, tanto quanto è verticale limpicchiata che sta vivendo. Gli appassionati di questo sport dicono Stern fai qualcosa se no il giocattolo si rompe! Ma come succede qui..ad ottobre poi il campionato inizierà, ma questa volta non basteranno due schiacciate di James o due travestimenti di Shaq a fugare i dubbi..